NEL 1960 IL REICH, PUR DI NON SOCCOMBERE, DECIDE DI FAR SALTARE IL TAVOLO E MANDARE TUTTI AL CREATORE SCATENANDO L’OLOCAUSTO NUCLEARE
UCRONIA DA LUNA PARK
A furia di parlare di futuri ipotetici, però, rischio di trascurare ciò che Paradise Lost in realtà è, ovvero un’avventura narrativa in prima persona che trasuda atmosfera, graziata da un comparto grafico notevole, in generale, ma soprattutto per il genere, in cui manca però un po’ il peso e la potenza del racconto. C’è uno scenario pazzesco, un’atmosfera ai confini con l’horror, alcuni colpi di scena non male (uno spoilerato nella descrizione del gioco sugli store) e una bella progressione tematica, con i cinque stadi del lutto che suddividono la progressione in capitoli.
NELLE QUATTRO ORE NECESSARIE PER ARRIVARE ALLA CONCLUSIONE, TUTTAVIA, HO SEMPRE AVUTO LA SENSAZIONE CHE MANCASSE QUALCOSA
Nonostante tutto, però, restano e meritano di essere apprezzate alcune buone intenzioni, come l’avanzatissimo computer che governa la vita nel bunker (quasi nell’accezione di guidare il popolo) e che pare aver avuto un qualche ruolo determinante nelle misteriose vicende accadute al suo interno. Altrettanto interessante sarebbe il contesto pseudo-storico in cui il gioco è immerso, che lascerebbe spazio a divertenti strizzate d’occhio tanto alla storia quanto al complottismo: peccato che per buona parte dell’avventura rimanga chiuso fuori dai portelloni ermetici che Szymon si è lasciato alle spalle.
In Breve: Paradise Lost può contare su un’intuizione brillante che dà vita a un’ambientazione di sicuro impatto in cui storia, mistero e orrore si fondono. Sulla carta ci sarebbero tutti i presupposti per un’avventura capace di tenere il giocatore inchiodato alla sedia. Qualcosa però non è andato del tutto per il verso giusto. In un certo senso è come se lo studio di PolyAmorous si fosse concentrato così tanto sulla scenografia da perdere di vista il cuore narrativo ed emotivo degli eventi. Il risultato finale è forse più bello che interessante, il che può non rappresentare un difetto per qualcuno, ma sa un po’ di occasione sprecata.
Piattaforma di Prova: PS4
Com’è, Come Gira: Paradise Lost è un gran bel vedere, anche su PS4. Il dettaglio degli scenari si paga però con un framerate che fatica a tenere i 30 FPS costanti, ma la patch in arrivo per il day one promette di risolvere questo e altri piccoli problemini.
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