Revita – Recensione

PC Switch

Quanto ami nuocere ai nemici, nei videogiochi? Tanto? Bene, eccoti più di duecento powerup per legnarli come più ti aggrada nel twin stick shooter Revita.

Sviluppatore / Publisher: Benstar / Dear Villagers, Doyoyo Games Prezzo: 16,99€ Localizzazione: Assente PEGI: 7 Multiplayer: Assente Disponibile Su: PC (Steam), Nintendo Switch Data di Lancio: 21 aprile

Risvegliarsi nel vagone di una metropolitana senza memoria alcuna, con in mente il solo desiderio di raggiungere una lontana torre dell’orologio e scalarla, per rimettere insieme i pezzi del proprio passato.

Sembra la cronaca di un hangover apocalittico, ma la giovane età del protagonista senza nome suggerisce che ci sia dell’altro in Revita, mix tra platformer e twin stick shooter sviluppato da BenStar e distribuito da Dear Villagers.

ANCHE REVITA ABBRACCIA IL ROGUELIKE

Come una generosa parte delle ultime produzioni indie, anche Revita strizza l’occhio ai roguelike, e infatti se la mappa della metropolitana e dei suoi dintorni è statica, ogni piano dell’altissima torre è generato proceduralmente con piattaforme, alleati, nemici, bonus e stanze segrete che cambiano ad ogni partita. Ormai sono talmente avvezzo ai roguelike che quando esco di casa e trovo sempre le stesse strade, le stesse piazze e gli stessi incroci, lascio un feedback negativo all’urbanista, ma è comunque un genere che non mi dispiace poiché in caso di disfatta posso sempre incolpare l’algoritmo per aver creato un livello troppo difficile. Entro così volentieri nella torre per vedere cosa mi aspetta, sperando allo stesso tempo di venir sorpreso da qualche novità.

NIENTE SCALE, PRENDO L’ASCENSORE

La struttura è divisa in macro sezioni alte una dozzina di piani ciascuna, al cui termine ci aspetta un boss che presumibilmente prende il nome dalla gestione del dolore del protagonista: Diniego, Rabbia, Negoziazione e così via. L’ascensore che ci porta da un livello all’altro mostra l’altezza raggiunta e in alcuni casi un indizio su ciò che ci aspetta una volta che si apriranno le porte, tuttavia sempre riassumibile in valanghe di nemici da abbattere sparando loro milioni di proiettili. Non dobbiamo lasciare superstiti, sia perché è l’unico modo di passare al piano successivo, sia perché i mostri passati a miglior vita lasciano sul campo la loro anima, preziosa risorsa da raccogliere.

QUESTI MOSTRI DANNO L’ANIMA

Non siamo ovviamente invulnerabili, e i pochi cuoricini in alto a sinistra dello schermo ce lo ricordano. Ogni contatto con un nemico o con un proiettile intacca la nostra scorta, che una volta esaurita ci porta dritti al game over e al dover ricominciare tutto dall’inizio. Fortunatamente le anime racimolate aumentano una barra di energia che una volta saturata per bene ci permette di rimpinguare i nostri punti vita o addirittura di accrescerli.

Revita Recensione

Ed ora, con l’aiuto del sole, vincerò! (cit.)

Ma non è tutto: in seguito alle nostre frequenti e inevitabili dipartite – o pensavate di finirlo alla prima run? – le anime vengono convertite in una sorta di valuta da spendere presso alleati o vendor sparsi nei dintorni della metropolitana per accrescere leggermente le nostre statistiche o sbloccare qualche bonus da recuperare nella torre e consentirci di arrivare alla prossima sfida un pochino più preparati. Come in molte produzioni simili, la morte del protagonista non è solo un tragico evento in cui imprecare liberamente, ma anche l’occasione di ritornare più forti.

PAGHIAMO CON LA VITA. LETTERALMENTE!

