AMD Radeon RX 6800 – Recensione

Le abbiamo aspettate per anni, ma alla fine AMD ha sfornato due GPU competitive. Testiamo quindi la Radeon RX6800, al momento la più “piccola” della famiglia.

RX6800 recensione

È da tanti anni che non parliamo più con entusiasmo di una scheda video Radeon. Da più di un lustro, infatti, Nvidia è riuscita a staccare nettamente la concorrenza, monopolizzando regolarmente la scena con il titolo di top-performer a ogni nuova generazione di processori grafici. AMD nel frattempo ha realizzato delle buone schede, come le RX 580, le RX 5700 e le 5600 XT, o anche le potenti ma costose Vega 64 e Radeon VII. Prodotti capaci di allinearsi al top della gamma dell’anno precedente e, per questo, prive di una reale attrattiva per chi è in cerca di performance.

L’INTRODUZIONE DELLA SERIE 2000 DI NVIDIA, CON IL SUO SUPPORTO AL RAY TRACING, FU UN BRUTTO COLPO PER AMD

Quando poi Nvidia realizzò la serie RTX 2000, con il suo immaturo ma innovativo supporto alla tecnologia DXR di Microsoft (e con le proprie estensioni RTX proprietarie), per AMD fu un brutto colpo: le schede concorrenti avrebbero permesso di giocare con effetti grafici realizzati in ray tracing, mentre le sue invece no – e poco importa se una Radeon RX 5700 alla fine offre le stesse prestazioni di una GTX 1080 Ti, “no ray tracing no party”, avrebbe detto sull’uscio di casa una bella signorina a George Clooney con la sua RX 5600 in mano. Ma tutto questo, ormai, appartiene al passato. AMD è tornata: e dopo aver lasciato indietro Intel con i suoi processori centrali, ora va all’attacco di Nvidia nel settore delle GPU, con due schede capaci di competere con la serie 3000.

DUE NUOVE CAMPIONESSE

Le nuove armi di AMD sono le GPU Radeon RX6800 e la sua versione XT, entrambe basate sulla nuova architettura RDNA2 e su un die conosciuto come “Big Navi”, una belva di 520 millimetri quadrati in cui sono stipati 26,8 miliardi di transistor da 7 nanometri, suddivisi in 80 compute unit per un totale di 5120 stream processor. Le due GPU non sfruttano il potenziale di Big Navi al 100%: la Radeon RX 6800 dispone infatti di 60 CU (3840 sp) che operano fino a 2.105 Mhz di frequenza, mentre la versione XT ha 72 CU attive per un totale di 4608 stream processor, con frequenze più elevate. La versione “full” di questo chip non tarderà ad arrivare: è prevista a dicembre l’uscita delle Radeon RX 6900 XT, destinate a combattere contro le GeForce RTX 3090, ma di questo ve ne parleremo necessariamente un’altra volta. Le schede basate su Radeon RX 6800 XT sono in diretta concorrenza con le GeForce RTX 3080, mentre le RX 6800 con le RTX 2080 Ti e le RTX 3070. E, come possiamo vedere dai benchmark, stavolta combattono ad armi pari.

MI PRESENTO, SONO RDNA2

La nuova architettura è basata, per la maggior parte, sulle stesse linee guida della precedente iterazione, presente sulle schede Radeon RX 5700 e 5600/XT. A fare la differenza è l’introduzione di due nuovi elementi: una singola unità di accelerazione per il ray tracing in ogni compute unit (quindi c’è una RA ogni 64 stream core) e una innovativa cache L3 da 128 MB “a cavallo”, tra le unità di elaborazione e la memoria VRAM, ben 16 GB di assodata, e ormai relativamente economica, memoria GDDR6.

Questa Infinity Cache, come la chiama AMD, funge da amplificatore di banda e permette alla GPU di scambiare fino a 512 GB di dati al secondo con la memoria, pur avendo a disposizione un controller a soli 256 bit. Un’idea vincente che comporta tre vantaggi: permette di andare oltre i tradizionali limiti di banda concessi da un bus di 256 bit (448 MB/s), consente di mantenere competitiva una tipologia di memoria più lenta, ma anche più economica da produrre rispetto alla GDDR6X e, dulcis in fundo, riduce la complessità e i consumi necessari rispetto a un bus più ampio.

Continua nella prossima pagina…

Articolo precedente
Logitech Pro X Wireless recensione

Logitech G PRO X Wireless Headset – Recensione

Articolo successivo
mank recensione

Mank - Recensione

Condividi con gli amici










Inviare

Password dimenticata