One Piece Pirate Warriors 4 – Recensione

PC PS4 Switch Xbox One

Se lo stress vi opprime e sognate esotiche avventure tra onde e rissosi pirati, One Piece Pirate Warriors 4 potrebbe rappresentare un’ideale valvola di sfogo.

Sviluppatore / Publisher: Omega Team / Bandai Namco Prezzo: € 69,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Online PEGI: 12 Disponibile su: Playstation 4, PC (Steam), Xbox One, Switch

Fatevelo dire dai giapponesi, che nella ripetitività della vita quotidiana hanno trovato una benvenuta fonte di escapismo nei gargantueschi pestaggi della serie Musou. Apprezzatissimi da loro quanto spesso trattati con sufficienza da parte di una buona fetta di videogiocatori occidentali, i giochi di Omega Force sono il modo giusto per sfogare un po’ di tensione ai danni di eserciti composti da migliaia di nemici pronti ad essere obliterati da attacchi fuori di testa. Se alla formula originale debuttata secoli fa su PS2 aggiungiamo una prestigiosa serie di licenze, la ricetta per il successo è praticamente servita.

LE 108 PASSIONI DEMONIACHE DELLA FENICE

One Piece Pirate Warriors 4 è il miglior Musou in circolazione, una frase che potrebbe farvi lanciare soldi contro lo schermo quanto convincervi a chiudere qui la recensione e passare ad altro, qualora apparteniate al gruppo di denigratori di cui sopra.




Qualunque sia la vostra posizione, è importante sottolineare la cura profusa da Omega Force per elevare all’ennesima potenza i punti di forza della sua storica serie, donando nel contempo ai fan di Eiichiro Oda un gioco capace di raccontare le gesta dei loro beniamini esaltandone i tratti più battaglieri. In altre parole, One Piece Pirate Warriors 4 è letteralmente esplosivo, con intere porzioni delle mappe pronte a cadere a pezzi sotto i colpi dei suoi eccentrici protagonisti.

Creare combinazioni e lanciare centinaia di nemici contro un edificio solo per vederlo crollare dona un nuovo significato al termine distruzione

Creare combinazioni gigantesche e lanciare centinaia (e qui gli estimatori dei Musou sanno bene che non si tratta di un semplice modo di dire) di nemici contro un edificio solo per vederlo crollare in un cumulo di macerie dona un nuovo significato al termine distruzione, il tutto mentre attorno il caos domina incontrastato sulle note di una sinfonia di morte scandita dalle più potenti tecniche partorite dalla mente di Oda. Dietro le quinte il motore di gioco fa gli straordinari, comportandosi veramente bene; lungi da me “rubare il lavoro” al box apposito che troverete in fondo alla recensione, ma è davvero una gioia constatare che lo spettacolo visivo non si limita alla carneficina, donando carattere e riconoscibilità alle mappe. Queste sono più complesse del solito, ricche graficamente e rese più credibili da dislivelli e numerosi piani laddove le esigenze di sceneggiatura lo richiedano, vedi la Torre della Giustizia di Enies Lobby.

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Il gioco inizia col botto, mettendoci contro alla colossale alleanza tra Big Mom e Kaido.

Sono presenti occasionalmente muri invisibili che spezzano un po’ la magia, ma va ricordato che l’enfasi dell’azione resta pur sempre rivolta al pestaggio. Considerata la forza bruta dei personaggi tirati in ballo, non è raro che la topografia delle mappe venga ulteriormente modificata durante il corso delle missioni, sconquassata dalla potenza di pesi massimi come gli ammiragli della Marina.

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Pro

  • La formula e il caos dei Musou in gran spolvero.
  • Presentazione audiovisiva solida.
  • Mole di contenuti massiccia.

Contro

  • Se non amate i Musou, questo non farà nulla per starvi simpatico.
  • Caricamenti un filo lunghi.
8

Più che buono

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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