Diamo un’occhiata – anzi, più di una – a un favoloso monitor gaming di Acer. Frequenza, colori, comfort: il Predator X34GS migliora il vecchio modello X34 sotto tutti gli aspetti.
Mi piacciono i monitor ultra wide. Ne ho provati diversi – alcuni di dimensioni davvero mastodontiche, a mio personalissimo avviso – ma i miei preferiti sono quelli da 34”, dotati di una risoluzione pari a 3440×2560 pixel. Le motivazioni dietro questa scelta sono innanzitutto pratiche: non occupano moltissimo spazio sulla scrivania, non molto di più di un normale schermo da 27” da 2560×1440 pixel, almeno; di solito hanno un bellissimo aspetto estetico e soprattutto dispongono di una risoluzione gestibile da una scheda video di fascia media che, ancora oggi, sono così difficili da trovare a prezzo di listino. Insomma, offrono un compromesso ideale tra prezzo, costi di gestione, dimensioni e spazio sul desktop, quello di Windows o di Linux, su cui è obiettivamente facile affiancare le finestre di almeno tre o quattro programmi per volta. Non deve stupire più di tanto, quindi, se ho accolto con entusiasmo la chance di provare il Predator X34GS, ultima evoluzione di quell’X34 che, nel 2015, costituì di fatto una grandissima innovazione. Già allora il pannello IPS a 30 bit (da più di un miliardo di colori) poteva arrivare fino a 100 Hz di frequenza, innalzati a 120 Hz dal successivo modello X34P, ma qui si esagera davvero, con ben 180 Hz di frequenza verticale massima e un’impostazione di default da 144 Hz, ideale quindi per funzionare sia con le schede video Radeon, sia con le GeForce di ultima generazione – e, a questo punto, ci aspettiamo anche che vada più che bene con le nuove Arc di Intel. L’X34GS adotta infatti la tecnologia AdaptiveSync e supporta appieno le specifiche FreeSync e G-Sync, andando quindi a braccetto con la produzione di fotogrammi da parte della scheda video e trasformando il tearing in un bruttissimo ricordo, almeno per chi non avesse ancora la fortuna di possedere un monitor dotato di questa caratteristica.
UNO STRANO APPARENTAMENTO
Una volta aperta la generosa confezione e sollevato il coperchio di polistirolo della protezione interna, ho avuto subito una piacevole sorpresa: il monitor arriva già montato sulla sua staffa e non ho dovuto fare altro che posizionarlo sulla scrivania e collegare i cavi per farlo funzionare. Già: niente viti, nessun tassello, nessuna chiave da girare, a meno che naturalmente il piedistallo non ci piaccia o desideriamo montarlo al muro con l’apposito alloggiamento VESA da 10 cm. Di sicuro, la maggior parte di noi accoglierà la novità con un certo entusiasmo, visto che la fase di montaggio – soprattutto coi monitor costosi – è sempre quella che dà le maggiori preoccupazioni.
L’aspetto è aggressivo, con una scocca sapientemente ricamata sul retro e una staffa dalle linee essenziali e moderne, ma capaci di unire all’estetica anche la funzionalità: lo schermo si può alzare e abbassare liberamente, girare e inclinare a piacimento, facendoci dimenticare la sostanziale rigidità del vecchio X34. Poi, una volta posizionato lo schermo davanti al mio, ho avuto la seconda sorpresa della giornata: pare il fratello del mio Mi Curved Gaming Monitor da 34”, visto che il telaio esterno è solo esteticamente più aggressivo e leggermente più bombato, ma sul lato frontale sembra di essere a cospetto dello stesso monitor. Perfino i pulsanti e il piccolo joypad posteriori si trovano esattamente nella stessa posizione, idem la placca inferiore con i collegamenti e, se si accede ai menu di configurazione, si nota anche un’organizzazione simile delle opzioni. Insomma, per dirla facile, mi sono ritrovato subito “a casa”, anche se le similitudini tra i due schermi finiscono qua.
IPS ULTRA RAPIDO?
