Nel presentare i risultati finanziari di Ubisoft agli investitori, il CEO Yves Guillemot ha parlato di Tom Clancy’s Ghost Recon Breakpoint, dell’accoglienza ricevuta da pubblico e critica, e di conseguenza delle sue scarse performance sul mercato.
Il boss della compagnia francese ha deciso di fare pubblicamente mea culpa spiegando quali siano state le ragioni del flop. Guillemot identifica tre cause del disastro:
- secondo il CEO di Ubisoft è molto difficile generare un certo grado di interesse nei confronti di un sequel di un cosiddetto “game as a service” con una forte componente multiplayer che ha beneficiato di un lungo periodo durante il quale sono stati diffusi nuovi contenuti e aggiornamenti;
- una buona parte dei giocatori ha rigettato con forza le innovazioni introdotte in Ghost Recon Breakpoint, mentre solo una piccola parte di essi ha apprezzato le novità di questo nuovo capitolo della serie;
- infine, stando alle parole Yves Guillemot, Ghost Recon Breakpoint non ha portato con sé abbastanza fattori di differenziazione che facessero risaltare le qualità intrinseche dell’opera.
Detto questo, Guillemot ha spiegato che Ubisoft farà tesoro di questa dura lezione e implementerà cambiamenti consistenti ai processi di sviluppo dei videogiochi. Questo è il principale motivo che ha portato la compagnia a rinviare l’uscita di tre dei suoi prossimi giochi: Gods & Monsters, Watch Dogs Legion e Rainbow Six Quarantine.