Pure Farming 18 - Recensione

PC PS4 Xbox One

L’ultimo arrivato nel sempre più popolato micro-universo dei simulatori agricoli è un titolo che non ha avuto una gestazione facile; dopo una serie di rinvii, però, Ice Flames e Techland sono riusciti a dare alla luce un’opera tutto sommato equilibrata, seppure ancora molto lontana dall’insidiare il predominio di Giants Software e dei suoi Farming Simulator. Ecco quindi che Pure Farming 2018 ha raggiunto i nostri schermi, inserendosi in un genere i cui appassionati sono tuttavia estremamente esigenti.

OPERAZIONE CAMPAGNA AMICA

Nella modalità di gioco libera, l’opera dello studio polacco – al suo debutto nell’industria dei videogiochi – ci permette di avviare un’azienda agricola in una delle quattro zone del mondo prestabilite: il Montana, caratterizzato da vaste pianure dove coltivare principalmente cereali e alberi da frutto; il Giappone, in cui si lavora soprattutto nelle risaie; la Colombia, famosa in particolare per le distese di piantagioni di caffè (solo per quelle? ndKikko); e per finire l’Italia, sulle cui colline si stagliano i nostri iconici vigneti. Peccato che, al contrario del principale concorrente, non sia possibile giocare in multiplayer: ogni modalità può essere affrontata solamente in solitaria, ergo niente co-op online, almeno per il momento.

Pure Farming 2018 Recensione PC PS4 Xbox One

Pure Farming 2018 offre una campagna ben strutturata

Parlando proprio di modalità, Pure Farming 2018 offre una campagna ben strutturata e che si pone l’obiettivo di insegnare le basi della gestione di un’impresa attiva nel settore primario. Un tutorial tanto lungo quanto esaustivo è in grado di spiegare in maniera dettagliata il ciclo di aratura, semina e raccolta, nonché le modalità alternative per generare un flusso di cassa costante con il minimo sforzo (basti pensare alla possibilità di lanciarsi nel business delle energie rinnovabili, installando distese di pannelli solari), senza dimenticare l’allevamento di bestiame e le diverse opportunità offerte dai personaggi non giocanti in cerca di qualcuno che svolga le mansioni più disparate al posto loro, ovviamente con la promessa di un lauto compenso in caso il lavoro venga svolto nei termini previsti.

Successivamente, dopo aver preso la necessaria confidenza con le meccaniche basilari, arriva il momento di passare alla modalità di gioco libera. In questo caso bisogna scegliere uno dei quattro scenari citati in precedenza, all’interno del quale fondare la propria attività liberi dai vincoli delle missioni, le quali invece si susseguono senza soluzione di continuità nel corso della campagna. Qui viene concessa la massima libertà affinché a ognuno sia consentito di plasmare la propria personalissima azienda, magari puntando su una singola tipologia di raccolto, oppure basando l’attività imprenditoriale su un mix di prodotti.

TUTTI NEI CAMPI

A questo punto va detto che gli sviluppatori di Ice Flames non hanno voluto puntare sul realismo a tutti i costi. La strada intrapresa dal team di Varsavia è un mix di arcade e simulazione: laddove tutto ciò che concerne i campi – come la semina, l’irrigazione, la disinfestazione o la mietitura – è riprodotto in maniera tutto sommato fedele alla realtà (salvo le ovvie semplificazioni relative alle tempistiche di crescita del raccolto), quando si sale su un qualsiasi mezzo agricolo si notano tutte le numerose semplificazioni di Pure Farming 2018. Il modello di guida di trattori e mietitrebbie ha ben poco di simulativo, proprio come tutta la gestione di accessori come aratri, cisterne o seminatrici: basti pensare che quando si procede all’aggancio di queste appendici, al fine di svolgere il relativo lavoro nei campi, entrano in gioco diversi automatismi che facilitano di molto il lavoro; ottimo per chi si avvicina per la prima volta a un titolo del genere, decisamente inadatto ai veterani.

