Persona 5 Tactica – Recensione

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Dalle ceneri di una brutale rivoluzione, Persona 5 Tactica svetta come il miglior spin-off dell’iconico franchise creato da ATLUS. Un titolo che avvolge e intrattiene, in una cornice inaspettata e particolareggiata. L’ultimo saluto da parte dei Ladri Fantasma.

Sviluppatore: / Publisher: ATLUS / SEGA Prezzo: 59,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile su: Xbox Series X|S, Xbox One, PlayStation 5, PlayStation 4, Nintendo Switch, PC (Steam) Data d’uscita: 16 novembre 2023

Qualche giorno fa, precisamente a undici ore di gioco da quando scrissi l’anteprima di Persona 5 Tactica, avevo definito il nuovo percorso dedicato alla quinta iterazione della serie come un processo fondamentale per lo studio di sviluppo nipponico, che necessitava di rispolverare le atmosfere tipiche del suo JRPG di maggiore successo e ampliarlo totalmente. Ora penso, in aggiunta, che sia stato essenziale; in parte per lasciarsi alle spalle quanto fatto nel corso degli ultimi anni, dopo il successo di Persona 5 su PlayStation 3 e su PlayStation 4, all’arrivo di Persona 5 Royal e a Persona 5 Strikers, non dimenticandosi per strada Persona 5: Dancing in Starlight e alla persecuzione di una visione colmata al suo massimo negli ultimi cinque anni.

È stato un cammino lungo, uno non semplice, una vera e propria scalata che non ha incespicato un singolo momento. Perché ATLUS, diciamocelo, il suo successo lo sa usare e plasmare con intelligenza e profondità, dando al giocatore non soltanto un’esperienza da condividere, ma da vivere ampiamente, facendola diventare propria.

Un’opera rappresentativa e appassionante

In una poetica quasi armoniosa, ecco sorgere Persona 5 Tactica, progenie di un modello stilistico che riesce a dare ancora maggiore spesso a un filone narrativo che, oltre a essere probabilmente il più maturo dell’intera saga, è il più rappresentativo e moderno, con un occhio che osserva il passato e, al contempo, riesce a insinuarsi negli angoli più reconditi della passione videoludica dei suoi genitori, in quei rimasugli in grado di riempire gli occhi, il cuore e sì, anche l’anima. E allora quella poetica si rafforza, viene scalfita sulla pietra, diventa metro di paragone e oltre all’estensione di una Shibuya illuminata dalla luce dei lampioni, dalle lampadine che si accendono e si spengono, da un Metaverso che diventa casa.

I Ladri Fantasma in tutto il loro splendore.

E quest’ultima si amplia, si edifica attraverso altre strutture, dislivelli e muta, cambia, non si sofferma sul passato e guarda al presente; poi al futuro, lasciando al giocatore una visione ulteriore e inedita di cosa si trova davanti. Un videogioco incredibile, fra il tipico stile di Persona 5, la tattica del più moderno XCOM e le caratteristiche vincenti che colmano la scrittura della nuova iterazione del franchise ben oltre le attese, andando a unificare e a produrre un’opera eccelsa sotto le sfumature sospese fra il game design e una storia avvincente. Se con Persona 5 Strikers in parte si aveva l’amaro in bocca, con la sensazione che si potesse fare qualcosa di più, Persona 5 Tactica rappresenta un passo avanti totale per ATLUS. È la sua lettera d’addio al racconto di Persona 5, a Joker e Morgana, al Cafè LeBlanc e a un viaggio durato sette anni, fra due generazioni di console. Questo sì che è romantico.

UN RACCONTO MATURO E AVVOLGENTE

Come già accennato nell’anteprima, il racconto di Persona 5 Tactica si svolge immediatamente dopo le vicende del titolo principale, con Joker, Morgana e gli altri Ladri Fantasma concentrati a bere l’ennesimo caffè al Cafè LeBlanc, luogo simbolo dell’intera opera del team nipponico. Il gruppo si ritrova misteriosamente ancora una volta nel Metaverso, questa volta non riuscendo a tornare al mondo reale e interfacciandosi, in tal senso, con le brutalità dei Regni, dei luoghi dominati da entità brutali e arroganti, intenzionate a mettere sotto scacco le popolazioni che vivono al loro interno.

