Riders Republic – Recensione

PC PS4 PS5 Xbox One Xbox Series X

E se un’intera riserva naturale diventasse un enorme parco giochi dedicato alla community degli sport estremi? Riders Republic offre la sua risposta a questa domanda: preparatevi per i fuochi d’artificio.

Sviluppatore / Publisher: Ubisoft Annecy / Ubisoft Prezzo: 59,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Online PEGI: 12 Disponibile Su: PC (Epic Games Store, Ubisoft Store), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S Data di Lancio: Già disponibile

Anni dopo l’uscita di Steep, Ubisoft vede e rilancia con Riders Republic, che va a aumentare la quantità di sport estremi con cui sollazzarci.

La natura di questo titolo rimane intrinsecamente arcade, e mi è sembrato chiaro l’intento di proporre ai giocatori una continua sequela di attività nella speranza di offrirci un buffet il più ampio possibile. Ma sarà anche succulento?

EXTREME SPORTS TO THE EXTREME

Per chi si fosse perso la nostra anteprima di poche settimane fa, facciamo un rapido riepilogo: Riders Republic ci mette nei panni di un appassionato di sport estremi, che entra a far parte di una comunità di persone con la stessa passione. Tutti insieme, scorrazzano in lungo e in largo in un vasto territorio incontaminato che spazia da cime innevate a canyon solcati da placidi fiumi: molto bello, molto bucolico, e quasi hippie, solo con felponi e pantaloni larghi al posto di magliettine fluo e jeans a zampa d’elefante. Gli sport in cui scatenarsi si dividono in tre categorie, ciascuna delle quali si declina poi in due specialità: sci e snowboard per le piste innevate, bici da corsa e mountain bike downhill per le due ruote, e tuta alare e una sorta di jet pack con le ali per il volo acrobatico.

Riders Republic Recensione

Con il carrettino dei gelati in procinto di saltare da un burrone. Cosa mai potrà andare storto?

Tra questi sport, io pratico sci e snowboard, ma curiosamente l’aspetto che mi ha colpito di più riguarda il downhill, che nella vita vera ho provato una volta e smesso subito, perché insomma, non so come dirvelo, ma ecco: mi cacavo in mano. Allora, il motivo per cui la discesa in mountain bike non fa per me è che bisogna lasciare che la bici corra, darle il giusto spazio, e affrontare curve, dissesti e parabole “semplicemente” con un leggero spostamento del baricentro del proprio corpo, piuttosto che con vere e proprie sterzate. I tracciati, poi, sono spesso così stretti da non permettere neanche di sorpassare. In bici.

Ubisoft ha dovuto scendere a compromessi nella trasposizione videoludica degli sport estremi e ha tralasciato ogni parvenza di aspetto simulativo

Capirete che è estremamente difficile rendere tali sensazioni in un videogioco: qual è il tasto del baricentro? Anche i percorsi sono molto più larghi delle controparti reali, ma tutto questo mi serve per spiegare chiaramente quanto gli sviluppatori di Ubisoft abbiano dovuto scendere a compromessi nella trasposizione videoludica degli sport estremi. Va bene così, specie perché Riders Republic non si specializza in un genere, come fa invece l’interessante Descenders, e poi c’è un aspetto che invece va a rendere le cose più interessanti per quelli cui piace complicarsi la vita. Sto parlando della modalità “trickster”, che modifica il set up dei controlli, e l’impostazione dell’atterraggio manuale, vero game changer che aumenta esponenzialmente il rischio di farvi imbufalire di tanto in tanto, ma quando riuscite a chiudere dei trick seri, be’ davvero tanta roba.

