si capisce che il Monster Truck è solo un dialetto, modo diverso di dire “amore”, quello per le corse, la stravaganza, la potenza
Il problema è che, come tutti i rituali si arriva poi a compierli meccanicamente, non più trasportati dall’ardore

Le gare sono simpatiche ma manca un po’ di pepe, nonostante gli avversari non risparmino colpi bassi.
Il resto sono principalmente gare e duelli, con le prime che ci portano a competere su circuiti abbastanza anonimi contro IA non troppo sveglie (ma che non risparmieranno colpi proibiti in favore dello spettacolo) e i secondi che ci vedranno impegnati in uno contro uno all’ultimo decimo di secondo su brevi ed esplosivi tracciati speculari, incastonati in un tabellone a eliminazione diretta; l’adrenalina della partenza, la tensione all’avvicinarsi dell’ultima curva, un occhio puntato sempre verso l’avversario. Un’ottima variante thriller, per quanto limitata nel gameplay.
POLVERE NEGLI OCCHI
Tecnicamente Monster Truck Championship non brilla particolarmente, in linea col carattere rozzo e volubile del titolo, oscillando tra il buono della solida fluidità nelle arene dedicate al freestyle, al pessimo delle fasi di gara più affollate, dove il frame rate tende a crollare in modo irreversibile, tra polvere e rottami. I veri protagonisti sono proprio i truck, ben dettagliati e con gran parte della meccanica a vista, che è sempre un piacere vedere agire e reagire alle sollecitazioni.
La personalizzazione è poi estremamente divertente, con la possibilità di creare livree e scocche irresistibilmente vistose e folli. La carriera, divisa in tre leghe di importanza crescente è poi impreziosita da un sottilissimo strato manageriale, tra contratti firmati con sponsor che, in pista, si trasformeranno in incarichi extra (raggiungere un determinato risultato, effettuare il tale trick ecc) per mettere in tasca qualche verdone in più e personale da assumere per avere vari bonus, meccanici e non. Qui non si inventa niente insomma, o almeno nulla che rubi la scena a queste bestie meccaniche.
In Breve: Monster Truck Championship rende finalmente giustizia al folle mondo dei monster truck con un buon titolo, genuino e divertente, assolutamente standard nella struttura ma reso unico da un sistema di controllo e una fisica studiate ad hoc, non sempre perfetti ma gustosi per gli appassionati di racing che cercano sensazioni diverse. La modalità freestyle è certamente la parte più caratteristica dell’opera Teyon, con un buon numero di arene e una manciata di trick da concatenare e controllare con mestiere. Il resto si fa giocare senza troppe pretese, intrattenendo soprattutto per la curiosità che suscitano i bolidi. E poi vedere quelle ruote gigantesche in movimento è veramente uno spettacolo!
Piattaforma di Prova: PS4
Com’è, Come Gira: Tecnicamente imperfetto, con un framerate fluido nella solitudine del freestyle ma sorprendentemente appesantito in gara, con un crollo verticale che si fa fatica a spiegare. Esteticamente funzionale, con una bella atmosfera di festa che impreziosisce le gare.
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