Siamo finalmente riusciti a mettere le mani su The A500 Mini, la nuova mini console di Retro Games Limited: una replica a dir poco sfiziosa dell’Amiga 500.
Se il Commodore 64 fu il computer che portò l’informatica in milioni di case, all’Amiga va l’indiscutibile merito di aver insegnato a tutti cosa fossero la multimedialità e il multitasking, dieci anni prima che Microsoft “inventasse” tutte queste cose con Windows 95. E, proprio come il suo predecessore, segnò un capitolo importante anche nella storia dei videogiochi, proponendo già nel 1985 lo stato dell’arte della grafica e del sonoro. The A500 Mini intende celebrare il computer che, più degli altri, ebbe successo nella linea Amiga, l’A500, riproponendone le fattezze in ogni minimo particolare con una riduzione in scala 1:2, donandogli anche la capacità di eseguire i giochi per il successivo modello A1200 e facendo tesoro di tutta l’esperienza acquisita coi due The C64.
PIÙ CHE UN BELLISSIMO SOPRAMMOBILE
La linea ‘sleek’ che debuttò in Commodore col C128 ebbe probabilmente negli Amiga la sua piena realizzazione: erano e sono rimasti computer bellissimi da vedere; per quanto l’A500 fosse oggettivamente ingombrante, aveva un design senza tempo, equilibrato e ricco di dettagli. Lo stesso che abbiamo potuto ammirare nuovamente, non appena abbiamo aperto la scatola in cartone della sua versione Mini. Ridotto in miniatura, ma sempre elegante. La tastiera è finta, ma ogni tasto, ogni scanalatura, ogni curvatura agli angoli sono esattamente quelli dell’originale, con l’eccezione del logo Amiga che manca per risibili questioni di copyright.
Sulla destra c’è perfino una riproduzione della fessura del floppy dove, con un po’ di fantasia, si sarebbe potuta mettere una porta USB, ma forse avrebbe rovinato la magia. Tutte le porte di I/O si trovano sul retro e sono tre, a cui si aggiungono una USB di tipo C per l’alimentazione, l’uscita video HDMI 720p e il pulsante d’accensione. Premendolo, l’unità si accende e con lei il LED power: quest’ultimo può stare sempre acceso o essere configurato per comportarsi come quello dell’Amiga originale, che era pilotabile via software. Un dettaglio piccolo, ma piuttosto indicativo dell’attenzione che RGL ha dedicato a questo prodotto. Sotto di esso c’è anche il LED dedicato all’accesso ai dischi, che si illumina durante l’accesso ai dati contenuti sulle chiavi USB, ma di questo ne parliamo dopo.
GLI ACCESSORI IN DOTAZIONE
Nella scatola abbiamo trovato due dispositivi di controllo: una riproduzione dello storico ‘tank mouse’, in versione ottica, al 75% delle dimensioni originali e un pad a 8 pulsanti dotato di croce direzionale digitale, disegnato sulla base di quello che accompagnava il CD32 – sfortunata console di Commodore basata su Amiga AGA. Qualcuno mugugnerà che ai tempi di Amiga si usavano gli stessi joystick del C64, ma abbiamo tre buone notizie anche per costoro: la prima, è che i joystick pensati per i due The C64 funzionano anche su The A500 Mini; la seconda, è che questo controller si può liberamente riprogrammare, per ogni gioco, assolvendo anche le funzioni della tastiera e del mouse; la terza, è che il novello The Gamepad, acquistabile anche separatamente, è davvero molto comodo da usare.