RIDERS REPUBLIC FOR ALL

Dunque penso che ci siamo capiti, di pretese simulative qui non se ne sono viste nemmeno con il binocolo, e ho trovato questa scelta coerente con lo spirito del gioco, che mira più che altro a farci provare eventi sempre più fuori di testa, fino a quando, figata dopo figata, arriveremo alle gare più impegnative. La componente narrativa ci vede affrontare questa scalata, seguiti da uno dei veterani del gruppo: non ci sono antagonisti da affrontare o nemici da sconfiggere, solo una community pronta a supportarci anche quando compiamo qualche passo falso e ben contenta di celebrare i nostri successi, tra hamburger super special e gare su bici da gelataio, fino al raggiungimento delle manifestazioni Red Bull agognate da tutti i migliori rider. Come già anticipato nella nostra preview, la libertà la fa da padrona: nessuno ci vieta di infognarci nel volo alare e procedere lungo quella carriera ignorando le altre. In realtà c’è una certa spintarella a cercare di portare avanti i vari sport in maniera bilanciata, per esempio con le sfide giornaliere fornite dai nostri sponsor, che pagano in moneta in-game; si tratta comunque di premi aggiuntivi e non di limiti vincolanti, quindi che ben vengano.

Riders Republic Recensione

Le bici da corsa offrono l’esperienza più simile alle classiche gare dei giochi di guida.

L’economia complessiva di Riders Republic al momento non sembra oppressiva: innanzitutto non ho trovato traccia di pay-to-win, inoltre il costo di certe attività specifiche, che tra l’altro forniscono equipaggiamenti speciali, è piuttosto basso e quindi non diventa una barriera all’ingresso. Se siete dei veri rider, saprete che la cura del proprio abbigliamento è quasi una priorità al pari della tecnica, e nello shop troverete periodicamente nuove tentazioni. Occhio solo a non diventare dei poser.

Riders Republic appartiene a quella categoria di videogiochi per cui il giudizio va confermato mese dopo mese

È evidente che questo genere di videogiochi nasce e muore con la quantità di contenuti periodicamente messi a disposizione dai suoi sviluppatori, quindi il giudizio andrà confermato mese dopo mese, ma per il momento c’è da ben sperare, anche perché l’infrastruttura alla base dovrebbe permettere continue sorprese e nuove esperienze anche a chi girerà per Riders’ Ridge quotidianamente. Oltre al free roaming che ci porta alla tante gare in pieno stile Forza Horizon, infatti, Riders Republic concentra diverse attività in un hub centrale, da cui si può lanciarsi in gare “classiche” in cui conta arrivare primi, o altre dove la velocità conta ben poco e lascia spazio allo stile e alla spettacolarità dei trick effettuati. Per fortuna, c’è un’esaustiva serie di lezioni per prepararci al meglio.

In Breve: Riders Republic offre davvero molto; le sue sei specializzazioni vi terranno incollati allo schermo sia che vogliate provare e riprovare finché dominerete ogni gara, sia che vogliate semplicemente sperimentare eventi più vari possibile. Se proprio cerco un difetto, avrei apprezzato una maggiore differenza nel feeling di discesa delle piste tra snowboard e sci; i trick invece non hanno questo problema. Se Ubisoft continuerà a offrire il giusto supporto, Riders Republic potrebbe davvero centrare il bersaglio e portare sullo schermo la libertà e spensieratezza della community dei rider.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Intel i7-7700k (4.2 Ghz), Geforce GTX 1080 8GB, 8GB RAM, HDD
Com’è, Come Gira: Nessuna incertezza anche a 2560×1600 con i settaggi al massimo. Le impostazioni permettono un elevato livello di personalizzazione che vanno incontro ad hardware meno performante. Numerose opzioni di accessibilità eliminano per quanto possibile le barriere di ingresso.

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Pro

  • Tre diverse categorie di sport / Tanti eventi / Spirito allegro.

Contro

  • Alcune specializzazioni sono un po’ simili.
8.8

Più che buono

Dopo traverse vicende in alcune cittá italiche, il nostro Solar Nico é sbarcato in terra d’Albione. Se da una parte ancora si da alla ricerca matta e disperata di un parco (ma anche un praticello va benissimo) per approfittare di qualsiasi mezza giornata di sole londinese, dall’altra Nicoló ha rassegnato ogni speranza all’idea di stare al passo della propria, sempre crescente, libreria Steam.

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