Erina, come già detto nell’anteprima, è una protagonista eccelsa.

Non potendo raccontarvi troppo, c’è da dire che l’intera storia ruota attorno a Toshiro, uno dei due personaggi principali, oltre che a Erica, una partigiana che combatte coraggiosamente contro le avversità e si ribella a un nemico temibile. L’incontro con i Ladri Fantasma, avvenendo in modo totalmente casuale, è ciò su cui si sorregge l’intera impalcatura narrativa dell’opera, che si schiude adagio e senza fretta, proponendo dei dialoghi fluidi e mai eccessivamente fin troppo prolissi.

La natura da visual novel, tipica ormai per l’intero franchise, è difatti uno degli aspetti ancora più curati all’interno della produzione

La natura da visual novel, tipica ormai per l’intero franchise, è difatti uno degli aspetti ancora più curati all’interno della produzione, con personaggi gestiti e scritti in modo attento e particolareggiato, approfonditi a dovere – soprattutto i nuovi. Sorretta da una trama avvincente, peculiare e dal ritmo incalzante, la storia è letteralmente una sorpresa inaspettata. Parte del merito, in tal senso, è dovuto principalmente a Toshiro e al vissuto gli ruota attorno, che non posso assolutamente rivelare per non rovinare la sorpresa.

Un protagonista ormai immortale.

Anche se avrei voluto farlo, e mi piange davvero il cuore non poterlo fare capire in modo più spontaneo, posso confermare che il racconto di Persona 5 Tactica non ha assolutamente nulla da invidiare a quello della saga principale in ogni sua sfaccettatura. Le tematiche al suo interno, raccontate con passione e maturità, mostrano lo spaccato di un mondo in cui è complesso vivere e palesa le reali difficoltà di chiunque nel rapportarsi con gli altri. Un tema attuale, inoltre, è l’oppressione: è una peculiarità ricorrente nell’architettura narrativa a tal punto da essere il reale motore che trascina fino alla conclusione, lasciando dei riferimenti sia al capitolo principale che al resto, come delle briciole di pane da cui si è attratti. Come accennavo nell’anteprima, l’obiettivo di ATLUS non è mai stato proporre la medesima struttura social di Persona 5, bensì narrare e far conoscere al giocatore cosa si cela prendendo tutto il tempo necessario, e ancora qualcosa in più.

PERSONA 5 TACTICA: LA SORPRESA DELLA STRATEGIA

Come suggerisce il titolo in calce, a reggere l’intera struttura ludica è la tattica, quella che ha reso grande X-Com e avrebbe potuto dare spessore anche a The Lamplighters League, pubblicato da Paradox Interactive. Non si tratta della stessa vivacità del titolo originale, quanto più di proposta totale in termini di atmosfere, specie negli scontri e, in generale, nelle attività secondarie che, però, non rappresentano il reale fulcro dell’intera esperienza di gioco. A esserlo, insomma, è la strategia: i combattimenti avvengono in ampie arene in cui è possibile muovere i membri preferiti del party, selezionabili a piacimento prima delle battaglie e al Cafè LeBlanc.

Non si tratta della stessa vivacità del titolo originale, quanto più di proposta totale in termini di atmosfere

Quest’ultimo, in tal senso, è un rifugio in cui è possibile acquistare nuove armi e potenziare i vari Personae, oltre a intercambiarli all’interno della Stanza di Velluto, un luogo che chiunque abbia giocato la versione originale dell’opera, conoscere estremamente bene sotto ogni sfaccettatura. In aggiunta, la particolarità più interessante, infatti, è la totale libertà d’approccio e gestione della compagine dei Ladri Fantasmi: non è solamente Joker, in tal senso, il vero protagonista delle vicende. Ognuno è importante, con armamentari e abilità divergenti in base alle necessità. La parte da gioco meramente di ruolo è gestita ottimamente, con un’evoluzione dei personaggi che avviene attraverso l’acquisizione di abilità, così da potenziarli ulteriormente soprattutto per il resto dell’avventura, che intrattiene soprattutto grazie a un game design superlativo.

Sì, è possibile far detonare i barili.

