In un periodo in cui i metroidvania spuntano come funghi, ben venga Lone Fungus, degno rappresentante di entrambi i generi: metroidvania e funghi.
Sviluppatore / Publisher: Basti Games / Basti Games Prezzo: € 19.99 Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: N.D. Disponibile su: PC (Steam) Data di uscita: Già disponibile
Difficilmente incontrerete esseri più irriconoscenti dei videogiocatori. Per decenni hanno sfruttato i funghi per meglio completare i livelli di Super Mario Bros, salvo poi rinnegarne l’utilità e additarli come responsabili della fine del mondo in seguito alle vicende di The Last of Us.
Fortunatamente è intervenuto il Sindacato dei Funghi Videoludici a riscattare la categoria incoraggiando lo sviluppo di videogame in cui questi simpatici organismi abbiano nuovamente un ruolo positivo. Lone Fungus, in cui il protagonista è proprio un fungo, è qui per dimostrarci che mitologia e micologia possono intrecciarsi in un solido, vastissimo e difficilissimo metroidvania, sviluppato e distribuito da Basti Games.
LONE FUNGUS, DA KICKSTARTER CON FURORE
Il gioco è opera di un singolo sviluppatore svedese, che si è finanziato con una riuscita campagna Kickstarter in grado di sfondare l’obiettivo. Rileggete questa frase, perché in diverse occasioni sarà difficile credere che tutto ciò che compare sul monitor sia opera di un programmatore solo soletto, che come vuole la tradizione immaginiamo in garage a scrivere codice lasciando l’auto parcheggiata in doppia fila chissà dove.
il Mondo dei Funghi è colonizzato da creature ostili e, nei panni di Greencap, l’Ultimo Fungo, dobbiamo liberare queste terre
Perdere l’orientamento è piuttosto facile, ma l’autore ci viene in aiuto con dei comodissimi pin da posizionare sulla minimap per tener traccia dei luoghi salienti. Consapevole di aver realizzato un prodotto per un pubblico hardcore, è anche venuto incontro a noi – cioè, voi – comuni mortali con una gestione della difficoltà calibrabile nei minimi particolari: si spazia dall’aggiunta di piattaforme extra per chi non ama i salti pixel perfect alla quantità di danni inflitti con la spada, passando per il tempo che ci concedono i vari meccanismi time based. Con la giusta configurazione chiunque potrà terminare il gioco, ma se vorrete platinarlo preparatevi a sudare settanta camicie.
FUNGHI SALTATI
Nelle tonnellate di funzionalità inserite in Lone Fungus, la capacità di saltare di Greencap gioca un ruolo chiave nell’esplorazione. Dimenticatevi il salto e doppio salto dei giochi tradizionali, qui abbiamo anche il salto con colpo di spada verso il basso per rimbalzare su terreni ostili senza subire danni, ricarica del doppio salto che teoricamente ci permette di eseguire un quadruplo salto, salto con dash, salto con rimbalzo su apposito appiglio, salto con creazione al volo dell’apposito appiglio di cui sopra qualora non fosse già disponibile, wall jump e molti altri ancora che vi lascio il piacere di scoprire.
Sperimentare con i numerosi salti è parte del gioco, ma ammetto che in più di qualche situazione mi sono trovato un po’ spaesato
TANTO DI CAPPELLO A GREENCAP
Anche i funghi possono combattere, ed infatti Greencap è dotato di una spada con la quale malmenare mostruosità varie. Quando mettiamo a segno un colpo veniamo sbalzati indietro di qualche pixel, obbligandoci a prestare attenzione al terreno dietro a noi e ad avanzare nuovamente per far rientrare il nemico nel nostro raggio d’azione. Il cappello invece funge da scudo, in grado di deflettere i proiettili, a patto di attivarlo al momento giusto. Ma pure qui Basti ha voluto esagerare, creando un sistema di incantesimi che una volta equipaggiati cambiano forma al cappello, dotando il nostro eroe di nuove abilità quali la capacità di sparare, entrare in modalità Berserk aumentando i danni per un tempo limitato, lanciare acido, fireball o infliggere altri tipi di danni elementali.
Ciascun incantesimo può poi essere utilizzato in sinergia con la spada per creare combo e sottovarianti che, se sfruttate a dovere, riescono ad aver ragione di qualsiasi nemico in un batter d’occhio. Analogamente a quanto avviene per il controllo dei salti, anche qui le possibilità sono talmente numerose che diventa complicato padroneggiarle tutte, e si finisce per usare le tre o quattro con le quali ci si sente più sicuri, senza contare che tutte queste abilità hanno un costo in termini di quantità di tasti necessari per giocare, rendendo il gamepad di gran lunga l’opzione preferibile.
AREE SEGRETE, BOSS E CHALLENGE
L’area di gioco, manco a dirlo sconfinata anch’essa, è suddivisa in 10 macro sezioni interconnesse all’inverosimile, ciascuna con il suo bravo boss dai relativi pattern di movimento da imparare. Sarebbe stato un peccato rendere l’esplorazione funzionale alla mera risoluzione del gioco, ed ecco che sono state inserite aree segrete, item da collezionare e sfide di abilità un po’ ovunque, con il chiaro avviso che vanno interpretate come contenuti extra e che Lone Fungus può essere completato anche senza prender parte a queste attività secondarie, finendo così per calpestare la nostra dignità di gamer e istigarci a trovare fino all’ultimo pixel nascosto, operazione che potrebbe far schizzare alle stelle il numero delle ore di gioco.
siamo di fronte a un metroidvania di proporzioni così colossali che fargli le pulci per qualche asset non sempre perfetto sarebbe sleale
In Breve: Lone Fungus, sebbene prodotto da un singolo sviluppatore, è un metroidvania enorme. Non c’è un aspetto del gioco che non sia stato ampliato all’inverosimile, a partire dai numerosissimi modi di saltare e combattere per giungere alle decine di aree segrete, item da raccogliere e prove di abilità da superare. Gli hardcore gamer dovranno impegnarsi al massimo per guadagnare tutti i trofei, mentre chi preferisce un approccio più casual può configurare la difficoltà a proprio piacimento e godersi il gioco senza la minima frustrazione.
Piattaforma di Prova: PC, Steam Deck
Configurazione di Prova: AMD Ryzen 9 6900HS, 16GB RAM, GeForce RTX 3080, SSD / Steam Deck 512GB
Com’è, Come Gira: Fluido e reattivo senza alcun problema sia su PC che su Steam Deck, con caratteri leggibili anche su quest’ultima. La grande varietà di combo a disposizione rende abbastanza scomodo l’uso di tastiera, consiglio caldamente di usare il pad.