I Mii sono ancora tra noi, protagonisti di un folle RPG in cui sono chiamati a salvare il mondo da un ladro di… volti?
Sviluppatore / Publisher: Nintendo / Nintendo Prezzo: 49,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 7 Disponibile Su: Nintendo Switch
Per molti della mia generazione, il primo impatto con la stramberia della cultura giapponese è stato il mitologico Mai Dire Banzai!, con la Gialappa’s Band a parlare sopra il gigantesco Toshiro Mifune, in un ruolo a cui certo non eravamo preparati. Ho la sensazione che per le generazioni di oggi, Miitopia possa rappresentare un battesimo del fuoco piuttosto simile.
Oggi sono un residuato di un’epoca che fu, eppure i Mii sono stati una parte importante della fortuna economica, ma anche in termini di popolarità, che ha accompagnato la spettacolare traiettoria di Wii. Semplici come quasi tutte le idee di successo, questi omini stilizzati dalle fattezze simpatiche e dai buffi lineamenti hanno accompagnato i primi anni di vita della console Nintendo giocando un ruolo da protagonista in molteplici titoli di successo (su tutti, Wii Sports), per poi vedere la loro popolarità via via tramontare, fino a ridursi a simpatici orpelli che ancora popolano la galassia online di Nintendo, senza però un vero e proprio ruolo. Tuttavia, poco prima che il sole della loro popolarità iniziasse a declinare verso l’orizzonte, i Mii sono stati protagonisti di un bizzarro (eufemismo!) RPG per 3DS dal titolo Miitopia: un palcoscenico d’addio davvero poco all’altezza del loro impatto culturale, motivo per cui (non è vero, sto inventando) Nintendo ha deciso di riproporne un remake su Switch, per garantire ai Mii un last tour all’altezza della loro carriera (vabbè, già che invento la sparo grossa).
C’ERA UNA VOLTA UN VIAGGIATORE
La prima delle numerose stranezze che accompagnano Miitopia è quella di basarsi su una trama che potrebbe essere quella standard di un gioco di ruolo generico; anzi, non potrebbe, lo è. L’alter ego del giocatore si trova ad attraversare una terra straniera, dai tratti genericamente medievaleggianti, quando si imbatte in Verdalboria, città di recente bersagliata da un essere maligno.
Gli abitanti, disperati per il furto dei volti (ok, non sto più inventando) subìto da alcuni di loro supplicano lo straniero viaggiatore di aiutarli: il nostro eroe, un po’ recalcitrante, non può che accettare. Tutto il feeling generico percepito fino a qui viene però spazzato via dalla possibilità, anzi, dalla necessità, di assegnare un Mii a qualunque personaggio giochi un ruolo di rilievo nella storia. Ciò significa che il protagonista sarà davvero il vostro alter ego, accompagnato dai Mii che avete sulla console nel ruolo di comprimari o antagonisti.
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