E se tutto questo non bastasse, The A500 Mini supporta una discreta varietà di controller pensati per altre console di grido, quindi è possibile che in casa abbiate già qualcosa a disposizione a cui siete maggiormente abituati. Inaspettatamente, nella confezione abbiamo trovato anche una pucciosa pendrive da 4 GB a forma di floppy disk: un po’ bulky per via dello spessore, ma tanto eravamo abituati a definire ‘bulk’ gli storici dischetti blu e quindi “tutto torna”. Quest’ultima è destinata ad accogliere i giochi aggiuntivi che ciascuno di noi vorrà eseguire sulla console, perché sappiamo benissimo tutti, e Retro Games Limited per prima, che i 25 titoli a disposizione nel carosello non sono altro che una goccia nel mare in una produzione che vanta migliaia di giochi in circa 10 anni di ‘vita commerciale’ della piattaforma. Infine, nella scatola abbiamo trovato anche il cavo video HDMI e quello USB-C per l’accensione (ma non l’alimentatore: ne basta uno di quelli da 5V/1A normalmente usati per i telefoni cellulari), entrambi dello stesso colore della console. Ancora una volta, un dettaglio estetico graditissimo.
I GIOCHI E L’USO
I venticinque giochi a disposizione possono sembrare pochi, ma sono disponibili legalmente su licenza e questo aumenta il valore del prodotto: Alien Breed 3D, Alien Breed: Special Edition ’92, Another World, Arcade Pool, ATR: All Terrain Racing, Battle Chess, Cadaver, California Games, The Chaos Engine, Dragons Breath, F-16 Combat Pilot, Kick Off 2, The Lost Patrol, Paradroid 90, Pinball Dreams, Project-X: Special Edition ’93, Qwak, The Sentinel, Simon the Sorcerer, Speedball 2: Brutal Deluxe, Stunt Car Racer, Super Cars II, Titus the Fox, Worms: The Director’s Cut e Zool sono quasi tutti titoli che hanno avuto certamente qualcosa da dire a ognuno di noi. Ma se ne vogliamo aggiungere altri, possiamo: basta scaricare un ‘loader’ aggiuntivo dal sito di RGL ed estrarlo sulla famosa chiavetta USB fornita in dotazione (ma vanno bene tutte, purché formattate FAT32), quindi aggiungere nella directory principale i pacchetti LHA dei giochi che preferiamo in formato WHDLoad.
Stranamente, non è possibile usare gli ADF (ci abbiamo provato, ma al momento non ci siamo ancora riusciti) e neanche i versatili RP9 usati da Cloanto, che ha fornito i Kickstart necessari per la sua famosa suite di emulazione Amiga Forever. Come accadeva per i The C64, possiamo personalizzare molte delle impostazioni della macchina per ‘tagliarla’ su ogni singolo gioco (aspetto decisamente importante per una linea complessa e a suo modo eterogenea come l’Amiga), ma stavolta niente file di testo da editare: l’interfaccia della mini-console ci mette tutto a disposizione graficamente e, grazie alla possibilità di assegnare qualsiasi tipo di comando ai pulsanti del pad, non abbiamo mai sentito l’esigenza della tastiera, quella che fa tanto frignare gli scettici sui social. Alla peggio, chi proprio ne sentisse la necessità può collegarne una USB.
MA QUINDI, L’A500 FA PER ME?
The A500 Mini, come del resto i due The C64, non è rivolto ai maniaci del retrocomputing: coloro che venerano le macchine originali conservandole, coccolandole, recappandole ed espandendole con tutte le periferiche moderne, presumibilmente, non sentiranno il bisogno di questa replica. Questa mini-console è invece destinata al nostalgico ‘casual’ che vuole rigiocare ai titoli della sua gioventù senza eccessivi sbattimenti. Trovare demo e giochi ‘extra’ in formato WHDLoad è un gioco da ragazzi e la possibilità di personalizzare i comandi del pad, davvero, non si batte.
THE A500 MINI È DEDICATA AL NOSTALGICO CHE VUOLE RIGIOCARE I TITOLI DELLA SUA GIOVENTÙ SENZA ECCESSIVI SBATTIMENTI, E IN QUESTO FA DECISAMENTE UN BUON LAVORO