Paradise Lost – Recensione

PC PS4 Xbox One

NEL 1960 IL REICH, PUR DI NON SOCCOMBERE, DECIDE DI FAR SALTARE IL TAVOLO E MANDARE TUTTI AL CREATORE SCATENANDO L’OLOCAUSTO NUCLEARE

E può anche andare bene così, in fondo, perché quell’incubo ingegneristico che si sviluppa sottoterra al primo impatto riporta alla mente la City 17 di Half-Life, ha degli scorci che ricordano Limbo (anche se non c’è in giro anima viva) e rimanda persino a quel feeling di utopia finita male che trasmettevano le città dei Bioshock. Niente male insomma; eppure il sotto testo ucronico un po’ si perde, ed è un peccato perché il mega-bunker sotto la Polonia era un progetto che i nazisti avevano davvero pensato di realizzare e sarebbe stato interessante respirare un po’ di più le vibrazioni da what if storico.

UCRONIA DA LUNA PARK

A furia di parlare di futuri ipotetici, però, rischio di trascurare ciò che Paradise Lost in realtà è, ovvero un’avventura narrativa in prima persona che trasuda atmosfera, graziata da un comparto grafico notevole, in generale, ma soprattutto per il genere, in cui manca però un po’ il peso e la potenza del racconto. C’è uno scenario pazzesco, un’atmosfera ai confini con l’horror, alcuni colpi di scena non male (uno spoilerato nella descrizione del gioco sugli store) e una bella progressione tematica, con i cinque stadi del lutto che suddividono la progressione in capitoli.

paradise lost recensione

Interagendo con i terminali si può scegliere cosa sia successo nel bunker, modificando il finale.

NELLE QUATTRO ORE NECESSARIE PER ARRIVARE ALLA CONCLUSIONE, TUTTAVIA, HO SEMPRE AVUTO LA SENSAZIONE CHE MANCASSE QUALCOSA

Nelle quattro ore necessarie per arrivare alla conclusione, tuttavia, ho sempre avuto la sensazione che mancasse qualcosa, un qualcosa di un po’ indefinito, lo ammetto, che potrei descrivere come un lampo di genio. Paradise Lost è scritto benino, ma non ha righe di dialogo che lascino di stucco. Può vantare una grafica notevole che non sfigurerebbe nemmeno in produzioni più blasonate, ma non solo l’interattività è limitata, spesso si ha la sensazione di trovarsi dentro un modellino, perché buona parte dello scenario è sigillato dietro barriere invalicabili che rendono oggetti e luoghi inavvicinabili. Piccoli dettagli che spezzano le sensazione di trovarsi davvero in quei tunnel misteriosi, già di per sé minata dal ridottissimo intervento diretto concesso al giocatore, a cui viene chiesto per buona parte della durata del gioco semplicemente di avanzare tra le stanze, come dentro una casa degli orrori da luna park, in cui intorno succedono cose ma in fondo si sa che è tutta finzione o messinscena.

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Nel gioco lo stile artistico dell’Europa occidentale e orientale si fondono.

Nonostante tutto, però, restano e meritano di essere apprezzate alcune buone intenzioni, come l’avanzatissimo computer che governa la vita nel bunker (quasi nell’accezione di guidare il popolo) e che pare aver avuto un qualche ruolo determinante nelle misteriose vicende accadute al suo interno. Altrettanto interessante sarebbe il contesto pseudo-storico in cui il gioco è immerso, che lascerebbe spazio a divertenti strizzate d’occhio tanto alla storia quanto al complottismo: peccato che per buona parte dell’avventura rimanga chiuso fuori dai portelloni ermetici che Szymon si è lasciato alle spalle.

In Breve: Paradise Lost può contare su un’intuizione brillante che dà vita a un’ambientazione di sicuro impatto in cui storia, mistero e orrore si fondono. Sulla carta ci sarebbero tutti i presupposti per un’avventura capace di tenere il giocatore inchiodato alla sedia. Qualcosa però non è andato del tutto per il verso giusto. In un certo senso è come se lo studio di PolyAmorous si fosse concentrato così tanto sulla scenografia da perdere di vista il cuore narrativo ed emotivo degli eventi. Il risultato finale è forse più bello che interessante, il che può non rappresentare un difetto per qualcuno, ma sa un po’ di occasione sprecata.

Piattaforma di Prova: PS4
Com’è, Come Gira: Paradise Lost è un gran bel vedere, anche su PS4. Il dettaglio degli scenari si paga però con un framerate che fatica a tenere i 30 FPS costanti, ma la patch in arrivo per il day one promette di risolvere questo e altri piccoli problemini.

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Pro

  • Ottima atmosfera / Grafica di buon livello / Buone intuizioni.

Contro

  • Narrativamente non decolla / Molte barriere invisibili.
7

Buono

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