Quando i giochi d’azione diventano troppo permissivi e banali, si dice che Ryu Hayabusa emerga dalle tenebre per assassinarli silenziosamente. E gli anni non hanno certo resto Ninja Gaiden 2 più caritatevole.
Sviluppatore / Publisher: Koei Tecmo Games Prezzo: € 49,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 18 Disponibile su: Xbox Series X|S, Playstation 5, PC (Steam, Game Pass)
C’è bisogno di coraggio e confidenza anche solo per sussurrare il suffisso Black nella cosmogonia di Ninja Gaiden. Black, la versione migliorata di un gioco già perfetto al suo debutto nel 2004, la firma d’autore che ha consacrato il ritorno di Ryu Hayabusa a re indiscusso degli hack ‘n’ slash, rendendo la prima Xbox un oggetto imprescindibile per gli amanti dei videogiochi belli. Con un titolo tanto ambizioso e una nuova avventura in arrivo quest’anno con la collaborazione di Platinum Games, il nostro Ninja Gaiden 2 Black si assume una responsabilità non da poco.
Da una parte deve riaccendere l’interesse per un marchio che negli anni è rimasto un po’ in disparte, annacquato da un terzo capitolo disastroso e da un spin-off (Yaiba: Ninja Gaiden Z per i più smemorati) affidato a un team che chiaramente non aveva idea di cosa stesse combinando. Poi ha l’arduo compito di chiudere definitivamente la parentesi Sigma, un boccone dannatamente amaro che i fan della serie non hanno mai mandato giù.
LA RESURREZIONE DI NINJA GAIDEN 2 BLACK
Il passaggio di testimone tra Tomonobu Itagaki e Yosuke Hayashi fu un evento divisivo riassumibile in una singola lettera greca: Sigma. La defezione di Itagaki al termine della seconda avventura moderna di Ryu aprì la strada a un paio di conversioni per PS3 popolate da scelte eufemisticamente impopolari che ancora oggi bollano Ninja Gaiden Sigma 2 come un’alternativa snaturata da evitare a tutti i costi. Meno nemici su schermo corroborati però da una vitalità erculea, boss noiosi e fuori luogo, un sistema di potenziamento delle armi sostanzialmente guidato e, sopratutto, l’assenza del sangue in un gioco dove lo smembramento dei cattivi è una raison d’être, sostituito da una bizzarra nebbiolina viola.
Ninja Gaiden 2 Black offre una via di mezzo che sospetto non renderà del tutto felici gli integralisti della “generazione Itagaki”
A scanso di equivoci Ninja Gaiden 2 Black è un remake innalzato proprio dalle fondamenta della versione Sigma che però fa del suo meglio per presentare un’alternativa a un secondo episodio – il cui codice sorgente sembra essere ufficialmente perduto – oramai irraggiungibile, partendo dalla stupefacente veste grafica in Unreal Engine 5 che dona nuova vita a un gioco con più di tre lustri sul groppone. Perché ridurre l’intensità incessante dei brutali combattimenti era un’idea folle in partenza: Ryu si apre la strada passando da uno scontro all’altro come un invincibile angelo della morte, rispondendo all’assalto di implacabili nemici con precisione e brutalità chirurgica.
Armi assai differenti dotate di ricchi moveset permettono di annientare in un granguignolesco tripudio di globuli rossi e arti recisi la futile resistenza composta da ninja e demoni che hanno evidentemente scelto il giorno sbagliato per presentarsi al lavoro. Fare scempio dei corpi altrui fa parte dell’esperienza, ché i nemici mutilati tendono ad immolarsi in pericolosi attacchi suicidi da intercettare con una plateale esecuzione, aggiungendo un ulteriore livello di tensione agli scontri. Questi offrono il meglio nei duelli con i carismatici boss, epurati fortunatamente da un paio di presenze (le due statue giganti sembravano prelevate di peso da un God of War qualsiasi) sgradite e mai come ora piacevoli da affrontare grazie alla robusta fluidità offerta dal nuovo motore.
