Rime - Recensione Switch

PC PS4 Switch Xbox One

RiME è senza dubbio uno dei miei giochi preferiti dell’anno (come vi ho raccontato qui), nonché una delle esperienze ludiche più commoventi che abbia mai avuto il piacere di provare. Un viaggio reso indimenticabile da un senso profondo di identità mediterranea, raccontato vividamente senza bisogno di parole, ma facendo affidamento completamente su un’estetica mirabile e un uso splendido di ambientazione e musiche. Difficile non sciogliersi davanti alla storia di Enu, ragazzino disperso su un’isola misteriosa e affascinante, non essere rapiti dal gameplay che riprende la poetica di Fumito Ueda e la fa propria attraverso enigmi più che piacevoli che portano avanti il racconto fino alla conclusione roboante che fa vacillare l’anima. Insomma, RiME è uno di quei giochi che, nonostante una gestazione travagliata, alla fine riesce a coinvolgere anche al netto di qualche difettuccio, ed ero particolarmente ansioso di poterlo vivere di nuovo su Switch, console teoricamente perfetta per accogliere un viaggio così intimo.

IL NAUFRAGIO…

A supportare lo sviluppatore spagnolo Tequila Works nella conversione sono stati gli australiani di Tantalus Interactive, già autori della versione Switch di Sonic Mania. Che portare RiME sulla console Nintendo non sarebbe stata una faccenda banale era chiaro sin dal principio (soprattutto dopo il primo rinvio), visto e considerato che l’ottimizzazione non è assolutamente il punto di forza della produzione iberica.Rime immagine Switch 07La versione migliore del lotto è sicuramente quella PC, dove bloccando il tutto a 30 fps si gioca in maniera assolutamente godibile per l’intera avventura (al netto di qualche calo di frame rate in alcune circostanze), cosa che al lancio non succedeva sempre per le versioni console, tuttavia patchate a dovere fino a ottenere addirittura l’upscaling a 4K.

i cali di fluidità rendono l’esperienza di gioco spezzettata e frustrante, con le cutscene e l’esplorazione delle aree più grandi vessate da continue interruzioni

Pure su Switch le cose al day one non sono state affatto lusinghiere, e anche dopo la patch immediata la situazione resta clamorosamente precaria. Per farla breve, a mio modo di vedere, la resa tecnica di RiME su Switch distrugge ogni velleità di coinvolgimento, e non semplicemente per un discorso di mero frame rate. Teoricamente, il gioco dovrebbe girare fisso a una risoluzione di 720p a 30 fps con la console nel dock, ma – per stessa ammissione degli sviluppatori durante un AMA su Reddit – Tequila Works ha scelto volontariamente di mantenere i crolli di frame rate nel momento in cui si esplora una nuova area per evitare di suddividere l’open world in zone separate da caricamenti. Purtroppo, i cali di fluidità non si limitano a quei frangenti, ma rendono l’esperienza di gioco spezzettata e frustrante, con le cutscene e l’esplorazione delle aree più grandi vessate da continue interruzioni, che – per quanto relativamente influenti sul gameplay – indispongono a tal punto da rendere fastidioso giocare.

Tra l’altro, la conversione ha portato con sé anche un abbassamento complessivo della qualità grafica, con un aliasing pronunciato e texture slavate a inficiare la resa pittorica degli splendidi paesaggi, senza contare un pop-in abbastanza invasivo. Staccando la console dalla dock station, in preda all’imbruttimento, la fluidità migliora un pelino, ma la qualità grafica paradossalmente peggiora, tanto da rendere alcuni passaggi scarsamente leggibili e amplificando una sensazione complessiva di essere davanti a un’immagine quasi sempre non a fuoco. Sinceramente, RiME e bruttura sono due termini ossimorici, ma incredibilmente su Switch alcuni passaggi finiscono per essere privati della bellezza intrinseca di un’art direction fantastica.

… E L’ABBANDONO

Certo, chiudendo gli occhi sulla realizzazione tecnica il gioco resta bellissimo, ma è francamente difficile godersi il viaggio, il level design e tutti gli aspetti che riescono a sopravvivere immacolati alla conversione, soprattutto se confrontiamo RiME con altri porting illustri (da Skyrim a Doom) sicuramente meglio riusciti.Rime immagine Switch 02A poco servono la consolazione della portabilità, la comodità di poter giocare con i Joy-Con in posizione rilassata o la splendida implementazione dell’HD Rumble, perché è francamente difficile salvare il lavoro tecnico alla base della versione Switch del titolo di Tequila Works. Ribadisco e sottolineo, infine, che questo non è un giudizio sul valore dell’opera in sé – che resta splendida, e che riesce comunque, seppur a tratti, a infrangere le sbarre della gabbia in cui è stata purtroppo imprigionata e così a conquistare la sensibilità del giocatore – ma è evidente che se volete giocare ed esperire RiME (e vi consiglio di farlo), non è su Nintendo Switch che il titolo di Tequila Works trova la sua dimensione ideale.

RiME resta un gioco bellissimo, ma la conversione per Switch è tremenda e rischia seriamente di rovinarvi un’esperienza altrimenti splendida. A mio modo di vedere, si può passare serenamente sulla riduzione della risoluzione, e volendo anche sul dettaglio grafico inferiore, ma la palette cromatica sbiadita e impastata, il continuo pop-in, l’aliasing e il frame rate instabile rappresentano motivi sufficienti per scoraggiare anche il più poetico e sensibile dei giocatori.

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Pro

  • È RiME.
  • La colonna sonora meravigliosa non scatta.
  • HD Rumble implementato benissimo.

Contro

  • Conversione tecnicamente disastrosa.
  • Sul dock scatta troppo, in modalità portatile è poco leggibile.
4

Gravemente Insufficiente

Se serve un tuttofare il buon Mancini è l’uomo da chiamare. La nostra principessa fotografa, usa la videocamera come se fosse un’estensione naturale del corpo e monta video manco fosse in una catena di montaggio. Ah… e scrive anche. Insomma… il classico “bravo guaglione”.

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