È tutto registrato, spiato, studiato a tavolino da multinazionali-voyeur che leggono i nostri sentimenti e desideri in anteprima per poi nutrirci, ingozzandoci come animali da allevamento fino a farci scoppiare, il conto in banca come pregiato foie gras. Una porta spalancata accettando termini e condizioni mai letti nella fretta di poter utilizzare quello che ci è appena stato ordinato di acquistare. La nostra identità sacrificata sull’altare del benessere, della comodità, al guinzaglio di macchine e algoritmi, traghettati nell’inferno dell’omologazione. Sempre meno umani, sempre più costruiti, finti, col solo obiettivo di scalare una parete verticale di aspettative cosparsa d’olio. La vita contemporanea portata alle estreme conseguenze in un cyberpunk del prossimo futuro, quello scritto magistralmente da Chance Agency e raccontato nell’intimità di un Neo Cab, taxi in via di estinzione sulle strade dell’ecosistema cittadino di Los Ojos, deturpato dall’automazione; nel nome di Capra, del business e del controllo sociale, amen.
PAURA E DELIRIO A LOS OJOS
Durante la notte le difese emotive si abbassano, la conversazione diventa più naturale, fluida, un bisogno da soddisfare, un peso da condividere. L’automobile è luogo ideale di una terapia morale che stimola l’interazione senza filtri, priva di pregressi e quindi libera da giudizi, senza bisogno di prescrizione medica ma della sola app Neo Cab. Lina diventa così una psicologa improvvisata, istruita da mille conversazioni allo specchietto retrovisore e supportata dalla coscienza che la consiglia al di là dello schermo. Un giocatore/lettore che nel giro di pochi minuti viene illuso dall’incredibile umanità dei personaggi che si susseguono sul sedile posteriore, dotati di memoria, sentimenti, idee pronte ad affiorare se verbalmente stimolate.
È una sensazione strepitosa che va oltre i classici dialoghi a scelta multipla
L’emotività è proprio un fattore chiave, per il racconto come per il gameplay. Ogni cliente è un vero e proprio stage, level design grammaticale e psicologico da risolvere per ottenere punteggi più o meno alti in scala di stelle, fondamentali per un dipendente Neo Cab, che per contratto non può scendere più di tre volte sotto i 4 punti su 5 di gradimento. Questa meccanica innesca processi mentali assolutamente naturali, come mordersi la lingua pur di non discutere, empatizzare e cercare punti in comune oppure lasciarsi andare a 5 minuti di rabbia incontrollata, portando sempre a una conseguenza credibile. Merito di una scrittura eccellente, mai didascalica e molto gergale (un plauso anche a chi ha curato la traduzione italiana, tra cui Fabio “Kenobit” Bortolotti), applicata al linguaggio di scripting narrativo Ink di Inkle (80 Days, Sorcery! e lo stupendo Heaven’s Vault), preso in prestito per raccontare una vicenda rotonda, dove Lina lascerà un ricordo in ogni personaggio per arrivare a un finale (uno di quelli possibili) che ci sputerà addosso ogni scelta fatta, rinfacciandocela senza pietà. Un sistema che funziona nonostante la totale libertà che caratterizza il mestiere di autista, decidendo a quali chiamate rispondere e trovandosi a caricare lo stesso cliente più volte, potendone quindi ignorare altri. È questa la differenza più evidente con Night Call, altra opera che racconta di notte, taxi e tassisti, il suo essere nettamente più malleabile e omogenea. C’è vita in questi attori virtuali splendidamente caratterizzati, esteticamente e psicologicamente, i loro tratti (disegnati con grandissimo stile) illuminati dai neon filtrati attraverso i cristalli dell’auto.
L’emotività è proprio un fattore chiave
Terminata la prima corsa in circa 8 ore, Neo Cab lascia addosso l’illusione di aver davvero conosciuto qualcuno, esseri umani sotto mentite spoglie virtuali. Chance Agency ha centrato il punto, simulando quell’umanità che ha voluto esaltare, talmente naturale da superare il test Voight-Kampff. Una sceneggiatura ad alveare di cui, dopo una sola partita, non si vede il limite, impreziosito da una caratterizzazione dei personaggi straordinaria, ingranaggi ignari di un thriller politico di matrice cyberpunk vissuto notte dopo notte, aspettando un segnale, un messaggio della nostra amica scomparsa. Il videogioco narrativo in una delle sue migliori iterazioni, incredibilmente emotivo e capace di momenti registici importanti, gestito con un ritmo praticamente perfetto come la sua colonna sonora. Parlami, parlami ancora.