La peculiarità di Revita risiede proprio nel sistema di armi e potenziamenti. Nulla è gratis, e in molti casi per acquistare un item, oltre alle anime sottratte, ci viene richiesto anche il nostro bene più prezioso: la vita. Un forziere dal contenuto casuale costa mezzo cuoricino, un powerup decente almeno un cuoricino e mezzo, e mi è stata offerta anche un’armatura dal prezzo folle di ben tre cuoricini sui quattro a mia disposizione. Si aprono scelte tattiche piuttosto complesse per bilanciare punti vita e perk. A che serve una super mega shotgun quando ci basta una carezza per morire? E a che servono tutti gli HP di questo mondo quando combattiamo con una pistolina che fa ridere? Qual è il giusto compromesso tra salute e potenza? La risposta è soggettiva, e sta a noi trovare l’equilibrio più adatto al nostro gameplay.

MIGLIAIA DI COMBINAZIONI, POCHE QUELLE VALIDE

Con più di duecento diversi powerup da sbloccare la varietà è assicurata, ma se alcuni sono fondamentali, come ad esempio il doppio salto, gli scudi e qualsiasi upgrade alla nostra ridicola arma base, la maggior parte dei perk non aumenta di molto la nostra probabilità di successo, e anzi ho finito per evitarne alcuni che ho trovato addirittura d’impiccio.

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Anger è arrabbiato. Nomen omen.

Non sarebbe un problema se i potenziamenti si potessero conservare dopo la morte, o se la natura completamente randomica del gioco non ne proponesse solo una piccola selezione ad ogni run. In questo modo l’ascesa all’ultimo piano della torre è fortemente influenzata da ciò che la dea bendata mette a disposizione, rendendo a volte preferibile il suicidio all’avanzata con un equipaggiamento inadeguato.

PENSATO PER LE SPEED RUN

Opzionalmente è disponibile un cronometro in sovraimpressione, per ufficializzare i tempi senza strani interventi di editing, e questo rivela la natura di Revita di prestarsi volentieri alle speed run. Una stanza può essere completata in una manciata di secondi, anche meno di dieci, e raramente la battaglia si protrae per più di un minuto. Ciò non significa che sia un gioco facile: se è vero che sono riuscito a completare tutto il primo troncone di torre in meno di sei minuti, è altrettanto vero che nello stesso intervallo di tempo sono stato capace di morire una mezza dozzina di volte. Queste micro sessioni inoltre incentivano a lanciarsi nella classica “ultima partita” per la decima volta.

MEGAMAN, SEI TU?

La grafica è realizzata in pixel art abbastanza blocchettosa, anche se fluida e ben disegnata, con esplosioni ed effetti di luce che si susseguono senza sosta, e ogni sezione della torre ha il suo particolare look. Se il protagonista assomiglia a Megaman, soprattutto cromaticamente e in alcune animazioni, e ha una sua personalità, non sempre i nemici sono disegnati con la stessa cura, discorso che purtroppo vale anche per i boss, di generose dimensioni ma poveri di dettagli. Il motivetto musicale è canticchiabile e gli effetti sonori fanno il proprio dovere, ma ciò che rende Revita un titolo da non perdere per gli amanti dei twin stick shooter è sicuramente il twist dato dai punti vita in cambio di potenziamenti.

In Breve: Con il suo particolare sistema di perk in cambio di punti vita, Revita può premiare gli audaci o punire gli incoscienti. Un roguelike twin shooter in cui sperimentare alla ricerca della migliore combinazione di powerup, veloce e frenetico, adatto sia a chi vuole provare e riprovare fino ad ottenere la speed run perfetta, sia a chi cerca un gioco sul quale cimentarsi per brevi sessioni, in una modalità quasi casual. Purtroppo la sfortuna può avere la meglio sull’abilità nel caso non si trovino velocemente i potenziamenti più utili, che rappresentano solo una piccola parte degli oltre duecento disponibili.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: I7, 8GB RAM, GeForce GTX 1050, SSD
Com’è, Come Gira: Framerate ufficiale tra i 57 e i 60 FPS al dettaglio massimo. Su PC il controllo twin stick è ottenuto con la combo tastiera per correre, saltare e schivare, e mouse per spostare il mirino e sparare.

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Pro

  • Interessante sistema di perk in cambio di punti vita / Centinaia di mostri da uccidere con altrettanti powerup / Adatto anche a sessioni di una mezz’oretta.

Contro

  • La fortuna ha un ruolo eccessivo / Alcuni nemici e quasi tutti i boss non all’altezza del resto della produzione.
8.1

Più che buono

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