Metroid Prime Remastered – Recensione

Switch

Metroid Prime Remastered. Ovvero quella volta in cui il meglio non fece altro che migliorare. E pensare che se non fosse stato per l’intuizione del solito Miyamoto, i texani Retro Studios sarebbero rimasti una nota a piè di pagina nel grande libro della storia.

Sviluppatore / Publisher: Retro Studios / Nintendo Prezzo: 39,99 € Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile su: Switch Data di uscita: Già disponibile

Dopo aver contribuito alla realizzazione dell’ottimo Turok 2, gli ex Iguana non avevano idee chiare riguardo la loro prossima creazione; il vociferato RPG Raven Blade faticava ad andare oltre lo stadio embrionale, e fu solo l’intuizione del papà di Mario ad affidare loro un brand dal grande potenziale ma inaspettatamente trascurato e orfano di un’incarnazione su Nintendo 64, suggerendo addirittura di osare una visuale in prima persona.

Passa il tempo, si intensificano le voci e i ragazzi di Retro Studios tirano fuori dal cilindro uno dei più grandi giochi di tutti i tempi, esaltato e glorificato all’unanimità dalle riviste dell’epoca per tantissimi motivi, di cui uno in particolare.

Metroid Prime Remastered riscrive la storia

Semplicemente, Metroid Prime si comportò come Ocarina of Time cinque anni prima: interpretò e ricreò in un ambiente tridimensionale i tratti caratteristici di una serie amata e conosciuta, declinando con inventiva e consapevolezza i suoi punti di forza. Il progresso tecnologico diventa dunque un eccitante strumento al servizio del giocatore che, a sua volta, viene calato letteralmente nell’esoscheletro della celebre cacciatrice di taglie in un’avventura nuova di zecca sul labirintico pianeta Tallon IV. La stessa narrazione viene portata avanti in modo geniale: all’epoca scenette d’intermezzo doppiate in maniera spesso drammaticamente discutibile ti lasciavano sbigottito mentre ti interrogavi riguardo la natura di un “Jill Sandwich”, ma i Retro Studios scelsero un approccio diverso.

Metroid Prime è un testo universitario di level design da studiare in rispettosa esaltazione

Samus può attivare istantaneamente un visore diagnostico con cui scannerizzare un’infinità di particolari e ottenere altrettanti frammenti di informazioni, mettendo assieme poco alla volta i pezzi del mosaico per scoprire la natura del veleno stellare che cova sotto la superficie del pianeta e l’importanza che questo riveste per i pirati spaziali, storica nemesi della saga. La cadenza dell’avventura risulta più lenta e riflessiva rispetto a un Metroid Dread qualsiasi, trasmettendo una sensazione di straniamento, solitudine e – soprattutto – coinvolgimento difficilmente eguagliato.

Metroid Prime Remastered

Lo scanner permette di conoscere tutto sulle creature indigene, compresi i punti deboli.

E poi ci sono i livelli: Metroid Prime non ha semplici arene poligonali, Metroid Prime è un testo universitario di level design da studiare in rispettosa esaltazione, avanzando un po’ alla volta di pari passo con i potenziamenti recuperati da Samus. La colonna sonora è maestosa e puntualmente adatta a ogni situazione, e la longevità si attesta attorno alla quindicina di ore se evitate di farvi sforacchiare troppo, ché si tratta di un gioco vecchio stile senza salvataggi automatici e facilitazioni simili.

Divino

Metroid Prime Remastered non è troppo onesto col suo nome, peccando di eccessiva modestia. Personalmente temevo di trovarmi al cospetto della grafica originale in alta risoluzione come la stragrande maggioranza delle cosiddette versioni rimasterizzate (sto parlando anche con te, Persona 3 Portable) hanno pigramente decretato, arroccate dietro un muro di stagnante mediocrità. Metroid Prime Remastered dice di no, portandosi pericolosamente vicino allo stadio di remake vero e proprio, forte di una cosmesi assolutamente splendida che migliora in tutto quanto visto nel 2002, dai modelli poligonali alle texture. Probabilmente avrete visto i video comparativi che sono apparsi in rete dopo la pubblicazione del gioco, ma se non vi fidate di loro credete a me, che ho inserito il mio Metroid Prime americano comprato all’uscita nel fido GameCube per gustarmi un testa a testa tra l’originale e il remake durante i primi minuti di gioco.

Metroid Prime Remastered è pericolosamente prossimo allo stadio di Remake

Sono ancora paralizzato davanti alla rinnovata bellezza degli effetti ambientali, con le piccolissime gocce di condensa all’interno del caso o la pioggia che picchetta sul cannone di Samus in maniera mai tanto bella. Il restauro tocca anche il sistema di controllo, che offre in alternativa a quello originale (personalmente piuttosto scomodo già all’epoca) l’uso del giroscopio per mirare e un approccio a due stick perfetto per chi oramai i FPS su console li gioca così, con buona pace di mouse e tastiera.

Metroid Prime Remastered

Non avete mai visto questo bacherozzo così bello.

Si tratta senza dubbio della scelta migliore, grazie alla quale Metroid Prime Remastered non diventa solo il modo più bello per gustarsi un classico senza tempo, ma anche il più comodo e appagante. Il mio unico cruccio riguarda la quantità di extra assenti su GameCube che si limitano alla solita galleria di disegni e modelli poligonali da sbloccare, generosamente suddivisa tra elementi provenienti dal 2002 e dalla nuova edizione. Sotto quest’ottica, sborsare quaranta euro per un gioco che si conosce a menadito potrebbe rivelarsi un deterrente giustificabile per chi ha amato Metroid Prime nella sua incarnazione originale.

Metroid Prime Remastered non è solo il modo più bello per gustarsi un classico senza tempo, ma anche il più comodo e appagante

Tutti gli altri però dovrebbero comprarlo assolutamente: digitale oggi o in versione fisica dal tre marzo, la cosa non importa. In questo preciso istante, sul pianeta Terra, non c’è nulla di più importante per la vostra reputazione di videogiocatori che perdervi nuovamente nei meandri di Tallon IV. Capolavoro? Sì, decisamente capolavoro.

In Breve: 95% è un punteggio un po’ avaro per un gioco eccezionale come Metroid Prime Remastered, me ne rendo conto, ma chi ha già giocato l’originale più e più volte potrebbe ritenersi sazio e risparmiare quei quaranta euro di fronte a un’opera che non mostra particolari contenuti aggiuntivi rispetto all’originale. Tutti gli altri dovrebbero metterlo in cima alla lista della spesa, senza mezzi termini.

Piattaforma di Prova: Switch Oled
Com’è, Come Gira: Avete presente la perfezione divina? Se esiste, assomiglia parecchio a Metroid Prime Remastered. 60Fps sempre e comunque, in ogni modalità all’interno di un remake mozzafiato.

 

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Pro

  • Opera di restauro maestosa / Uno dei giochi migliori della storia, ora ancora più bello / Sistema di controllo definitivo

Contro

  • Contenutisticamente parlando nulla di nuovo se lo avete già giocato
9.5

Ottimo

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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