Rematch – Recensione

PC PS5 Xbox Series X

Se pensavi che Slocap avesse dato tutto quello che poteva sul fronte della difficoltà con Sifu, Rematch è pronto a farti cambiare idea.

Sviluppatore / Publisher: Slocap/ Kepler Interactive Prezzo: €24,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Si (non cross platform) PEGI: 3 Disponibile su: PC (Steam)PS5, Xbox Series X   Data d’uscita: 19 giugno 2025

Portieri volanti e casuali“. Come buona parte dei millennial italiani ho sentito questa frase quasi ogni giorno della mia vita per quasi tutti gli anni della mia vita da ragazzo. Era un must delle pseudo-partite di quello pseudo-calcio che giocavamo al campetto, quantomeno quando non si decideva di giocare l’altro grande classico che era “la tedesca”.

Come tanti millennial, a un certo punto ho smesso di andare al campetto

E dopo il campetto, non ho mai più pensato alla regola dei portieri volanti e causali. Cioè, non ci avevo più pensato. Poi è uscito Rematch.

REMATCH O FIFU STREET?

Ad un primo impatto si ha la tentazione di pensare a Rematch come a una sorta di FIFA Street risorto e senza licenze. E il mood tutto sommato è un po’ quello, nel senso che non si sta sicuramente parlando di qualcosa con velleità da simulatore (oddio, sicuro sicuro?) e ce la si gioca di sponde, trick e rimbalzi sulle pareti del campo.

Slocap ha tirato fuori un clasico: attitudine arcade e tanta skill richiesta.

Per paradossale che sia però Rematch è piuttosto un Rocket League con le persone al posto delle macchine: la struttura dei match, specie se si decide di giocare nella modalità 3 contro 3 (le altre sono 4 contro 4 e 5 contro 5) è molto simile a quella del gioco pubblicato da Psyonix nel 2015 – 10 anni fa, coincidenze?. Come è molto simile anche la filosofia dietro ai due giochi. Entrambi mettono l’accento sull’abilità del giocatore, che è sostanzialmente privato di tutte le certezze che un gioco calcistico tradizionale ha sempre dato, e il gioco di squadra diventa essenziale per riuscire a portare a casa più partite possibili.

Non ho capito perché i personaggi di default sono della Roma…

Rematch vive sul filo di questa ambiguità quanto Filippo Inzaghi viveva sul filo del fuorigioco. È un gioco arcade, perché soltanto un contesto arcade poteva garantire certe licenze (non quelle dei calciatori, ma libertà rispetto alla fisica del mondo reale) tenendo al contempo la situazione in equilibrio. Non esistono i falli in Rematch, per cui sarebbe facile abbattere il portiere dopo una parata e fare goal… Se non godesse di qualche secondo di invincibilità quando tocca palla (o di stamina infinita finché rimane nella sua metà campo). Ma è anche con forte probabilità la simulazione più convincente di cosa possa davvero provare un giocatore una volta superate le linee del campo.

MAROTTA LEAGUE

In Rematch non basta premere X per eseguire un passaggio e il grilletto destro per tirare. Bisogna prendere la mira, dosare la forza e se necessario anche direzionare l’effetto del tiro in modo che la palla ad un certo punto pieghi in una direzione o nell’altra.

Simulazione o arcade? Beh, perché scegliere se puoi essere tutte e due?

Bisogna anche riuscire a tirare e passare, perché non essendo azioni immediate gli avversari possono incombere in qualunque momento sfruttando la meccanica del tackle o quella della scivolata. Va gestita la stamina, e va gestita anche la quantità di “turbo” che si può utilizzare indipendentemente da quella. Vanno prese in considerazione le dimensioni del campo, che cambiano in base al numero di giocatori: nelle sfide 3 contro 3 è più piccolo, in 5 contro 5 è quasi un campo da calcetto convenzionale, e quindi i lanci lunghi diventano più rischiosi e i contropiede più efficaci.

Per il day one si è puntato sull’essenziale, ma arriveranno stadi più strani. Dietro paywall ce ne è già uno sott’acqua.

