Roccat Burst Pro & Vulcan Pro – Recensione

OLTRE CHE PER LA SUA LEGGEREZZA E PER GLI SWITCH OPTOMETRICI, IL ROCCAT BURST PRO SI DISTINGUE GRAZIE A UN SOFTWARE FRA I MIGLIORI DELLA CATEGORIA

È modificato su licenza, invece, il sensore Owl-Eye da 16.000 DPI, basato sul celebre PixArt 3389. Roccat sostiene di averlo personalizzato secondo le proprie esigenze, spendendo un mare di parole sulla sua fantastica reattività, sul grado di realismo e sul fatto che all’utente sembrerà un’estensione del proprio corpo ma, dal punto di vista pratico, l’unica differenza rispetto a tutti gli altri mouse con sensore PixArt 3389 sembrerebbe la possibilità di segnalare al software la distanza dalla superficie di scorrimento, ma non pensate per questo di usare il mouse sollevandolo dal piano. L’apposita procedura di calibrazione, infatti, non fa altro che ottimizzare il dispositivo in base al tappetino che si ha a disposizione. Nulla di miracoloso e, al massimo, potrebbe servire se decidessimo di inspessire i due cuscinetti aggiungendo anche i secondi in dotazione.

IL SOFTWARE

L’attenzione ai dettagli non si è fermata all’hardware: il programma di controllo Swarm è semplicemente uno dei migliori della sua categoria. Facile da usare, completo e dotato di una grafica accattivante, permette di gestire tutte le caratteristiche dei prodotti Roccat senza alcuna difficoltà. La gestione del Burst Pro avviene per mezzo di quattro pannelli. Quello delle Impostazioni permette di calibrare la velocità di scorrimento e quella del doppio click, oltre alla modifica delle cinque risoluzioni selezionabili con la pressione del pulsante DPI sotto la rotella. L’Assegnazione tasti permette di dare a ciascun pulsante una funzione specifica diversa da quella standard e, bisogna proprio ammetterlo, Roccat ha pensato proprio a tutto: ci sono dozzine di macro già prefabbricate per altrettanti giochi di grido, se ne possono creare di nuove, si può simulare la pressione di un tasto della tastiera, aprire programmi, assegnare funzioni del player multimediale o del browser per internet, o ancora scegliere funzioni specifiche come l’accesso momentaneo a una risoluzione specifica del mouse (Roccat la chiama Easy-Aim, ma altrove la conosciamo come modalità cecchino).

Roccat Burst Pro recensione

Il pannello Illuminazione consente di accedere agli effetti RGB Aimo, “ispirati alla natura” e caratterizzati dal fatto che “dipendono dall’utilizzo, senza faticose configurazioni”: ci torneremo più tardi parando della tastiera Vulcan. Le Impostazioni avanzate, infine, consentono di accedere ad alcune funzioni extra, come la modifica della velocità di polling (normalmente 1000 Hz), la distanza del sensore dalla superficie, l’effetto luminoso da usare dopo un certo periodo di inutilizzo, l’emissione di feedback acustici quando si cambia profilo o risoluzione e, per finire, l’angle snapping, che rende più fluido il movimento del puntatore. L’unico difetto della GUI è che occupa 768 pixel in altezza, creando problemi con la taskbar di Windows a qualsiasi risoluzione dello schermo inferiore ai 1280×800 pixel.

IMPRESSIONI D’USO

Da mancino atipico, che usa il mouse con la mano destra, non ho potuto non notare la parzialità della simmetria di questo dispositivo, ma la sua leggerezza, la sua versatilità, la sua comodità e la bontà del software sono tutti punti a favore innegabili. Lo si trova on line a circa 60 euro e, considerata la sostanziale assenza di difetti, ritengo che valga ciò che costa fino all’ultimo centesimo.

Voto 8.2

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