Pure Farming 2018 Recensione PC PS4 Xbox One

gli sviluppatori di Ice Flames non hanno voluto puntare sul realismo a tutti i costi

Gli agricoltori virtuali esperti storceranno il naso anche una volta messi gli occhi sul parco macchine. Nonostante la presenza di licenze importanti come Landini, McCormick e DAF, i mezzi a disposizione sono davvero pochi: una volta aperto il menu del concessionario si viene accolti da poche decine di automezzi e accessori di vario tipo, senza considerare che questi non sono riprodotti proprio al meglio; visti da fuori i mezzi sembrano molto simili alle controparti reali, ma attivando la visuale interna ci si ritrova seduti in abitacoli spogli e privi di qualsivoglia dettaglio. Una questione, quella del livello di dettaglio, che può essere estesa anche all’intero comparto grafico. Nel complesso ci troviamo di fronte a un titolo che restituisce un feeling leggermente posticcio a causa di una palette cromatica irrealistica, strutture squadrate, elementi dello scenario con un basso livello di poligoni e un aliasing sempre presente, persino settando la relativa opzione al massimo.

ATTENDENDO IL RACCOLTO

L’impressione è che si sia voluto realizzare un prodotto al risparmio. Lo si intuisce dalle piccole cose, come l’assenza di qualsivoglia colonna sonora, relegata alla possibilità di sintonizzarsi su una qualsiasi radio online a scelta del giocatore; oppure dalla mancanza di opzioni avanzate nella gestione dell’attività e degli automezzi (presenti invece in altri simulatori agricoli), come i leasing di veicoli e appendici, qui del tutto assenti. Su PC, poi, mancano la possibilità di rimappare i comandi e il supporto alle periferiche di controllo alternative, come volanti e pedaliere, laddove è invece possibile giocare in tutta tranquillità collegando un controller; peccato che, in questo caso, alcune azioni restino assegnate alla tastiera.

L’impressione è che si sia voluto realizzare un prodotto al risparmio

Strano che la lunga gestazione di Pure Farming 2018 non abbia portato con sé anche tutti questi elementi accessori. Senza ombra di dubbio la base c’è, così come il potenziale per dar vita a qualcosa di decisamente migliore nelle eventuali iterazioni successive. I tanti difetti fanno storcere il naso, più che altro perché – almeno in parte – stiamo parlando di un’occasione sprecata. Speriamo che gli sviluppatori sappiano far tesoro dei feedback dei giocatori e possano, laddove possibile, esaudire le loro richieste per migliorare la loro opera prima.

Pure Farming 2018 è un prodotto ancora acerbo sotto molti punti di vista, a partire dal mero comparto tecnico fino al parco mezzi e alle possibilità offerte ai giocatori. Il suo non essere un simulatore puro potrebbe riuscire ad attrarre più utenti, ma la struttura arcade rischia di allontanare gli appassionati alla ricerca di qualcosa che sia il più possibile aderente alla realtà. Quello di Ice Flames è comunque un buon punto di partenza sul quale provare a imbastire una serie che, col tempo, potrebbe anche riuscire a impensierire Farming Simulator. Al momento, però, Pure Farming 2018 non è abbastanza maturo da offrire un’alternativa valida ai veterani del genere. Insomma… i semi sono stati piantati, ma potrebbe volerci ancora molto tempo prima di vederli germogliare.

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Pro

  • La struttura arcade ben si adatta ai neofiti...
  • Quattro location, ognuna con caratteristiche ben definite.
  • Meno frustrante e dispersivo di altri titoli simili.

Contro

  • …ma potrebbe scoraggiare i veterani.
  • Parco mezzi scarno.
  • Tecnicamente non al passo con i tempi.
7.2

Buono

Le leggende narrano che a Potenza ci sia un antro dentro al quale vive una misteriosa creatura chiamata Alteridan. In realtà è solo il nostro Daniele, che alterna stati diurni di brillantezza ad altri notturni dove i suoi amici non hanno ancora capito che non conviene fargli assumere troppo alcol.

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