Ryu si apre la strada passando da uno scontro all’altro come un invincibile angelo della morte, rispondendo all’assalto di implacabili nemici con precisione e brutalità chirurgica
Non è un trionfo totale, perché il numero dei cattivi su schermo non lambisce quello del secondo capitolo “vanilla”; lì le ampie aree incoraggiavano il giocatore a gestire e terminare nella maniera più rapida ed efficace un gran numero di minacce, e la loro riduzione in Sigma rompeva la cadenza del gioco rendendo i livelli parzialmente vuoti. Ninja Gaiden 2 Black offre una via di mezzo che sospetto non renderà del tutto felici gli integralisti della “generazione Itagaki”, con avversari anche stavolta meno numerosi rispetto a quanto visto nel gioco originale, tuttavia non più dotati di una resistenza tale da rendere letargico ogni combattimento. È dunque bene che il livello di difficoltà Via del Mentore sia immediatamente disponibile dall’inizio per offrire una sfida adeguata ai veterani; a tutti gli altri consiglio di saltare i primi due (Eroe e Normale) serenamente, sempre che il gioco possa incontrare i vostri gusti, probabilmente maturati nel corso degli anni.
MA RYU HAYABUSA È SEMPRE IL MIO EROE?
Sì, senza dubbio: Ninja Gaiden 2 Black resta uno spasso e, una volta presa la mano con combo, schivate e una telecamera un filo anacronistica, cadrete in una sorta di trance marziale che farà viaggiare catartiche dosi di dopamina nel vostro corpo. Allo stesso tempo è il remake filologicamente corretto di un gioco uscito prima di pietre miliari quali Bayonetta e Demon’s Souls, orfano dunque di alcune convenzioni che oggigiorno daremmo per scontate, come schivate alla moviola o attacchi imparabili telegrafati da vistosi bagliori rossi.
Anche il level design è distante da capolavori di architettura come Yharnam, offrendo mappe prevalentemente funzionali che si limitano a condurre Ryu da una carneficina all’altra pur non scadendo nella banalità e offrendo percorsi alternativi e piccole aree segrete dove arraffare oggetti curativi e collezionabili. I brevi livelli dedicati alle tre coprotagoniste femminili visti in Sigma sono ancora presenti, così come le sfide a punteggio (stavolta solo offline) delle Missioni a Squadre, ma si tratta di piccole distrazioni. È chiaramente un gioco figlio del suo tempo, viscerale ma ancora godibilissimo; la nuova veste grafica, sommata al ritorno del flessibile sistema di potenziamento delle armi originale e al sangue finalmente al suo posto lo rende oggigiorno il miglior modo per giocare Ninja Gaiden 2, ovviamente a patto di non richiamare dalla pensione la vecchia Xbox 360.
In Breve: Ninja Gaiden 2 Black non è perfetto. Cerca di rimediare agli errori scelleratamente commessi dalla serie Sigma, riuscendo però solo in parte nel suo intento e fallendo nel replicare quella perfetta intensità che Tomonobu Itagaki riuscì ad azzeccare nel 2008. Resta però la migliore declinazione del gioco attualmente disponibile sui sistemi moderni, grazie anche all’Unreal Engine 5 che ne esalta l’estetica a livelli eccellenti. Non sarà del tutto degno del suffisso Black, ma questo Ninja Gaiden 2 merita comunque la vostra attenzione in attesa del quarto capitolo.
Piattaforma di prova: PC
Configurazione di prova: Ryzen 7 5800X, RTX 4070 12Gb, RAM 32Gb 3600Mhz, SSD
Com’è, Come Gira: L’Unreal Engine 5 si è comportato molto bene sulla configurazione di prova, mantenendo una una buona fluidità al massimo del dettaglio e con Ray Tracing attivo anche senza scomodare DLSS e Frame Generator, funzioni al momento stranamente assenti nella versione Game Pass.