La famiglia di Pac-Man è stata rapita… cane compreso. Come un novello John Wick, l’insaziabile pallina gialla parte assetata di vendetta e fantasmi. Per liberare i suoi cari dovrà visitare sei mondi pieni di trappole, piattaforme e nemici. Al capolinea lo aspetta Toc-Man, deciso a tutto pur di eliminare il suo acerrimo nemico.
Sviluppatore / Publisher: Now Production / Bandai Namco Prezzo: 39,99 euro Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 7 Disponibile Su: PC (Steam), PS4, PS5, Nintendo Switch, Xbox One, Xbox Series X/S Data di Lancio: 26 agosto 2022
https://www.youtube.com/watch?v=4V-4C0mfdWo
STAVOLTA È PERSONALE
Sono passati oltre 40 anni da quando Pac-Man ha iniziato a ingurgitare palline e fantasmi. È senza ombra di dubbio uno dei personaggi più iconici del mondo dei videogiochi, forse alla pari con un certo idraulico con i baffi, il numero di avventure che lo hanno visto protagonista non si conta. Una di queste risale alla prima era PlayStation, si chiamava Pac-Man World e rivive oggi in un Remake (anzi, un Re-Pac) indirizzato soprattutto ad un pubblico giovane o particolarmente nostalgico. La celebre “palletta gialla” stavolta dovrà darsi da fare per salvare la sua famiglia, i cui componenti sono stati rapiti e imprigionati nelle profondità di sei mondi stracolmi di insidie… e proprio il giorno del suo compleanno. Chi mastica da anni pane e platform troverà la prima metà di Pac-Man World Re-Pac simile ad una rilassante passeggiata nel parco.
Il level design ci riporta indietro nel tempo, con soluzioni che in questi ultimi 20 anni abbiamo visto decine di volte. Trucchetti semplici e trappole facili da intuire difficilmente vi impediranno di portare a termine i primi tre mondi in meno di due ore, portando tra l’altro con voi tutti i collezionabili “nascosti”. Questi consistono nelle lettere che compongono il nome Pac-Man, nelle chiavi che aprono le gabbie della Pac-Family e in speciali chiavi che vi daranno accesso a stage speciali. Alcuni di questi sono dedicati ad altre vecchie serie Namco, perché una bella strizzatina d’occhio ai giocatori più vecchi non fa mai male.
SI PARTE PIANO, MA POI…
Proprio quando starete iniziando a pensare che Pac-Man World Re-Pac è un gioco per bambini, la difficoltà si innalzerà improvvisamente e superare i livelli non sarà più così semplice. Il design di ogni stage diventerà più complesso, metterà in campo insidie ben più toste e nasconderà più a fondo i suoi segreti. A partire dal blocco con ambientazione circense si farà la selezione tra veri platformer e giocatori occasionali, perché completare Pac-Man World Re-Pac è un obbligo per chi vuole fregiarsi del titolo di professionista. Il backtraking assente fino a metà gioco si paleserà e vi costringerà a memorizzare ben più di qualche bivio per recuperare tutto quello che avete lasciato indietro.
Proprio quando starete iniziando a pensare che Pac-Man World Re-Pac è un gioco per bambini, la difficoltà si innalzerà improvvisamente e superare i livelli non sarà più così semplice.
I nemici tuttavia continueranno a seguire pattern prevedibili e le difficoltà arriveranno principalmente da alcune imperfezioni nel sistema di controllo e nelle collisioni, oltre ad occasionali fenomeni di input-lag che porteranno a morti impreviste e francamente irritanti. Nulla che possa comunque mettere in crisi il ritmo di gioco: il posizionamento dei checkpoint è più che generoso e anche la quantità di vite che accumulerete tra un livello e l’altro non farà mai scattare allarmi preoccupanti. Alla fine di ogni area troverete delle sfide boss a tema che non sempre consisteranno in un confronto diretto con un nemico più grande, resistente e pericoloso degli altri. Troverete anche mini-sfide che seppur facili daranno una scossa all’incedere abbastanza banale dell’avventura, preparatevi quindi a sfuggire alle grinfie di una mummia all’interno di una piramide o a partecipare ad un breve Gran Premio a bordo di uno scattante kart.
NE VALE LA PENA?
Il lavoro di restauro portato a termine dal team Now Production ha fatto perdere non pochi anni al comparto estetico del Pac-Man World originale. I modelli poligonali, sebbene semplici, sono stati totalmente ridisegnati ma è stata data anche una rinfrescata all’interfaccia e ovviamente aggiunta la visualizzazione in 16:9. La colonna sonora ha guadagnato un po’ di decibel, è più cristallina ma rimane quella ipnotica e francamente alquanto ripetitiva del titolo originale, con tanto di effetti “storici” che sottolineano tutte le palline ingurgitate, i fantasmi eliminati e ovviamente le morti del giallo protagonista. La longevità non è mostruosa, anche ad un livello di difficoltà più alto arriverete tranquillamente alla fine in circa 5 ore, alle quali ne aggiungerete una o due giusto per rifare i livelli in cui vi siete persi qualcosa. Raggiunto il 100% nella storia potrete provare nuovamente gli stage per migliorare il punteggio o affrontare nuovamente i labirinti classici che avrete sbloccato durante l’avventura. La classica ciliegina sulla torta (visto che è anche il suo compleanno) è rappresentata dal Pac-Man originale che si sbloccherà dopo i titoli di coda.
Pur non essendo paragonabile a titoli più moderni e raffinati sia dal punto di vista tecnico che ludico (vedi l’ultimo Ratchet & Clank), Pac-Man World Re-Pac merita considerazione soprattutto da parte del pubblico più giovane, che troverà in questa riedizione un buon veicolo per entrare nel mondo dei platform, il prodotto perfetto per poi dedicarsi a giochi più complessi. Peccato per la mancanza di una sezione Museo, che avrebbe sicuramente dato il giusto lustro ad un gioco celebrativo come questo.
In Breve: Pac-Man World Re-Pac riporta in vita il simpatico action-platform che Namco pubblicò su PlayStation (e successivamente Game Boy Advance) nel 1999/2000 in occasione del ventesimo anniversario della sua mascotte. Un remake soprattutto visivo, che ripercorre in scala 1:1 tutti i livelli e le modalità di gioco dell’originale… un titolo indirizzato principalmente ad un pubblico giovane o particolarmente nostalgico.
Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: Anche il solo pensare che un gioco di questa levatura tecnica con oltre venti anni sulle spalle, solo in parte ammorbiditi dall’opera di restauro, possa mettere in crisi l’ultima console Sony sarebbe folle. Fortunatamente non è così.