L’escalation della guerra commerciale tra gli Stati Uniti d’America e la Cina portata avanti dal presidente Donald Trump rischia di infliggere un duro colpo anche all’industria dei videogiochi; è per questo che Microsoft, Nintendo e Sony hanno deciso di stilare un documento comune con il quale chiedono all’amministrazione statunitense di riconsiderare tali politiche commerciali, mettendo in evidenza i numerosi rischi per i produttori e per i consumatori.
La lettera rivolta a Joseph Barloon, il rappresentante delle politiche commerciali di Trump, è stata firmata da tutte e tre le compagnie e si concentra principalmente sulle conseguenze che tali dazi avrebbero sui prezzi delle console, prodotte in Cina e dunque importate dagli Stati Uniti. Secondo Microsoft, Nintendo e Sony, l’aumento di prezzi danneggerebbe anche gli sviluppatori americani dal momento che prezzi più alti delle console significherebbero una base installata minore, e quindi meno giochi venduti. Questa eventualità si verificherebbe anche se questi tre colossi spostassero la produzione dalla Cina agli USA, o in un altro paese a cui non vengono applicati tariffe doganali così pesanti, dal momento che i costi di produzione lieviterebbero in maniera consistente.
Microsoft, Nintendo e Sony hanno dunque deciso di fare fronte comune, nella speranza che l’amministrazione Trump ritorni sui suoi passi applicando perlomeno un’esenzione sulle console importate negli Stati Uniti.