Ci sono voluti un anno di attesa per il porting, oltre trenta ore di download tramite ADSL, quasi un’ora solo per sbloccare gli oltre 100 GB di dati crittografati al momento della pubblicazione e, già che non era sufficiente, altri 60 preziosi minuti di scaricamento di codice da Internet, prima di poter finalmente avviare la tanto desiderata versione per PC di Red Dead Redemption 2, da 12 mesi saldamente al primo posto dei più bei giochi recensiti dal sito di The Games Machine, e destinato a rimanere tale ancora a lungo, a giudicare dalla conferma di questa recensione. Già, perché nel corso di un anno non è cambiato molto, nel panorama del video-ludo e se la versione per console può mantenere tranquillamente il suo ruolo di pietra miliare, seguita da titoli – per carità – molto belli ma non altrettanto carismatici, su PC possiamo godere essenzialmente dello stesso gioco ma con tutta una serie di migliorie che vale la pena prendere in considerazione.
CHE MI PRENDA UN COLPO SE QUELLO NON È IL VECCHIO ARTHUR
Per comprendere le dinamiche di Red Dead Redemption 2 e i motivi che ci hanno spinto a considerarlo un capolavoro, vi consiglio caldamente di rileggere per intero la recensione di Danilo Dellafrana. Io non potrei davvero aggiungere nulla di più. Al massimo, se proprio non avete tempo e voglia, posso riassumerla con un gioco di immedesimazione: prendete tutti i film western che conoscete, da quelli classici di Sergio Leone agli Hateful Eight di Tarantino, e pensate di immergervi nell’America del 1899, all’imbrunire dell’epoca del selvaggio West, in città che sperimentano i primi tram mossi dall’energia elettrica, circondate da vaste aree rurali dove la civiltà si diffonde più lentamente, ma inesorabilmente, sostituendosi alla “legge del più forte” che aveva governato fino ad allora.
Red Dead Redemption 2 è un favoloso film western tutto da giocare, capace di divertire e di strappare una lacrima, una risata, o di scaldare il cuore con cut-scene mozzafiato
Ecco, Red Dead Redemption 2 è esattamente tutto questo: un favoloso film western tutto da giocare, capace non solo di divertire per le dinamiche del gameplay, ma sempre pronto a strappare una lacrima, una risata, o comunque di riscaldare il cuore con cut-scene mozzafiato.
LA VERSIONE PER PC
Parlare nuovamente di emozioni, a un anno di distanza, potrà sembrare inutile e ridondante ai fini di una valutazione più squisitamente tecnica della versione PC, ma io non sono d’accordo. Non si può scindere l’aspetto emotivo di questo gioco dalle sue esigenze tecniche, perché queste ultime vi concorrono e contribuiscono in modo fondamentale. Le luci, le ombre, i riflessi, il realismo del cielo e dei terreni, le texture ad altissima risoluzione, gli effetti particellari, le animazioni e i movimenti naturali sono riprodotti in modo eccellente, e il motore grafico deve gestire tutto questo con la massima efficienza: è ipotizzabile, quindi, che i programmatori abbiano fatto ricorso a tutti i trucchi possibili per ottenere questo risultato dalle GPU di PlayStation 4 e Xbox One. Non a caso, le console faticavano un po’ a stargli dietro.
Non si può scindere l’aspetto emotivo di questo gioco dalle sue esigenze tecniche, perché queste ultime vi concorrono e contribuiscono in modo fondamentale
Io ci ho giocato, in un modo che reputo molto più che soddisfacente, su un Ryzen 5 1600X e un’anziana ma ancora pregevole Geforce GTX 980ti: con questa configurazione sono rimasto attorno ai 50 fps, impostando quasi tutte le opzioni grafiche (ce ne sono tantissime) sul livello più alto, ma tenendomi “schiscio” sulla qualità delle ombre, soprattutto quelle più lontane. Per godersi Red Dead Redemption 2, insomma, è meglio partire dalla configurazione consigliata, che prevede un processore Core i7 o Ryzen 5, 12 GB di RAM e, soprattutto, una scheda GTX 1060 o una Radeon RX 480. Io aggiungerei anche un drive SSD ma, visto che il gioco occupa 110 GB, potrebbe essere un costo inutile. Qualunque altra soluzione, al di sotto di questa soglia, ci obbligherebbe ad “accontentarci” di compromessi che, in qualche modo, rischierebbero di rovinare l’esperienza di gioco. Un po’ come guardare “Ready Player One” su una TV in bianco e nero: il film è lo stesso ma… non è lo stesso.