Il Predator Gaming X34GS monta un pannello LM340UW6-SSA3 prodotto da LG, con aspect ratio 21:9, curvatura 1900R e retroilluminazione W-LED, luminosità da 400 cd/mq e contrasto statico 1000:1. Dispone di un angolo di visuale di 178° sia in orizzontale, sia in verticale e la maggiore novità, frequenza di refresh a parte, è il tempo di risposta G2G dichiarato di un solo millisecondo, laddove il capostipite X34 ne richiedeva 4. Ora, in tutta franchezza, con 4 ms di response time è già praticamente impossibile che si verifichi il ghosting nelle immagini in movimento: anche alzando la frequenza di aggiornamento delle immagini a 180 Hz, i fotogrammi si susseguono a 5,55 ms di distanza l’uno dall’altro. Servirebbe un occhio davvero molto ben allenato – per usare un eufemismo – per accorgersi di una differenza simile in un intervallo di uno o al massimo due fotogrammi, e le specifiche di LG, produttore del pannello (di solito molto più ‘secche’ e private di ogni ‘vizio di marketing’), parlano molto più elasticamente di un response time G2G di 5 ms. Il motivo di questa discrepanza? Piuttosto difficile da stabilire, ma spulciando tra le note delle caratteristiche tecniche del monitor si legge “Tempo di risposta G2G non nativo. Prestazioni ottenute con overdrive LCD”. Anche la frequenza massima nominale del pannello, in realtà, è 144 Hz: Acer arriva a 180 “in overclock” e può farlo in tutta sicurezza ma – avvisa – la compatibilità dipende sempre dalla configurazione del vostro PC e chiaramente della scheda video utilizzata. Il nostro consiglio, quindi, è di dare per assodata la possibilità di visualizzare l’output fino a 144 Hz, mentre i valori superiori possono dipendere da diversi fattori: scheda video, driver, sistema operativo. Il monitor, in ogni caso, è in grado di arrivarci e con la mia GeForce GTX 3060 Ti connessa tramite DisplayPort è andato tutto a meraviglia.
NON SOLO HUB USB!
Una cosa che di sicuro non manca in questo monitor è la connettività USB. Ci sono ben 4 porte USB 3.0 di tipo A in “downstream” (per collegarci le periferiche), una porta USB 3.0 di tipo B in “upstream” (da collegare al computer) e una porta USB 3.0 di tipo C (di prima generazione, che può funzionare in upstream e offrire la connettività DisplayPort). Tra le funzioni dichiarate dal produttore c’è anche quella di switch KVM, vale a dire la possibilità di passare non solo all’output di due computer diversi, ma anche di mettere in comune un mouse e una tastiera collegati alle porte USB dello schermo.
Troppo bello per essere vero? Lo è, ma lo switch da un computer all’altro richiede una doppia impostazione sul display: quella del segnale video tramite on screen display e la porta USB (B o C) da usare come input nel menu delle impostazioni. Sicuramente meglio che stare lì a scollegare i cavi ogni volta, ma la semplicità di uno switch KVM esterno che, con un solo pulsante, passa in un secondo monitor, mouse e tastiera a una quantità maggiore di computer non si batte. Va da sé, però, che non sono molti i monitor che includono questa funzionalità e il fatto che ci sia è sicuramente positivo.
UNA GIOIA PER GLI OCCHI, UN PO’ MENO PER IL PORTAFOGLI
Ma, a parte questi aspetti marginali e le questioni sui numeri, questo monitor alla fine com’è? Semplicemente eccellente. Ha colori vivi, neri profondi e una resa sempre perfetta di tutto ciò che la scheda video ha da offrire. Si può tarare per motivi professionali e la copertura dello spazio colore DCI P3 al 98% assicura una resa ottimale dei contenuti ad altissima definizione. Dispone anche di HDR 400 che, pur essendo considerato una sorta di entry level della categoria, è pur sempre un qualcosa in più che i monitor economici solitamente non hanno. Le immagini scorrono veloci, precise, perfette, senza tearing e senza sfarfallii (a patto che, ovviamente, abbiate una scheda video compatibile G- o FreeSync), con una resa dei colori davvero pazzesca.
Anche l’audio integrato è di buona qualità anche se, naturalmente, il vero professionista del gaming si affida solo alle cuffie o a casse esterne. Duole, invece, il portamonete: per portarselo a casa occorrono in media 1.100 euro nei negozi on line, una cifra importante che può davvero valere la pena investire, soprattutto se vi interessano la compatibilità assicurata con G-Sync e l’impiego di un pannello IPS. Altrimenti, pannelli VA come l’LG 34WP65C-B e il succitato Mi Gaming Monitor di Xiaomi con range di frequenze fra i 144 e i 165Hz svolgono più che onestamente il loro lavoro a meno della metà del prezzo, con performance più che adeguate alle pur elevate aspettative dei gamer. Il Predator X34GS di Acer, tuttavia, aggiunge “un pizzico di magia” in più, in termini di profondità dei neri e vivacità dei colori, con una maggiore precisione delle immagini in movimento che qualcuno probabilmente riuscirà a percepire. La grande quantità di collegamenti – tutti digitali – e la disponibilità di porte USB, infine, sono indubbiamente un punto a favore.