Namco Museum Archives Vol 1 & Vol 2 – Recensione

PC PS4 Switch Xbox One

Per ingolosire i giocatori più attempati basta prendere una dozzina di classici degli anni ’80. Cosa mai potrebbe andare storto!?

Sviluppatore / Publisher: Namco Bandai / Namco Bandai Prezzo: non disponibile Localizzazione: Assente Multiplayer: Locale PEGI: 7 Disponibile su: PC (Steam), PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch

C’erano una volta le sale giochi, i cabinati tutti in fila, i giocatori bravi e tanta gente ammassata a guardarli, bramosa di carpire i loro segreti e superare finalmente quel livello che sembrava impossibile. All’epoca le marche produttrici erano Atari, Capcom, Midway, Nintendo, SEGA, Nichibutsu e… Namco. Già, la Namco… autrice di coin op destinati a diventare pietre miliari nella storia dei videogiochi come Pac Man, Galaga o Dig Dug, più tutta una serie di titoli minori, ma pur sempre di successo, che molti di noi portano nel cuore: Sky Kid, Pac Land, Rolling Thunder… giochi che in sala avevano il loro bel perché, misurato nel tintinnio delle nostre monetine che, in barba ai consigli di nonne e affini di “usarle con saggezza”, finivano immancabilmente in quella maledetta fessura, per trasformarsi in una sfida contro la macchina, sulle prime inesorabilmente breve.

Il premio? Il proprio nome alla vetta dell’hi-score, almeno fino a sera tarda, quando il gestore avrebbe spento tutto per risparmiare corrente e andare a dormire. Dite la verità: vi ho fatto piangere, vero? Brutta cosa la nostalgia.

OPERAZIONE LACRIMUCCIA

Bene, i grandi classici della sala giochi sono un po’ come le rape e il maiale dei proverbi: c’è sempre una nuova occasione per sfruttarli fino a cavarne il sangue e, soprattutto, non si butta via niente.

è davvero uno spaccato degli anni Ottanta, con alcuni titoli mai arrivati in occidente e due “special edition” con il retrogusto dell’inedito

Questo perché noi videogiocatori possiamo anche avere trent’anni in più sulle spalle, aver già attraversato otto crisi nostalgiche a caccia di emulatori e ROM per tutti i sistemi che si sono avvicendati sulle nostre scrivanie, ma ci basta tagliare una fetta di pizza per pensare subito a Pac Man e sentire gli effetti sonori di Galaga per riconoscerlo al volo. E sentirne il richiamo. Così, non importa se pochi giorni prima siamo stati lì, ammutoliti e ipnotizzati, a guardare i riflessi della grafica in ray-tracing dei giochi venturi sulla PlayStation 5, se Namco tira fuori due collection di classici tocca giocarli e basta!

Namco Museum Archives Vol 1 e 2 Recensione

Pac Man Championship Edition è difficile da descrivere con una foto.

Ecco qua cosa contengono, rispettivamente, i due volumi:

  • NAMCO MUSEUM ARCHIVES Volume 1: Galaxian, Xevious, Mappy, Dragon Buster, The Tower of Druaga, Sky Kid, Dragon Spirit: The New Legend, Splatterhouse: Wanpaku Graffiti, Pac-Man Championship Edition
  • NAMCO MUSEUM ARCHIVES Volume 2: Battle City, Pac Land, Dig Dug II, Super Xevious, Galaga, Rolling Thunder, Mappy-Land, Legacy of the Wizard, Dragon Buster II, Mendel Palace, Gaplus

Insomma, c’è davvero uno spaccato degli anni Ottanta, con alcuni titoli che non sono mai arrivati in occidente e due “special edition” con il retrogusto dell’inedito, Pac Man Championship Edition (su cui torniamo a breve) e Gaplus, a cui è stata aggiunta la possibilità di salvare la posizione e “tornare indietro” di qualche secondo, per evitare la perdita di una vita. Una feature davvero gradita e a costo zero, visto che in questa versione i classici non hanno l’assillo della monetina da guadagnare.

Namco Museum Archives Vol 1 e 2 Recensione

Dracula e i mostri della palude si preparano alla battaglia con un balletto.

Ovviamente, fra gli ‘enhancement’ ci sono la piena compatibilità con le TV moderne, l’aggiunta del formato widescreen, la possibilità di personalizzare l’output sullo schermo e di mettere le scanline scimmiottando, almeno visivamente, i vecchi televisori. Altrimenti, i pixel quadrati sembrano tagliati con l’accetta. Insomma, tutto sembrerebbe al proprio posto, ma non è esattamente così.

LA PS4 E IL CESTONE DELL’AUTOGRILL

Non so se vi è mai capitato di fermarvi all’autogrill e di tirare fuori, da un enorme cestone, una compilation da ascoltare in macchina durante il viaggio: immancabilmente le canzoni più belle, quelle per cui avevate speso i pochi euro della cassetta – o del CD – si rivelavano delle cover. Fatte bene, per carità, magari da qualche gruppo di musicisti in gamba con un nome furbescamente simile all’originale: la canzone è quella, ma in qualche modo “suona” diversamente, suscitando un certo disappunto.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Discreta varietà di titoli.
  • Pac Man Championship Edition e Gaplus.
  • Farà palpitare i cuori di chi ha posseduto un NES.

Contro

  • Giochi che sentono l’inesorabile peso degli anni.
  • Interesse destinato a scemare subito.
  • Praticamente inutile per chi non ha avuto un NES.
6.4

Sufficiente

Diffidate delle imitazioni. Il vero prototipo di tecno-nerd ce l’abbiamo noi e si chiama Paolo Besser. La CBS vorrebbe darci un sacco di soldi per un suo cameo in un episodio di BIg Bang Theory, ma il nostro rifiuto è netto e deciso: dopotutto, sapete che figura barbina farebbe fare a Leonard e Sheldon?

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