Prinny Presents NIS Classics Volume 2 – Recensione

PC Switch

Eravate estremisti anti Sony negli anni passati, perdendo grandi giochi in nome di una cieca console war? Qualcuno ha avuto pietà di voi. Stiamo parlando nello specifico di NIS America, che si prepara a pubblicare Prinny Presents NIS Classics Volume 2.

Sviluppatore / Publisher: Nippon Ichi Software / NIS America Prezzo: 39,99€ Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile Su: PC (Steam; anche separatamente), Nintendo Switch Data di Lancio: 10 maggio

NIS America continua con la sua opera di riciclo, prelevando dal suo massiccio catalogo di giochi di ruolo strategici due titoli finora appannaggio dei possessori di console Sony.

Complessivamente l’offerta è stavolta più solida rispetto a quanto visto nella precedente raccolta, principalmente perché i due giochi inclusi sono migliori, senza mezzi termini.

PRINNY PRESENTS NIS CLASSICS VOLUME 2 E IL TOMO MALEDETTO

Makai Kingdom si prende anche la briga di presentare per la prima volta in occidente uno scenario extra presente nella versione portatile del gioco pubblicata su PSP e mai giunta dalle nostre parti, ponendo il giocatore nei succinti panni della bella Petta, la figlia proveniente dal futuro dell’infame Signore delle tenebre Zetta.

Makai Kingdom riprende il movimento libero introdotto nello sperimentale Phantom Brave

Come risultato abbiamo la versione definitiva di uno strategico che risale a più di tre lustri fa, quando la produzione di NIS procedeva a tutto spiano cercando di reinventare – senza strafare particolarmente, va detto – la fortunata formula che le aveva permesso di coltivare uno zoccolo duro di fan anche in occidente con l’uscita di Disgaea. Per questo Makai Kingdom riprende il movimento libero introdotto nello sperimentale Phantom Brave accantonando il classico sistema a caselle, stravolgendo gli equilibri del campo di battaglia con l’Invito, ovvero una meccanica che permette di evocare guerrieri, veicoli e addirittura edifici (!) forieri di bonus e… abitanti.

Prinny Presents NIS Classics Volume 2 Recensione

La direzione artistica c’è. Dovete solo chiudere gli occhi su un adattamento pigro.

Le dinamiche conservano tutte quelle idee un po’ anarchiche e pazze che separano Disgaea e derivati dai più seriosi Final Fantasy Tactics o Tactics Ogre come il sollevamento con successivo lancio delle unità, assieme alla reincarnazione con cui cambiare classe e ereditare progressivamente abilità varie. Sullo sfondo la classica trama fuori di testa, che vede l’arrogante Zetta trasformato in un libro magico e costretto a riunire un’indolente armata con cui reclamare l’aspetto originale; se l’euforia a tutti i costi dei giochi Nippon Ichi fa per voi (mai sopportata, ma sono un vecchio barbagianni) vi troverete a casa con con Makai Kingdom, e saprete sicuramente apprezzare il doppio audio in lingua giapponese (decisamente consigliato) e inglese.

PERDERE FA SCHIFO!

Con ZHP: Unlosing Ranger VS Darkdeath Evilman NIS prova a uscire timidamente dalla sua comfort zone, confezionando un roguelite supereroistico uscito solo su PSP. L’antefatto, ovviamente, è sufficientemente idiota: il cattivissimo Darkdeath Evilman (con un nome tanto didascalico era impossibile scambiarlo per l’eroe) è pronto a distruggere il mondo, e solo l’imbattibile Unlosing Ranger può fermarlo. Considerato il nome, l’esito dello scontro parrebbe scritto in partenza, ma il paladino di grandi e piccini è in realtà un fesso che perde la vita investito da una Honda City Turbo di passaggio, per giunta mentre si reca al luogo del fatidico duello: con l’ultima scintilla di vita dona la sua cintura trasformabile al primo sempliciotto di passaggio che trova, riversando sulle sue spalle il destino del mondo. Dopo una prevedibile quanto cocente sconfitta, il poveraccio dovrà fare del suo meglio per imparare le basi del mestiere e salvare la situazione in una sorta di versione speculare della Terra dove i supereroi vengono addestrati e il destino degli abitanti del pianeta “ufficiale” può essere modificato, permettendogli di apprendere nuove ed eroiche mosse speciali con cui affrontare al meglio il secondo round contro l’inespugnabile Darkdeath Evilman.

Prinny Presents NIS Classics Volume 2 Recensione

Cingoli al posto delle gambe? Armi a profusione? Sprite sfocati? C’è tutto.

Il desiderio di provare qualcosa di nuovo ha giovato alla creatività di NIS, tanto che Unlosing Ranger VS Darkdeath Evilman si presenta come un gioco immediato da approcciare, tuttavia sufficientemente profondo da permettere di modificare la planimetria della stessa scuola per supereroi, innalzando edifici in un numero limitato di slot per personalizzare al meglio l’hub di gioco. Non si tratta neppure di un un gioco eccessivamente brutale come i roguelike dell’epoca sapevano essere (i nemici non attaccano se si ha l’accortezza di girare al largo della loro area d’azione) e la scrittura risulta davvero piacevole e a tratti sorprendentemente profonda, pur nei limiti imposti dal nonsense.

L’estetica non riesce a brillare sui moderni pannelli ad alta risoluzione

Entrambi i giochi vantano un’interfaccia in alta risoluzione, mantenendo però i medesimi sprite e fondali di una volta. Il risultato è un’estetica non del tutto convincente, graziata dalla riconoscibile direzione artistica che ha contraddistinto la produzione di NIS durante l’epoca PS2, ma che non riesce a brillare sui pannelli attuali senza l’aiuto di un buon antialiasing. È previsto un filtro per “addolcire” gli sprite, ma questo li rende purtroppo eccessivamente sfocati; come risultato i due titoli appaiono comunque piacevoli sul contenuto schermo di Switch in modalità portatile, ma rischiano di non convincere appieno sui pannelli più recenti. Essendo però un compromesso già presente nel primo volume della collana Prinny Presents, probabilmente lo avrete già messo in conto.

In Breve: Prinny presents NIS Classics Volume 2 offre una selezione di titoli più convincente rispetto al predecessore, rappresentando un buon acquisto per chi desidera recuperare a tutti i costi i vecchi classici della scuderia NIS. Se avete speso innumerevoli ore nei due giochi presenti al tempo della loro uscita, considerate però che le novità introdotte (in questo caso il Petta Mode, per la prima volta in occidente) non sono sufficientemente sostanziose da giustificare un altro giro, soprattutto senza gli strumenti per goderli appieno sugli schermi ad alta definizione.

Piattaforma di Prova: Switch
Com’è, Come Gira: La modalità handheld di Switch è l’ambiente ideale per godere queste riedizioni targate Nippon Ichi Software, c’è poco da dire. I caratteristici sprite originali perdono molto del loro fascino su uno schermo più grande, e non c’è filtro che possa rendergli giustizia.

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Pro

  • Due giochi sufficientemente vari da giustificare i vostri soldi / Doppio audio, e il Petta Mode per la prima volta in Occidente

Contro

  • Se li avete già giocati all'epoca, non troverete novità tali da spingervi a un altro giro / Decenti in modalità portatile, ma esteticamente inadeguati su schermi ad alta risoluzione.
8

Più che buono

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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