Mortal Kombat XL - Recensione

PC PS4 Xbox One

Se siete fan della serie, potenzialmente possedete già Mortal Kombat XL, e potete tranquillamente passare alla recensione successiva. Questo perché si tratta dello stesso identico gioco uscito un anno fa, con l’aggiunta di tutte le espansioni DLC già comprese sul disco. Nel caso abbiate deciso di acquistare il Season Pass o vi siate tenuti aggiornati con i due Kombat Pack, questa nuova edizione di Mortal Kombat X non dovrebbe figurare sulla vostra lista della spesa perché avete già tutto. Se invece l’anno scorso siete rimasti insensibili al richiamo del sangue per un motivo o l’altro, magari vittime della cancellazione delle versioni per la vecchia generazione di console, allora il discorso cambia.

NEXT GEN

Mortal Kombat XL è un titolo che ruota attorno alla nuova generazione. Non solo perché è disponibile solo sulle console più recenti e PC, lasciando con un cerino spento in mano ai possessori di PS3 e Xbox 360 che lo hanno atteso invano fino all’estate scorsa, ma anche perché – finalmente – tenta un passo avanti nel lore della saga, elemento da sempre importantissimo per Boon e i suoi fan. Questo vuol dire che vedrete sangue fresco tra i ventiquattro volti disposti a picchiarsi senza pietà. Certo, i klassici (perdonatemelo) come Liu Kang e Scorpion sono sempre presenti, ma stavolta sono affiancati dai discendenti di Kung Lao, Kenshi, Jax e Johnny Cage, oltre a diversi brutti musi provenienti dal reame parallelo di Outworld. Prima che il sangue vi si congeli dal terrore, manco forte stati investiti da una Fatality di Sub Zero, voglio tranquillizzarvi: i nuovi personaggi sono quasi tutti ben caratterizzati e si incastrano alla perfezione nel complicatissimo universo di Mortal Kombat.

Si tratta dello stesso identico gioco uscito un anno fa, con l’aggiunta di tutti i DLC

Per fare la loro conoscenza, come da tradizione NetherRealm, Mortal Kombat XL offre una corposa modalità storia in cui usare differenti personaggi a seconda del capitolo che stiamo affrontando. Si tratta di un buon pretesto per dare uno sguardo preliminare ai moveset di lottatori vecchi e nuovi, nonché per capire la direzione verso cui punta la saga. Si dà il caso che ci sia un nuovo Kahn in città, e che sia sorprendentemente disposto al dialogo e alla tregua con i terrestri rispetto a quel culturista psicopatico di Shao Kahn. Un bravo ragazzo questo Kotal Kahn, con il suo look ispirato alla tradizione azteca, almeno fino al ritrovamento di un artefatto in grado di stravolgere la guerra civile che sta dividendo Outworld. Prendendo ispirazione da Injustice, molti scontri sono preceduti da sequenze QTE in cui premere determinati pulsanti con il giusto tempismo per evitare di affrontare il combattimento seguente con la salute decurtata; tuttavia, la lunghezza dell’avventura risulta superiore a quella di Supes e compagni, con un’impronta da action movie americano che ben si adatta a Mortal Kombat, tra personaggi smargiassi e one-liner che “colpiscono nel segno” (cit.).

Mortal Kombat X news 01

THREE IS A MAGIC NUMBER

Se trentatré personaggi vi sembrano pochi, in Mortal Kombat XL NetherRealm ha trovato il modo di triplicare l’offerta, o quasi. Prendendo ispirazione da Samurai Spirits 3 (1995), ogni lottatore presenta la scelta fra tre differenti varianti, che influenzano considerevolmente l’arsenale di mosse e talvolta anche l’aspetto fisico. Il favorito dei fan Scorpion, ad esempio, può armarsi di spade gemelle nella configurazione Ninjitsu, guadagnando combo e mosse inedite, oppure optare per esplosioni e incendi di varia natura con il sentiero Hellfire. Dulcis in fundo, la modalità Inferno lo dota di uno scagnozzo demoniaco in grado di attaccare e bloccare l’avversario, un po’ come succedeva con gli striker di The King of Fighters ’99. Questo non significa che ci troviamo improvvisamente tra le mani una novantina di personaggi, poiché buona parte delle combo e delle mosse più classiche sono comunque condivise dalle tre varianti; tuttavia, il sistema permette differenti approcci ai giocatori nei confronti di lottatori che fino a ora ritenevano ostici o impopolari. Non vi è mai piaciuta Mileena? Dategli uno sguardo adesso, magari una delle varianti sostituisce le mosse che non vi andavano a genio con qualcosa di meglio.

Mortal Kombat XL offre una corposa modalità storia in cui usare differenti personaggi a seconda del capitolo che stiamo affrontando

In Mortal Kombat XL tornano gli scenari interattivi già visti in Injustice, tuttavia ridimensionati e ripensati. Ora buona parte degli attacchi che sfruttano i fondali possono essere parati, ovviamente escludendo le proiezioni, mentre alcuni elementi vengono usati una sola volta nel corso del match, limitandone l’abuso. Peraltro, per interagire con il fondale è ora necessario usare porzioni della nuova barra della stamina, visibile sotto quella dell’energia: un escamotage, questo, che un po’ richiama quello già visto nel popolarissimo Moprtal Kombat 3 e si consuma effettuando gli scatti e la corsa, attuabile scattando in avanti e premendo il pulsante della parata. Oltre a porre un freno allo strapotere degli elementi scenici, quindi, la stamina costringe i giocatori a rivedere le priorità in battaglia, rispondendo all’attacco con veloci poke e interruzioni al momento giusto, qualora il loro personaggio rimanesse senza fiato.