È molto manuale anche tutta la fase difensiva. La difesa non si chiude automaticamente attorno a chi ha la palla, visto che ogni giocatore sul campo è controllato da un giocatore alla console o al PC (purtroppo al momento o alla console o al PC, vista la mancanza del multiplayer cross-platform, già però promesso dai dev). E chiaramente non basta avvicinarsi nei pressi della palla per conquistarne il controllo, ma bisogna riuscire ad eseguire un tackle o prendere il timing giusto (e avere abbastanza stamina) per entrare in scivolata e poi rincorrere il pallone. Chi ha la palla poi chiaramente corre più piano, a meno che non decida di allungarsela correndo il rischio che venga intercettata. Di contro chi non controlla il pallone deve tenere conto della fatica, perché ogni azione in modalità difensiva consuma energia che poi va ricaricata quando la barra è vuota. In più bisogna sempre tenere presente che qualcuno deve difendere la porta.

FÚTBOL BAILADO

Quando si interpreta questo ruolo (ad ogni calcio di inizio e di ripresa la squadra ruota, ma de facto è il primo ad entrare in area che viene eletto portiere) si beneficia come detto di stamina infinita dentro la propria metà campo e di qualche secondo di invulnerabilità quando si recupera il pallone in area.

Quel che c’è basta, come quando facevamo le porte usando due zaini per terra

Ma di contro ogni errore diventa una Waterloo e bisogna imparare a capire quando intervenire chiudendo gli spazi, quando invece è più opportuno un tuffo e in ogni caso sperare che i compagni ricevano i passaggi nelle immediate vicinanze della porta, complici anche collisioni non sempre affidabilissime come feedback. La costruzione dal basso in Rematch è pericolosa, ma dall’altra parte anche i lanci lunghi vanno saputi ricevere e bisogna fare i conti con la stamina di chi decide di correre appresso al pallone In due parole: Rematch è davvero un gioco di abilità, sia per quanto riguarda il singolo giocatore che il movimento di squadra. Esattamente come il Calcio dev’essere.

Il ruolo del portiere è infame quanto lo era al campetto. Però qualcuno deve immolarsi.

Rematch, purtroppo, ora come ora si esaurisce all’interno del rettangolo di gioco. C’è una modalità libera dove provare i passi di danza, ma non è prevista la possibilità di aggiungere una CPU. Ci sono dei tutorial per le varie skill e anche delle sfide da completare per dimostrare di averle padroneggiate, ma una volta giocata la sfida si ritorna al menu iniziale senza la possibilità di riavviarla o passare alla prossima. C’è un editor del personaggio che vanta anche qualche tocco di classe (la possibilità di dotare il proprio giocatore di arti prostatici) e una buona personalizzazione delle maglie, ma sicuramente nel corso del tempo arriveranno altri cosmetici più o meno a pagamento, se butta bene anche basati su qualche licenza – questa volta sto parlando delle licenze dei calciatori.

Ma è un cantiere su cui viene voglia di scommettere

Come detto, per ora manca soprattutto il multiplayer cross-platform, che è forse il limite più percepibile una volta preso il pad in mano. Rematch insomma è un cantiere aperto, e bisognerà vedere se e quando i lavori in corso verranno completati. I fondamentali funzionano alla grande e soprattutto perché è davvero difficile tifare per il flop in questo caso. Il prospetto di un take alternativo a quello di EA FC sullo sport più amato del mondo c’è tutto, solo il tempo ci dirà se Rematch assomiglia più a Lamine Yamal o ad Alberto Paloschi.

In breve: Rematch è un serio candidato ad essere il Rocket League di questa decade. Al di là delle ovvie similitudini (più ovvie una volta preso il controller in mano) è finalmente un take diverso da quello di EA FC sul calcio, più vicino all’esperienza reale che può vivere un calciatore ma non dimenticando per questo il ludo grazie all’approccio sfacciatamente arcade di alcune idee di gioco. Mancano tante cose, penso (spero) che arriveranno, per ora il Fútbol è comunque bailado (e molto ballabile).

Piatatforma di prova: PC
Configurazione di prova: AMD Ryzen 7 5800X, 80 GB di RAM, GeForce RTX 4070, SSD 
Com’è, come gira: Sicuramente non è il gioco che ti costringerà a passare ad una 5090, ma Rematch si difende bene e soprattutto il netcode in questi giorni è sembrato reggere bene l’urto sui server di gioco.

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Pro

  • Gameplay brillante / mai visto un calcio videoludico così

Contro

  • È ancora un cantiere aperto / Non guasterebbe un po' di polishing su alcune cose
8.5

Più che buono

Laureato con disonore in Informatica, gioca da quando all’età di tre anni circa ha doavuto imparare a scrivere "win" sulla tastiera del PC per far partire l’interfaccia a finestre.

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