La serie di Call of Duty potrebbe non avere più cadenza annuale

Sulla scia dell’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, è inevitabile che buona parte della discussione vada a orientarsi su quello che sarà il destino di Call of Duty. Al di là di preoccupazioni in termini di potenziale esclusività della serie di sparatutto, sembra però che il futuro potrebbe anche riservarle un cambio di programmazione. A segnalare la cosa è Jason Schreier in un report per Bloomberg, citando fonti interne ad Activision.

Com’è noto, finora la serie di Call of Duty ha avuto una cadenza annuale, alternandosi fra gli studi Treyarch, Infinity Ward e Sledgehammer Games, con altri nel ruolo di supporto. Pare però che numerosi sviluppatori di alto livello vedano di buon occhio tempi di sviluppo più lunghi, che assicurino anche una qualità più elevata del prodotto finale e riescano a riconquistare l’interesse dei giocatori. Il recente Call of Duty: Vanguard ha infatti totalizzato numeri di vendita significativamente inferiori rispetto al suo predecessore.

Il passaggio sotto Microsoft, con il cambio sia di leadership che di strategia di pubblicazione, potrebbe offrire l’appoggio giusto a chi crede che la serie di Call of Duty non abbia bisogno di un gioco all’anno. Senza dimenticare che una scaletta meno esigente potrebbe liberare alcuni studi secondari e permettere loro di dedicarsi ad altri titoli. Comunque vada a svilupparsi la faccenda, di sicuro ci sarà bisogno di qualche tempo prima di vederne i risultati. Se dovesse essere approvata dall’antitrust, l’acquisizione giungerà infatti a completamento nel corso dell’anno fiscale 2023 – quindi, fra il primo luglio 2022 e il 30 giugno 2023.

Call of Duty Vanguard uscita

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