SBAM! KAPOW! SDENG! Mi spiace deludere quelli a cui gli occhi stanno già brillando, ma devo farlo: l’oggetto di questa recensione non è la serie tv cult di Batman degli anni ‘60, bensì il nuovo My Hero One’s Justice 2.
Sviluppatore / Publisher: Byking Studios / Bandai Namco Prezzo: € 49,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Online/Locale PEGI: 12+ Disponibile su: PS4, Xbox One, PC (Steam), Switch
In effetti, le analogie tra quella mitica serie tv con il leggendario Adam West e questo picchiaduro ad arene non sono solo le onomatopee che irrompono sullo schermo per sottolineare i colpi più duri. Anche in questo tie-in, infatti, i protagonisti sono eroi mascherati, apprendisti tali e malvagi che se le suonano di santa ragione, dacché il gioco si basa sullo shonen My Hero Academy ideato da Kohei Horikoshi e la relativa combriccola di impavidi combattenti. Prima di proseguire, vorrei rassicurare i fan arrabbiati dell’uomo pipistrello: le blasfeme similitudini si fermano qui, lo prometto, potete pure posare mazze e coltelli.
EROI A CATINELLE
Byking e Bandai, B&B per gli amici, riportano in auge la classe 1-A dell’Accademia degli Eroi con questo secondo capitolo di quel My Hero One’s Justice che fece la sua – non proprio esaltante – comparsa nel 2018. Rispetto al primo episodio, questo sequel non apporta grandi miglioramenti o novità, se escludiamo un arco narrativo diverso (qui il confronto principale è tra il protagonista Midoriya e Kai Chisaki) e un roster di personaggi decisamente più corposo, circa 40 tra buoni e cattivi. Il gameplay si basa ancora una volta su due dogmi fondamentali: gli scontri 1 VS 1 con la possibilità di far entrare in scena per alcuni secondi uno o due compagni chiamati “Spalle” e i coreografici Quirk, essenzialmente poteri speciali di cui ogni combattente è dotato e che permettono di sfruttare delle spettacolari super mosse devastanti chiamate Plus Ultra. Queste ultime richiedono 1, 2 o 3 cariche accumulabili a suon di cazzotti dati e presi, e sta ovviamente al giocatore decidere se utilizzare subito un colpo speciale o accumulare cariche per scatenare la Plus Ultra definitiva in combinazione con le due spalle.
Se lo Story Mode permette di rivivere parte della quarta stagione dell’anime grazie a una breve campagna double face (nel senso che a metà percorso si sblocca quella relativa ai Villain e alcuni eventi si possono affrontare anche attraverso un personaggio secondario) composta da tavole a fumetti, combattimenti e una manciata di cut-scene, la modalità Missioni consente di crearsi un’agenzia di eroi, organizzando la propria squadra e facendo crescere il team superando combattimenti di difficoltà sempre maggiore (anche perché la vita non si ripristina tra un incontro e l’altro).
Il gameplay si basa ancora una volta su due dogmi fondamentali: gli scontri 1 VS 1 e i coreografici Quirk, con quel che ne consegue in entrambi i casi
UN MIGLIORAMENTO (TROPPO?) TIMIDO
I fan del primo episodio avranno già intuito cosa aspettarsi da questo sequel che, osservato al microscopio, sembra più un DLC o una versione aggiornata del titolo originale anziché un vero e proprio seguito. Pur limando alcune asprezze del predecessore, My Hero One’s Justice 2 si trascina appresso infatti alcuni difetti storici della serie, come un bilanciamento lungi dall’essere perfetto o un combat system poco approfondito.
Continua nella prossima pagina…
- 1 2