ASUS ROG Pugio II – Recensione

Asus ci ha mandato la nuova versione del suo mouse per giocatori con pulsanti intercambiabili. E stavolta, il ROG Pugio II è dotato di due sistemi wireless diversi.

ASUS Rog Pugio II recensione

Comodo, simmetrico, wireless e altamente personalizzabile. Sono queste le quattro caratteristiche fondamentali del nuovo mouse ROG Pugio II di ASUS. Il dispositivo, di per sé, non sembra tanto diverso da dozzine di periferiche simili ma, in realtà, ha diverse sorprese in serbo per noi. La prima, a me graditissima, è che al di là delle decorazioni esteriori la sua forma è del tutto simmetrica. Questo permette anche a noi mancini di impugnarlo senza alcun problema. L’unica concessione ai destrimani è rappresentata dal taglio del pulsante principale sinistro, che ne aumenta l’area di qualche millimetro quadrato, ma nulla che possa anche solo lontanamente scalfire il carattere ambidestro del dispositivo.

La seconda, meno ovvia, è che il mouse funziona in tre modalità differenti: Bluetooth o wireless a 2.4 GHz quando il cavo USB è scollegato, cablato quando invece il cavo è connesso e, contemporaneamente, si occupa sia del passaggio dei dati, sia della ricarica della batteria interna. La terza, infine, è la possibilità di cambiare alcune parti del dispositivo, qualora si consumino o semplicemente non ci piacciano: le coperture dei pulsanti laterali, i microswitch Omron dei due pulsanti principali e, infine, il logo ROG illuminato sul dorso del mouse.

TUTTO INCREDIBILMENTE FACILE

Ogni volta che si dà all’utilizzatore la possibilità di cambiare qualcosa, la preoccupazione maggiore riguarda sempre la semplicità con cui è possibile farlo. Il mouse Pugio II si lascia usare e riconfigurare molto facilmente: il dongle per la connessione wireless da 2,4 GHz è “nascosto” nella pancia del dispositivo.

AGIRE SULLE PARTI INTERNE DEL MOUSE è DAVVERO SEMPLICE

Per accedervi bisogna rimuovere la copertura principale in plastica trasparente facendo leva con l’unghia e, un po’ come un vano motore scoperto, questo ci permette di accedere anche alle due viti che bloccano la copertura dei microswich, da maneggiare eventualmente con un cacciavite a stella. Anche la sostituzione degli switch, qualora vi troviate nell’improbabile necessità di effettuarla, è dannatamente semplice: rimosse le due viti in questione, basta estrarre lo switch guasto con una pinzetta fornita in dotazione e procedere con il cambio.

Coperchietti e switch d’emergenza sono contenuti in una pratica scatoletta: attenzione a non perderla. Purtroppo non si può modificare il peso del mouse in nessuna maniera anche se i suoi 100 grammi esatti – almeno secondo la mia bilancia da cucina – lo rendono un dispositivo non troppo leggero ma neanche eccessivamente pesante da impugnare.

MOLTO, MOLTO PRECISO

Grazie al sensore Pixart PAW3335, il Pugio II può arrivare a una risoluzione di 16.000 punti per pollice. Come sempre, ASUS ha predisposto quattro preset a 400, 800, 1600 e 3200 DPI che si possono liberamente personalizzare, nell’intervallo tra 100 e 16000. L’altro aspetto che si può cambiare a piacimento è la funzione dei sette tasti e, se posso darvi un consiglio in proposito, programmate i due laterali in modo che uno cambi la risoluzione e l’altro usi la funzione “aumenta precisione”, proprio come nella foto qui sotto:

ASUS Rog Pugio II recensione

Quest’ultima permette di abbassare momentaneamente i DPI del sensore, fintanto che il pulsante a cui è associata è premuto. È in assoluto una delle idee più intelligenti di questo mouse ma, per qualche arcano motivo, di default non è associata a nessun pulsante. La gestione della risoluzione, invece, può avvenire in diversi modi: tramite software o con il tasto “dpi” incassato sul fondo del mouse.

Continua nella prossima pagina…

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