Quest’ultimo, integrato con estrema precisione, si definisce ancora di più attraverso un modello ludico che si esprime in maniera appassionante, coinvolgendo il giocatore attraverso un sistema tattico irripetibile, sospeso fra la vivacità e la fluidità già vista all’interno della serie principale, e un modello in cui il posizionamento è fondamentale. Già, è meglio non rischiare di essere colpito e andare dietro a una staccionata per impedire che questo accada, così da colpire selvaggiamente cosa si ha di fronte con le abilità Persona o con attacchi a distanza, oppure avvicinandosi e concatenare attacchi ravvicinati. E cosa succede, invece, quando si è un luogo sopraelevato?

Chissà cosa c’è oltre quella porta…

Qualcuno penserebbe che basta saltare, infischiandosene del resto, ma anche quella scelta ha un costo e tutto deve essere eseguito con estrema attenzione e decisione. Le tante opzioni di scelta, nonché le implementazioni in fatto di game design in ogni Regno disponibile, rendono Persona 5 Tactica un videogioco estremamente vario e pieno zeppo di opzioni da scegliere nel combattimento, soprattutto quando si tratta di affrontare i nemici, alcuni dei quali dal design vivace e simpatico, nonché letali e con armi diverse, capaci sia di infliggere danni ingenti quanto di rallentare un compagno. Gli scontri con i boss, avvincenti e coinvolgenti, donano spessore ulteriore alle tattiche si possono eseguire assieme agli altri Ladri Fantasmi. Il segreto di ogni vittoria, se non altro, è solo una: usare la creatività e, talvolta, pensare come farebbe un nemico qualunque.

L’ULTIMA DICHIARAZIONE D’AMORE

C’è altro, molto altro da raccontare su Persona 5 Tactica e le sue particolarità, oltre che sulla difficoltà al suo interno: jon particolarmente complessa, tanto da rendere l’opera approcciabile da parte di chiunque, la produzione rappresenta un modo semplice sia per i neofiti che per gli appassionati del genere di affrontare l’epopea senza troppe complicanze. È importante, tuttavia, aver giocato alle principali iterazioni del franchise e a Persona 5 per capire esattamente chi siano i personaggi e gli sviluppi di Persona 5 Tactica.

Una produzione curata, appassionante e coinvolgente: è la prova di tanta passione

I riferimenti, considerando il percorso dei Ladri Fantasma, sono molteplici e qualunque potrebbe, infatti, trovarsi in grossa difficoltà se non ha mai vissuto prima l’esperienza totale di Persona 5 Royal. La grafica, i modelli poligonali e la direzione artistica dipinta su schermo amalgamano ulteriormente un affresco che rappresenta la fine di una grande avventura indimenticabile, una delle più longeve degli ultimi anni. È una lettera romantica, dolce e appassionata; l’ultimo canto del cigno ma anche, e soprattutto, una fine che apre a nuovi inizi, ai nuovi orizzonti di ATLUS in questo medium. Sarà un’alba travolgente.

In Breve: Persona 5 Tactica è un’opera appassionata e migliore sotto ogni luce e sfumatura. Arricchita da un game design particolareggiato, definito al suo massimo da tanti approcci che si possono eseguire a propria preferenza, il suo più grande pregio è essere legato al titolo originale e a coinvolgere, al contempo, con una visione strategica à la X-Com particolarmente riuscita. È un videogioco da non lasciarsi sfuggire, ricco di tante sfumature e cose da fare, nonché arricchito da una storia commovente.

Piattaforma di Prova: Xbox Series X
Com’è, come gira: Ottimamente. Preciso, liscio come l’olio e sbavature. Da avere assolutamente pure su un tostapane.

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Pro

  • Piacevole e coinvolgente / Il game design è sopraffino, elegante e preciso / Storia avvolgente e trascinante

Contro

  • L'esplorazione poteva essere gestita meglio
9

Ottimo

Cosa succede se unite letteratura, tanta curiosità e un mix letale di videogiochi indipendenti e di produzioni complesse? Otterrete Nicholas, un giovane virgulto che scrive tanto e vuole scrivere di più. Chiamato "Puji" ben prima di nascere, dovete dargli una penna per tenerlo calmo. O al massimo un pad.

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