In una città dove i droni scrutano i sogni e i neon riflettono la coscienza umana, emerge un thriller sci-fi che oscilla tra promesse di grandezza e sbavature troppo evidenti: MindsEye.
Sviluppatore / Publisher: Build A Rocket Boy / IO Interactive Partners A/S Prezzo: € 59.99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 18 Disponibile su: PC (Steam, Epic Games Store), PlayStation 5, Xbox Series X|S Data di uscita: Già disponibile
Luci intermittenti e ologrammi pubblicitari divorano il cielo notturno, mentre ai margini della strada un’umanità spezzata tenta di sopravvivere tra l’indifferenza sempre più invadente della tecnologia. Da qualsiasi lato la si guardi, Redrock City sembra uno di quei luoghi partoriti dalla visionaria mente di Philip K. Dick.
È una città costruita sull’eccesso e sulla sorveglianza, e nel suo ventre meccanico si muove Jacob Diaz, il protagonista di MindsEye, recente thriller cyberpunk con taglio cinematografico e ambizioni AAA, particolarmente discusso anche a causa del CV del suo creatore, Leslie Benzies, ex Rockstar.
MINDSEYE: LUCI E OMBRE NEL CYBER-SPAZIO
A differenza di quanto avvenuto nella realtà, come indicano il Metacritic pessimo e l’accoglienza perlopiù negativa su Steam, il gioco parte benino. Ti catapulta in un futuro prossimo sporco e minaccioso, ti ammalia con la promessa di un open world vasto e reattivo. Jacob, veterano segnato da un passato nebuloso, torna a Redrock City per ritrovare sé stesso e svelare i complotti che hanno stravolto il suo mondo, quei suoi ricordi così difficili da riordinare. Al centro di tutto c’è il Lenz, una sorta di visore impiantato che offre overlay informativi in tempo reale e permette di gestire mappa, obiettivi e minacce ambientali. È un’idea elegante sulla carta, e il suo utilizzo in alcuni frangenti funziona, peccato che nella pratica resti più un espediente scenografico che un vero dispositivo di gioco capace di rivoluzionare l’approccio al mondo circostante
La città è visivamente d’impatto, non c’è che dire. L’Unreal Engine 5 lavora bene con gli shader di illuminazione, riflessi e densità ambientale. I quartieri poveri o i distretti industriali restituiscono un immaginario cyber-noir credibile, anche se a lungo andare si percepisce che dietro l’estetica brillante c’è poca sostanza, poco arrosto.
Guai a pensare di aver acquistato un GTA futuristico
IDEE SFRUTTATE A METÀ E DOVE TROVARLE
Il combattimento segue pedissequamente la scuola dei TPS moderni, quelli con coperture mobili e ripari da scavalcare. Purtroppo il feeling delle armi è piuttosto piatto, c’è scarsa varietà (niente granate e poche armi) e i nemici vantano un’IA a corrente alternata. Capita di vedere gruppi di avversari bloccarsi dietro lo stesso riparo o ignorare del tutto la presenza del protagonista. L’introduzione di un piccolo drone da ricognizione è l’unico vero moto d’orgoglio del gameplay: permette di marcare bersagli, distrarre sentinelle e hackerare dispositivi a distanza. Tuttavia, il suo utilizzo è circoscritto a sezioni prestabilite e non diventa mai uno strumento davvero strategico, finendo anch’esso ad aumentare il computo delle occasioni sfruttate solo in parte o male.

Nella scena prima un pick-up è saltato in aria senza nemmeno sparargli, qui invece la mia auto resiste stoicamente a un assalto. Tutto ok?
Anche la guida dei veicoli, fondamentale per spostarsi tra i vari distretti, soffre di una fisica poco rifinita, con impatti dalle conseguenze bizzarre. A peggiorare la situazione contribuisce l’assenza di un sistema di viaggio rapido ben congegnato: in un open world che predica libertà e verticalità, costringere il giocatore a continui spostamenti forzati attraverso tratte poco significative appare poco sensato.
MindsEye è un titolo ambizioso ma acerbo in troppi aspetti, in primis quello tecnico
LIBERTÀ APPARENTE, PROMESSE IN OMBRA
Seppure sia infarcito di cliché da distopia corporativa e misteri mnemonici, il racconto riesce a farsi seguire fino alla fine grazie a una regia dal buon piglio e qualche discreta prova attoriale. L’alternanza di dialoghi, sequenze action e brevi deviazioni lato gameplay dà ritmo a una narrazione che, pur senza reinventare la ruota, riesce almeno a non risaltare negativamente. Completare la campagna principale richiede una decina d’ore scarse, lasciando poco spazio alla libertà promessa in fase promozionale, un limite percepito solo da chi riesce a non mollare il pad prima della fine. Perché non c’è progressione né un indicatore di salvataggio in corso, soltanto due gocce nel mare di lacune di un gioco che sembra uscito con le ossa rotte da una fase di sviluppo problematica.
Una considerazione a parte la merita Everywhere. Si tratta di una piattaforma di creazione integrata che permette agli utenti di costruire missioni, scenari e ambientazioni personali all’interno dello stesso framework di gioco. L’idea è audace e avveniristica, tuttavia al momento le sue funzionalità sono embrionali, limitate da tool poco intuitivi e da una scarsa presenza di contenuti di qualità. È un potenziale che rimane confinato sulla carta, in attesa di capire se la community riuscirà a farlo esplodere o se finirà nel dimenticatoio.
Redrock City evoca suggestioni potenti, però dietro la sua facciata brillante si nasconde un’esperienza insipida, quasi senz’anima
In Breve: MindsEye intriga per le sue atmosfere cyber‑noir — luci al neon, regia da action movie, drone – ma inciampa su molte, troppe delle sue promesse. Il combat system è scontato, l’IA prevedibile, alcune scelte di design poco sensate e il mondo semi‑aperto privo di libertà vera, un peccato mortale specie se la campagna pubblicitaria spingeva in questo senso. Visivamente splendido in certi scorci, ma anche tecnicamente instabile e infarcito di bug di varia natura. Forse c’è del potenziale in Everywhere, ma oggi è ancora un esperimento in cerca di un pubblico oltre che di un posto nel mondo. Insomma, MindsEye è un action game ambizioso che punta alle stelle ma non riesce mai a decollare davvero e si schianta al suolo con un boato che sa di fallimento.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Ryzen 7 7800X3D, Radeon 7800XT Nitro+, 32 GB RAM DDR5, SSD NVMe
Com’è, Come Gira: Tecnicamente non ci siamo, come descritto nel corso della recensione ci sono troppi problemi per chiudere un occhio. Sarebbe stato meglio farlo uscire in accesso anticipato e lavorarci su, probabilmente. Magari a un prezzo decisamente inferiore, ché 60 cucuzze sono non sense per un prodotto in queste condizioni.