A quasi un anno dalla data di lancio sulla console ibrida Nintendo, Octopath Traveler è ora pronto a conquistare un nuovo pubblico dal momento che il gioco di ruolo a turni di Square Enix si è fatto largo su PC tramite Steam, pronto a dimostrare come sia possibile unire il moderno e il classico, confezionando il tutto in un unico strabiliante pacchetto, con tanto di fiocchetto rosso sopra. Un’impresa davvero non facile, specie in un mondo che sembra sempre più favorire i titoli incentrati sull’azione e sull’adrenalina.
UN GIOCO DI RUOLO UNICO
Il punto forte di Octopath Traveler è evidente fin dalla prima occhiata. Il suo mondo sembra principalmente creato con sprite che ricordano quelle dei grandi GdR dei bei tempi andati, dai terreni ai personaggi, fino all’erba e alle foglie. Un occhio attento potrà subito notare, però, che non si tratta di un comune gioco in pixel art. Nonostante l’aspetto degno dello SNES, i palazzi, le case, le formazioni rocciose e le caverne sono in realtà tutte composte da oggetti 3D, i nostri bidimensionali eroi gettano un’ombra sul terreno e i loro vestiti fluttuano al vento.
Il gameplay offre una versione un po’ rivisitata del classico JRPG al quale siamo tutti abituati
GLORIOUS MASTER RACE
Su PC abbiamo la possibilità di giocare non solo a degli ultra stabili 60 fps o in glorioso 4K, ma di alzare (o diminuire) a piacimento alcuni dei più importanti aspetti tecnici. Risoluzione rendering, Anti Aliasing, post-elaborazione, Ombre, Texture, Effetti, Ombre d’angolo e luminosità possono essere tutti regolati direttamente in-game, così come il doppiaggio (disponibile in Inglese e Giapponese) o la lingua dei sottotitoli. Nelle opzioni grafiche purtroppo non ci è davvero fornita una vera descrizione dei singoli parametri utilizzati ma si è costretti ad affidarsi a una semplice scala che va da qualità “ridotta” a “Massima”. È comunque giusto specificare che la nostra macchina, con la sua overkill 980ti, non ha mai mostrato la minima intenzione di perdere qualche frame, anche con tutte le opzioni spinte al limite. Sebbene sia tecnicamente giocabile anche con tastiera (e mouse), il posizionamento di alcuni dei tasti potrebbe non essere intuitivo. Non si tratta ovviamente di nulla di irrimediabile, dato che è possibile rimappare tutto quello che serve fino addirittura a poter fare tutto con una sola mano. La cosa più peculiare è piuttosto la decisione di collegare lo scorrimento dell’indicatore nei menù anche allo spostamento del mouse, una pratica decisamente inusuale.
L’IMPORTANZA DELLO STILE
A tutti gli effetti ci ritroviamo davanti a un port ben riuscito, che permette di usufruire del gioco come mai prima. Possiamo infatti gustarci Octopath Traveler a risoluzioni mai viste e assorbendo ogni singolo dettaglio che il gioco ha da offrire. In questo caso però, da ambasciatore della Master Race, mi sono ritrovato in una situazione alquanto particolare. Lo stile unico che contraddistingue questo titolo non pare giovare davvero di un incremento di risoluzione: a primo acchito, anche a 1080p, ho provato la netta sensazione che 3D e 2D non si mescolassero a dovere. Un fastidio che non ha fatto altro che accentuarsi quando ho avuto l’occasione di dare un’occhiata anche a risoluzioni più alte. La precisione con cui vengono a formarsi gli angoli degli oggetti tridimensionali va un po’ a cozzare con la natura incredibilmente pixelosa delle texture che li ricoprono, creando una sorta di dissonanza tra le nature che compongono un titolo.
ci ritroviamo davanti a un port ben riuscito, che permette di usufruire del gioco come mai prima
Octopath Traveler è un piacere da giocare su PC tanto quanto sulla console ibrida di Nintendo. Le sue fantastiche visuals e la colonna sonora faranno gola senza ombra di dubbio sia ai veterani nostalgici che a tutti coloro che si affacciano per la prima volta a questo genere tanto amato, a patto che siano pronti a tuffarsi in letteralmente decine e decine di ore di gioco.