ARMY OF ME

Prima ancora di raggiungere lo schermo dei titoli, Mortal Kombat XL chiede di dimostrare la propria lealtà al giocatore, facendogli scegliere tra cinque fazioni. Seguono sfide giornaliere, sia online che offline, che fruttano prestigio e punti alla fazione più attiva, garantendo ai suoi militanti ricompense alla fine della settimana. Si tratta di krypt koin (la valuta virtuale di Mortal Kombat XL) o bonus prettamente estetici, tuttavia è un sistema intelligente per mantenere alto l’interesse. Le sfide vanno da azioni particolari da effettuare mentre si gioca (vinci tre round senza saltare, per esempio) a serie di combattimenti tematici (le famose torri), governate da imprevedibili modificatori. Addirittura, a volte ci sarà un boss proveniente da Outworld difficilissimo da affrontare e dotato di una barra della salute immensa, da intaccare un po’ alla volta nell’arco della giornata grazie agli sforzi congiunti dei giocatori che ne accettano la sfida. La torre delle sfide non esiste più, e tuttavia ne sono spuntate parecchie altre, da quelle giornaliere a una interamente dedicata allo storico Test your might, sottogioco a base di smanettamento alle prese con materiali di varia durezza da spaccare in mille pezzi. L’erede spirituale è comunque la modalità Test your luck, con una serie di combattimenti soggetti ad assurdità casuali come pavimenti oscillanti, avvelenamento, piogge di meteoriti e tante altre diavolerie.

Mortal Kombat X 02

NetherRealm tenta un passo avanti nel lore della saga


Come sempre NetherRealm non è seconda a nessuno, quanto si tratta dei contenuti dei suoi picchiaduro. E cosa sarebbero un mucchio di segreti sbloccabili in un Mortal Kombat senza la Kripta? Stavolta si attraversa con una visuale in prima persona “a caselle”, come in Dungeon Master, in un sottogioco vero e proprio. Non basta solo progredire e investire il denaro, cliccando su tombe, cadaveri mummificati e altri oggetti ameni, ma ci sono combattimenti da vincere con QTE e oggetti da conquistare per scovare passaggi e accedere a nuove aree, con un’estensione tanto grande da giustificare una provvidenziale mappa. Ci vorrà parecchio tempo per conquistare ogni segreto.

EXTRA LARGE

Un piatto luculliano insomma, reso addirittura più abbondante grazie ai contenuti di questa versione XL. Ben otto personaggi si aggiungono a quelli visti l’anno scorso (sempre che non li abbiate comprati come DLC all’uscita), oltre ovviamente a Goro, inizialmente disponibile solo come bonus per le prenotazioni. Il risultato non è omogeneo; come prevedibile i guerrieri “ufficiali” come la maestra d’armi Tanya e il lento ma potente Tremor si amalgamano perfettamente con il resto del gruppo, mentre le guest star cinematografiche faticano un po’ a trovarsi a casa e giustificare lo slot che occupano. Predator e Alien se la cavano benone in verità, forti di una consolidata fama nel campo degli action movie che fornisce loro una serie di riconoscibili mosse speciali tra dischi intelligenti, spruzzi d’acido, laser da spalla e facehugger, ma Jason e Leatherface appaiono fuori luogo mentre saltellano come cavallette tra palle di fuoco e ninja multicolore. Anzi, sembra quasi che i ragazzi di NetherRealm siano rimasti senza ispirazione nel realizzare il grottesco Sawyer, con generici attacchi a base di motosega e martello, insieme a fatality decisamente banali; come recita un famoso adagio, del resto, essere un’icona degli slasher movie non fa di te automaticamente un personaggio dei picchiaduro. Sempre meglio comunque di quel petomane avvinazzato di Bo’ Rai Cho, tornato per rimarcare la verve kitsch della saga con rutti incendiari e scoregge stordenti. Al quadro generale vanno ovviamente sommati i costumi extra e le continue migliorie apportate alle meccaniche negli scorsi mesi.

Mortal Kombat XL è un buffet gigantesco, un “all you can eat” del picchiaduro. Non avrà le meccaniche da gourmet di Street Fighter V, ma riempie lo stomaco e lascia soddisfatti, specie durante una serata caciarona con gli amici, senza contare la mole di personaggi e di modalità. Graficamente non ha perso nulla del suo smalto, mentre il gioco online funziona discretamente quando il matchmaking decide di farti giocare, colpa forse della community un po’ stanca e svuotata rispetto ai primi tempi. Chissà, magari i nuovi personaggi ravviveranno la scena, ma spiace constatare che alcune cose fastidiose allora lo sono anche oggi, vedi fatality e X-Ray ancorate a 30 fotogrammi al secondo. Complessivamente Mortal Kombat X resta un buon gioco, ottimo se siete fan della saga. Potrebbe anzi conquistare anche i detrattori storici, con un gameplay veloce e senza troppi fronzoli, come sempre (facciamo dai tempi del secondo capitolo, via) incentrato su combo e juggle.

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Pro

  • Una marea di modalità, personaggi e contenuti.
  • Meccaniche immediate e divertenti.

Contro

  • È lo stesso identico gioco di un anno fa.
  • Panorama online al momento trascurato.
8.2

Più che buono

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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