Ripton, autunno 1994. La città è sotto il controllo di Viktor Zuev. Ormai quasi tutti sono sul suo libro paga, e chi non lo è così terrorizzato da non poter muovere un dito contro lo spietato boss della mala. Zuev controlla tutto: dalle attività criminali a quelle legali, dalle autorità politiche alle forze dell’ordine. Pare non esserci più speranza per Ripton, condannata ad appassire giorno dopo giorno sotto lo schiaffo della criminalità organizzata. Eppure un manipolo di poliziotti non ci sta, non vuole che Zuev faccia il bello e il cattivo tempo, perciò questo gruppo di agenti coraggiosi – i Rebel Cops che danno il nome all’opera – ha consegnato il distintivo e dato il via a una vera e propria operazione paramilitare per sradicare la malavita da Ripton. L’obiettivo? Ovviamente la cattura di Victor Zuev.
POLIZIOTTI RIBELLI
È questo l’incipit che dà il la al nuovo videogioco di Weappy Studio, lo stesso team che ha dato i natali ai due This is the Police, serie di cui Rebel Cops rappresenta un vero e proprio spin-off. Messa da parte la componente gestionale delle precedenti produzioni, ci troviamo di fronte a un titolo che fa della tattica a turni la sua unica ragion d’essere. Qui il giocatore viene messo di fronte a una serie piuttosto breve e lineare di missioni attraverso le quali minare dapprima le fondamenta dell’impero di Zuev, per poi avvicinarsi man mano alla sua cattura e porre così fine al dominio del criminale russo.
Non aspettatevi una struttura che strizzi l’occhio ai moderni XCOM
LEGGE E GUERRIGLIA
Una volta scesi sul campo di battaglia, Rebel Cops riprende quasi pedissequamente le sezioni tattiche di This is the Police dal momento che l’impianto ludico è rimasto pressoché invariato. A noi spetta il compito di decidere come agire: possiamo tentare di utilizzare un approccio non letale puntando principalmente sullo stealth, quindi avvicinandosi furtivamente ai criminali stordendoli con manganelli e taser per poi ammanettarli sul posto; oppure possiamo far parlare i proiettili, tenendo però bene a mente che ogni unità, sia alleata che nemica, va giù dopo aver incassato un singolo colpo. È dunque chiaro che Rebel Cops spinga soprattutto verso l’approccio non letale, lasciando che pistole e fucili vengano utilizzati solo come ultima risorsa.
È dunque chiaro che Rebel Cops spinga soprattutto verso l’approccio non letale
Prima di concludere lasciatemi però spendere qualche parola sulla direzione artistica di Rebel Cops, particolarmente ispirata nonostante lo stile adottato accarezzi il minimalismo, e sulla colonna sonora che accompagna in maniera impeccabile sia le frenetiche fasi di azione che quelle più lente e ragionate di pianificazione. Ottima anche la localizzazione in lingua italiana (solo testuale), cosa tutt’altro che scontata in questa tipologia di produzioni a basso budget.
Rebel Cops offre diversi spunti interessanti, in particolare nelle modalità di approccio alle varie situazioni, ma la messa in atto di queste idee risulta altalenante. Troppi alti e bassi in una produzione dallo scopo piuttosto ridotto, senza alcun grado di rigiocabilità e afflitto da non pochi problemi. Ambientazione ispirata, sebbene piena di cliché, ottima direzione artistica e colonna sonora sempre sul pezzo non riescono a far dimenticare le tante criticità degli autori di This is the Police.