I parchi divertimento sono la cartina tornasole dell’invecchiamento: arrivi a un momento della vita in cui l’idea di fare una fila di tre ore sotto il sole cocente per essere sollevato a 250 metri d’altezza e fatto precipitare al suolo in un millesimo di secondo di colpo non ti sembra più un’idea così eccitante.
Sviluppatore / Publisher: Frontier Developments / Frontier Developments Prezzo: € 49,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: +3 Disponibile su: PC (Steam, Epic Games Store), PS5, Xbox Series X|S Data di lancio: 6 novembre 2024
Arrivati ai fatidici anta, la sola prospettiva meno allettante di una montagna russa dal vivo è quella di indossare un costume e auto-sequestrarsi in piscina tra maranza a mollo col borsello e marmocchi urlanti. Arrivati a quel punto resta una sola cosa da fare: no, non staccare la spina, ma poggiare le stanche terga su una sedia e giocare a Planet Coaster 2, nuova incarnazione del simulatore di parchi (e anche piscine!) di Frontier, rigorosamente single-player.
PLANET COASTER 2 VI PORTA IN PISCINA
Finora, il primo apprezzato capitolo del gestionale di parchi a tema realizzato da Frontier Developments, Planet Coaster, consentiva infatti di scatenare la propria fantasia e le proprie capacità imprenditoriali al servizio solamente di parchi a tema. Questo seguito, arrivato sul finire di 2024 a ormai otto anni di distanza dal predecessore, si presenta subito con una prima, grossa novità: l’introduzione delle attrazioni acquatiche. Intorno ai chioschi delle pizzette, sotto i giri della morte delle montagne russe scorrono ora tortuose e rapide piscine traboccanti di ciambelle e bagnanti. Insomma, l’intenzione piuttosto evidente di Frontier Developments con Planet Coaster 2 è quella di consentire al giocatore di costruire parchi ancora più grandi, più spettacolari, più estivi… ma non meno complessi.
È la maledizione che affligge tutti i seguiti degli ottimi primi capitoli: come migliorare qualcosa che funziona già quasi alla perfezione? Meglio mettere mano alla struttura portante, col rischio di rompere qualcosa che funzionava, o lasciare tutto intonso, accettando la possibilità di essere percepiti come un semplice “more of the same”? I ragazzi di Frontier Developments hanno invece scelto una terza via, ovvero un sostanzioso ampliamento contenutistico accompagnato tuttavia da una limitata, limitatissima revisione delle meccaniche e delle funzionalità. Planet Coaster 2 si presenta subito con una prima, grossa novità: l’introduzione delle attrazioni acquatiche
Ecco dunque la comparsa di piscine, scivoli, cascate e ogni altra amenità che possiate immaginare in un parco acquatico, con immense possibilità di personalizzazione, ma anche loro afflitte (come ogni altro elemento) da una certa complessità di realizzazione che il gioco non riesce ancora una volta ad alleviare.
Detto in altri termini, c’è quasi sempre un passaggio di troppo, non scontato e quindi non facilmente intuibile, che rende l’esperienza meno fluida di quanto potenzialmente potrebbe essere: l’esempio più eclatante sono i negozi, che devono essere collaudati prima di aprire al pubblico, come le attrazione, e quindi necessitano di un secondo click per iniziare effettivamente la loro attività (o rischiano di rimanere lì, pronti, ma dimenticati e improduttivi). Ma si potrebbero citare davvero numerose situazioni, esemplificate perfettamente dai meccanici delle attrazioni, il cui ruolo mi risulta ancora misterioso visto che non prevengono nessun guasto.
CAPIRE LE GIOSTRE
È rimasto insomma sostanzialmente immutato l’approccio classico di Frontier Developments ai propri gestionali, basato su una modalità carriera che di fatto è un tutorial travestito e serve a trasmettere al giocatore i rudimenti del mestiere. Il resto, si impara sul campo, anche perché a dar retta ai personaggi usati da Planet Coaster 2 come guide nel tutorial si ottiene poco oltre a una prolungata esposizione a un umorismo discutibile. Per carità, ci sta, e se avete una certa confidenza col genere e/o lo sviluppatore potreste persino trovarlo divertente, un po’ meno invece se a voi interessa solo sapere in quale menù si trovi il dannato pulsante che dovete premere mentre i vostri interlocutori sono impegnati a costruire una sgangherata mitologia battuta su battuta.
Vale però la pena ricordare che, per quanto immutato sotto questo punto di vista, Planet Coaster è e rimane la miglior gestione di parchi in circolazione, che tuttavia richiede un certo grado di sforzo da parte del giocatore per padroneggiarne in profondità tutte le dinamiche, andando a scoprirne il funzionamento in autonomia.
L’altro lato del “more of the same” è che ciò che è rimasto immutato è comunque di qualità parecchio elevata e rappresenta, di fatto, lo standard in questo momento nel settore dei gestionali. Anche se Planet Coaster 2 fa poco, come il suo predecessore, per spiegarlo, i menù abbondano di opportunità di personalizzazione che spaziano dalla pendenza di ogni singolo tratto di un’attrazione alla definizione dei prezzi di ciascuna attività, per cui per altro si può ora anche prevedere un “Salta-la-fila” a prezzo maggiorato. Il contraltare è che una volta assimilate meccaniche e funzionalità, diventa abbastanza facile giocare col pilota automatico, generando introiti superiori a qualunque preoccupazione. a dar retta ai personaggi usati da Planet Coaster 2 come guide nel tutorial si ottiene poco
Lì nel mezzo però, una volta superati i tutorial mascherati e prima del controllo totale ci sono decine e decine (ma facciamo centinaia) di ore di divertimento e di varietà di situazioni, anche per i vecchi giocatori grazie alle nuove aggiunte, come la gestione dei generatori elettrici e delle pompe delle piscine, introdotti insieme alle mappe termiche per valutarne lo stato delle prestazioni.
Le perplessità (comunque relative, ci tengo a sottolinearlo) non riguardano di certo il comparto tecnico, che forse non brilla per spettacolarità, ma convince per solidità sia nella visualizzazione ordinaria del parco sia nella prova in prima persona delle attrazioni, che consente di rendersi conto in diretta se sia il caso o meno di vendere hamburger ai visitatori in attesa di salire. La soddisfazione più impagabile, però, resta quella di far scorrere la telecamera a livello del suolo e gustarsi le espressioni di soddisfazione: occhi aperti, però, spesso potreste incrociare qualche visitatore un po’ troppo ustionato dal sole, il che dovrebbe indurvi a considerare l’apertura di qualche area di ristoro in più, ma la dice anche molto lunga sul livello di profondità che sa raggiungere Planet Coaster 2.
In Breve: Planet Coaster 2 soffre della sindrome del seguito: il Planet Coaster originale a otto anni di distanza dall’uscita è ancora un punto di riferimento del genere ed è difficile fare meglio. Planet Coaster 2 ci prova aggiungendo le attrazioni acquatiche che ampliano sensibilmente le possibilità offerte al giocatore. Quel che è rimasto invariato invece è la struttura sottostante, di sicuro solida, ma non sempre fluida: prima arrivare a non sopportarla, ad ogni modo, passeranno comunque decine e decine di ore di divertimento.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Intel i7,16 GB di RAM, Geforce 4070, SSD
Com’è, Come Gira: Planet Coaster 2 non è mai una meraviglia per gli occhi, ma quello che deve fare lo fa bene, consentendo rapidi zoom in e zoom out senza fatica. A voler proprio fare i puntigliosi, si può dire che il controllo di default tramite mouse non è dei più comodi.