I CRASH DELLA PRIMA ORA
Le questioni legate all’hardware sono destinate a complicarsi per colpa delle tante, troppe versioni di driver che operano sui nostri PC. Red Dead Redemption 2 cerca di correre incontro a tutti, permettendoci di usare sia le librerie grafiche Vulkan, sia le DirectX 12. AMD, Intel e Nvidia offrono driver compatibili con entrambe, ma il supporto può variare in base alla famiglia di GPU. Per la mia Geforce GTX 980ti, con i driver aggiornati all’ultimo livello, le Vulkan si sono rivelate la scelta migliore per stabilità ed efficienza. È stato sufficiente switchare alla modalità DirectX per sperimentare instabilità e ripetuti crash al desktop. Può essere che, con una generazione successiva, o con le schede Radeon, valga l’esatto opposto: vale la pena provare.
Red Dead Redemption 2 ci permette di usare sia le librerie grafiche Vulkan, sia le DirectX 12, ma le prime si sono rivelate più stabili
VALEVA LA PENA ATTENDERE PER…
Trattandosi di una “diff” rispetto alla recensione originale per PlayStation 4, ci siamo soffermati soprattutto sull’aspetto ‘tecnico’ della versione PC e sulle sue problematiche, ma questo non vi induca a conclusioni affrettate: Red Dead Redemption 2 è e resta un capolavoro assoluto. Una volta chiarito che questo titolo guarda più ai PC del futuro che non a quelli del presente (un po’ come fecero Far Cry e Crysis in passato), vale la pena rammentare che la versione PC di Red Dead Redemption 2 offre qualcosa in più. In particolare, ci viene fatto “dono” della modalità multiplayer fin dal primo giorno.
Red Dead Online è sostanzialmente un “secondo gioco” dalle dinamiche a sé stanti, con la stessa cura del particolare ma, nei limiti del possibile per un gioco on line, con una storia tutta sua da seguire. La modalità principale, invece, si arricchisce di quattro nuove missioni, due nuovi covi, due mappe del tesoro, nuove armi e, soprattutto, di due caratteristiche che non avrebbero avuto molto senso su console: la possibilità di pilotare i nostri eroi con mouse e tastiera e un benchmark integrato per verificare la “potenza di fuoco” del nostro PC. Infine, Rockstar ha aggiunto anche la modalità fotografica e la possibilità di condividere le proprie istantanee sul suo cloud personale, il Rockstar Social Club. Una buona idea, considerata l’assoluta eccellenza del comparto grafico: con un po’ di perizia, imparerete a effettuare degli scatti davvero mozzafiato, approfittando delle espressioni realistiche dei personaggi, della straordinaria bellezza degli ambienti e della ricchezza di effetti speciali che si possono applicare alle foto, esposizione e profondità di campo in primis.
Red Dead Redemption 2 era fantastico su PlayStation 4, resta fantastico anche su PC, con l’aggiunta di alcuni aspetti che mancavano nell’edizione originale. Se diamo per buono il meritatissimo 9,8 assegnato con la recensione di un anno fa, considerata l’assoluta attualità del gameplay e l’impareggiata esperienza audio-visiva (Ragazzi, che grafica! E che colonna sonora!), il grande carisma di storia, ambientazioni e personaggi, l’incredibile vitalità del mondo simulato, la varietà di situazioni e le nuove aggiunte, dovremmo davvero assegnare un bel 10 tondo tondo e toglierci questo tabù una volta per tutte. Ma anche a noi è capitato il crash di troppo, l’instabilità della prima ora, il problemino che il beta-testing non aveva messo in evidenza e, pur concedendo l’attenuante delle patch, riteniamo che il fixing andasse fatto prima della pubblicazione, non dopo. In fondo, i consumatori non sono beta-tester. Non sarà la perfezione, ma ci si avvicina come un asintoto.