Nickelodeon All-Star Brawl – Recensione

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Un importante attacco a Super Smash Bros. Ultimate, re indiscusso dei platform fighter, arriva da Nickelodeon All-Star Brawl: come andrà a finire?

Sviluppatore / Publisher: Ludosity, Fair Play Labs / GameMill Entertainment Prezzo: 49,99€ Localizzazione: Testi PEGI: 7 Disponibile Su: PC (Steam), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch Data di Lancio: Già disponibile

Da diversi anni ormai, da quando cioè mi occupo a diverso titoli di videogiochi e intrattenimento in generale, posso disporre di un comodissimo asso nella manica da calare sul tavolo quando più mi fa comodo, carta potentissima che trasforma qualunque momento di svago in un’attività lavorativa. È il momento di fare le pulizie in casa e io sono sul divano con un pad in mano? Sto lavorando! Qualcuno mi chiede perché sto guardando una serie per pre-adolescenti in tv? Sto lavorando! Non parlo col mio compagno di viaggio in metro perché ho gli occhi incollati su di un libro? Scusa, sto lavorando!

Potrà sembrare una scusa, ma sfido chiunque a muovere critiche verso la mia etica lavorativa oggi, quando questo incessante lavoro di aggiornamento condotto a scapito del mio tempo libero mi consente di conoscere alla perfezione tutto ciò che c’è da sapere su ogni componente del roster di Nickeodeon All-Star Brawl!

IL ROSTER DI NICKELODEON ALL-STAR BRAWL

Il concetto di picchiaduro è generazionale. Per tutti quelli degli -enta e degli -anta, la parola picchiaduro evoca doppi in sale giochi piene di fumo, cabinati di Street Fighter e barre di energia. Per chi è al di sotto di quella soglia di età, invece, la parola picchiaduro è sempre accompagnata da “platformer”, gli scontri si svolgono tra quattro avversari dentro un’arena, e la percentuale di fianco al nome del proprio personaggio indica la probabilità di essere scaraventati nel vuoto. Il modello odierno, sembra quasi superfluo citarlo, è quello di Super Smash Bros. Ultimate, e considerando la fascia di età a cui Nickelodeon All-Star Brawl si rivolge è naturale che l’ispirazione sia quella.

Inutile mentire: Bikini Bottom è il posto in cui vorrei essere ora. Ok, ogni giorno.

Il motivo per cui il mercato non è ancora invaso completamente da cloni dell’apprezzatissimo titolo di Nintendo (con l’unica eccezione del relativamente popolare Brawlhalla) è perché l’ibrido tra picchiaduro e platform è un genere che necessita per sua natura un grande assortimento di personaggi, che non tutti possono vantare. Un problema che evidentemente non preoccupa per nulla Nickelodeon, nel momento che il brand dell’intrattenimento per pre-adolescenti può contare su decine e decine di personaggi provenienti dalle proprie serie animate. Nonostante l’abbondanza di materiale da cui pescare, tuttavia, Nickelodeon All-Star Brawl sceglie di limitare il suo roster a “soli” 20 personaggi: una decisione che lascia intravedere motivazioni legate a un budget lontano dagli AAA, ma anche una porta aperta verso DLC e seguiti.

COLPISCI IL PUNTO DEBOLE

Vista la differenza in termini di dimensioni con quel Super Smash Bros. Ultimate, che rappresenta sia il modello sia l’ingombrante avversario di Nickelodeon All-Star Brawl, il gioco sviluppato da Ludosity e Fair Play Labs non cerca di fare tutto, ma si concentra per il momento su un solo aspetto, cercando di realizzarlo al meglio, e questo aspetto è la componente competitiva del platform fighter.

Nickelodeon All-Star Battle si concentra prevalentemente su un solo aspetto, e cioè il lato competitivo

Nickelodeon All-Star Battle va a colpire quello che forse è il solo punto debole dell’avversario, il netcode, presentandosi all’esordio con una struttura online decisamente più stabile di quella offerta di Nintendo, sostenuta da un sistema di combattimento ispirato fortemente (per usare un eufemismo) a quello del rivale e sorretto da controlli precisi, che vanno a limare e correggere le poche scomodità di Super Smash Bros., rappresentando di fatto una valida alternativa da questo punto di vista.

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Ovviamente la sfida regge finché non la si pone sul piano della quantità, perché i contenuti di Nickelodeon sono decisamente più limitati, a partire dalle modalità, che oltre allo scontro libero propongono la classica progressione Arcade e un’inedita sezione sport, in cui alla formula vengono aggiunte una palla e due aree di goal (anche se, lo ammetto, ancora non mi è chiaro quale sia il tasto per raccogliere l’ovale da football). Più che lodevole, invece, è la sezione allenamento, che consente di studiare non solo i frame delle mosse, ma anche le preziose hitbox.

MANCANZA DI CARATTERE

Un po’ a sorpresa, invece, la componente più deludente di Nickelodeon All-Star Brawl è la caratterizzazione dei personaggi. Va premesso che il team di sviluppo ha fatto davvero un gran lavoro sia dal punto di vista della resa grafica di tutti i combattenti, trasformando in 3D personaggi spesso animati in 2D, sia nell’omogeneizzazione degli stili. Spongebob, Aang, Lincoln Loud, Red & Stimpy, Michelangelo o Reptar dei Rugrats (solo per citarne alcuni) nascono tutti con una caratterizzazione grafica differente e lontana, anche a causa dei diversi decenni in cui sono stati concepiti, eppure queste differenze si notano poco una volta indossato il loro modello tridimensionale nelle arene di combattimento del gioco.

Nickelodeon All-Star Brawl Recensione

Lo stage dell’autobus in corsa è tra i più divertenti e particolari.

UNA SERIE DI MANCANZE VANNO A LIMITARE LA CARATTERIZZAZIONE DEI PERSONAGGI, PRIVI SIA DELLE LORO VOCI CHE DELLE MUSICHE ORIGINALI

Peccato che a conti fatti questi sforzi rischino di risultare vani, per lo meno nei confronti di chi non è un appassionato storico dell’emittente televisiva dedicata ai più giovani, a causa di una serie di mancanze che vanno a limitare la caratterizzazione dei personaggi, privi sia delle loro voci che delle loro musiche originali. Al di fuori dei partecipanti più celebri (Spongebob su tutti), gli altri componenti di Nickelodeon All-Star Battle non dicono nulla al giocatore di passaggio, se non frasi generiche all’inizio di ogni combattimento nella modalità Arcade, che tuttavia risulta solo un susseguirsi di battaglie, senza alcun collante narrativo a legarle. Mi ricollego alla partenza delle recensione: probabilmente sono tutte scelte legate a un budget contenuto da produzione media, ma sommate finiscono per sprecare l’enorme potenziale del materiale di partenza.

In Breve: Nickelodeon All-Star Brawl prova a sfidare Super Smash Bros. sul suo stesso terreno, seppur con mezzi limitati, dimostrando di conoscere il solo punto debole dell’avversario (il netcode) e colpendo lì dove può risultare vincitore. I controlli e una modalità multiplayer stabile, però, non bastano senza un lavoro di valorizzazione dei contenuti: i personaggi Nickelodeon sono un’attrattiva per quasi tre generazioni di giocatori, ma l’assenza di voci e musiche originali, e anche di storie personalizzate nella modalità Arcade, sono dei limiti che si avvertono e che alla lunga finiscono per pesare.

Piattaforma di Prova: Xbox Series X
Com’è, Come Gira: Sul versante grafico ci siamo: i modelli riescono ad essere armoniosi tra loro nonostante i diversi stili di partenza. Su Series X però mi sono trovato di fronte a un po’ di tearing a qualche calo di frame inatteso che condizionano la fluidità.

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Pro

  • Riesce ad armonizzare stili grafici diversi / Sistema di combattimento molto buono / Spongebob picchia duro!

Contro

  • Roster limitato / Manca la caratterizzazione dei personaggi.
7.3

Buono

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