Ruined King: A League of Legends Story – Recensione

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Grazie al team di Joe Madureira, nell’universo di League of Legends è nata una nuova stella, e brilla parecchio. Il suo nome è Ruined King.

Sviluppatore / Publisher: Airship Syndicate / Riot Forge Prezzo: 29,99€ Localizzazione: Completa Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile Su : PC (Steam, GOG, Epic Games Store), PS4, Xbox One, Nintendo Switch Data di Lancio: Già disponibile

La politica espansionista di Riot Games pare mirata a conquistare il mondo con l’intellectual property di League of Legends. Non paga dell’ottimo CCG Legends of Runeterra e del successo sul piccolo schermo di Arcane, eccola andare all’arrembaggio degli RPG a turni con Ruined King: A League of Legends Story, sviluppato da Airship Syndicate – studio già molto amato per Battle Chasers: Nightwar – e distribuito da Riot Forge.

UNA STORIA DI LEAGUE OF LEGENDS

Sarebbe stato impossibile includere gli otto miliardi di campioni dell’universo di League of Legends, così – come saggiamente già avvenuto con Arcane – in Ruined King è presente solo una piccola parte dei personaggi, la cui storia viene approfondita nel corso dell’avventura. Da fan della saga è una scelta che condivido, poiché invece di arrampicarsi sugli specchi per cercare improbabili situazioni in cui far comparire un pugno di eroi in più, la trama scorre fluida e coerente incentrandosi su Bilgewater, ora governata da Sarah Fortune, e sulle Isole Ombra.

“BILGEWATER È MIA, E SOLO MIA!”

Ottenuto il controllo della città in seguito alla sconfitta di Gangplank, dato per morto, Miss Fortune vede vacillare il proprio dominio a causa dell’invasione della Nebbia Oscura che porta con sè letali creature. La bella capitana deve contrastare questa nuova minaccia e fortunatamente non è sola, ma può contare su un party di tutto rispetto nel quale trovano posto la sacerdotessa Illaoi, il samurai Yasuo, il forzuto ma non particolarmente sveglio Braum, la volpina Ahri e il redivivo Pyke.

Ruined King Recensione

Non possono mancare i boss, belli grossi.

L’esperienza di Airship Syndicate nello sviluppo di RPG è tangibile e ci propone un gioco solido, con mappe non particolarmente ampie ma costellate di quest secondarie e attività facoltative che possono essere allegramente saltate precludendo però diversi achievement. La storia è lineare e piuttosto semplice da seguire, con puzzle risolvibili senza troppi grattacapi e missioni che non ci vedono mai girare a vuoto senza ben sapere come progredire. Ricordiamoci però che stiamo controllando i campioni di League of Legends, quindi prepariamoci a tanti, tantissimi scontri all’ultimo sangue.

SFANALO E ATTACCO IN CORSIA DI SORPASSO

Una volta che ci imbattiamo in un nemico, entriamo nella classica sezione combattimento in stile JRPG, con le due formazioni l’una di fronte all’altra e un sistema a turni che assegna l’azione a un personaggio alla volta, in base a una barra temporale che privilegia i più veloci. Ad aggiungere novità a un sistema che siamo abituati a vedere ormai da decenni, sono state introdotte le corsie di attacco. Qualora il mana ce lo permetta, possiamo incanalare attacchi o incantesimi in tre diverse corsie, chiamate Velocità, Equilibrio e Potere, ognuna con il proprio rapporto tra rapidità e potenza. Sfruttando questo sistema, proprio come in autostrada, diventa vitale sorpassare alcuni nemici nella timeline a patto di sacrificare l’efficacia dell’abilità eseguita.

Ruined King Recensione

I nemici sono pieni di statistiche da studiare.

Questa opzione non serve solo a capovolgere le sorti dello scontro quando c’è la necessità di dare il colpo di grazia a un avversario già malconcio anticipando il suo turno, ma anche a ricevere dei bonus che viaggiano sulla barra temporale assieme a noi e ai mostri: calibrare la potenza per rimanere all’interno della buff zone, o cercare a tutti i costi il colpo critico? Infliggere danni pesanti o rallentare i cattivi per far loro perdere il potenziamento di fine turno? Decisioni difficili che possono portare al game over nonostante il livello di difficoltà proposto di default sia clemente.

RUINED KING: MUSCOLI E CERVELLO

Sebbene la natura del brand potrebbe giustificare uno sbilanciamento del gameplay a favore delle pure botte da orbi trascurando magari altri aspetti, tutti gli elementi tipici degli RPG sono stati inseriti con cura, dai vendor alle ricette passando per la possibilità di incantare armi e armature. Sono presenti anche i classici alberi delle skill, non particolarmente complessi ma – letizia e tripudio – completamente respeccabili in qualsiasi momento. Questo ci permette di sperimentare le diverse build dei campioni o addirittura di configurarli appositamente per le battaglie che li attendono. Non è possibile invece assegnare punti alle statistiche quando si livella, poiché vengono distribuiti automaticamente.

MADUREIRA, IL CAMPIONE DELLA MATITA

L’aspetto grafico di Ruined King è spettacolare, nonostante le texture non brillino per il dettaglio e il conteggio poligonale si attesti su valori piuttosto bassi. Merito di Joe “Mad” Madureira e della sua abilità nel concepire ambienti, minature e cut scene con uno stile particolare a metà tra gli artwork dei Gorillaz e l’aspetto fumettoso di World of Warcraft, passando per i beat ‘em up SNK. Il sonoro, curato fra gli altri dal mai troppo apprezzato Gareth Coker, ci regala dei motivi avventurosi che ben si legano con il gameplay, e a sorpresa il completo doppiaggio in italiano, realizzato davvero bene.

Ruined King Recensione

Puzzle semplici ma divertenti.

Purtroppo a Bilgewater non è tutto perfetto, a cominciare da una certa propensione al grinding, passando per un eccessivo pixel hunting nel raccogliere casse e monete d’oro che richiedono precisione al millipixel. Anche il sistema di combattimento, per quanto affascinante, in varie situazioni richiede un paio di click di troppo che si sarebbero potuti risparmiare con uno studio della GUI più attento.

GANGPLANK? NON FACCIO QUELLE COSE, IO

Avrete capito che a me Ruined King è piaciuto molto, viene quindi logico chiedersi se il mio giudizio sia influenzato da precedenti esperienze con il franchise e se i giocatori che fino a ieri pensavano che Gangplank fosse una nuova categoria del loro sito di streaming preferito ne potrebbero trarre lo stesso divertimento. Paradossalmente, i neofiti potrebbero godere dell’esperienza anche più di me, dato che – ma è un mio personalissimo parere – i campioni protagonisti dell’avventura non rientrano tra i miei personaggi preferiti di League of Legends. C’è però da dire che ho imparato ad amare Braum, o perlomeno a non destestarlo, quindi gli darò una possibilità su Legends of Runeterra.

In Breve: Sono indeciso se raccomandarvi Ruined King: A League of Legends Story per l’interessante storia ambientata nell’universo di League of Legends o perchè è uno dei migliori giochi di ruolo a turni usciti negli ultimi tempi. Propendo per la seconda motivazione, e lascio la prima come ciliegina sulla torta. Vi aspettano una trama coinvolgente, dei personaggi splendidamente caratterizzati e personalizzabili, e un sistema di combattimento che metterà a dura prova le vostre doti tattiche, soprattutto se oserete provare un livello di difficoltà più alto di quello proposto di default. I campioni di Runeterra saranno forse i nuovi Avengers?

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: I7, 8GB RAM, GeForce GTX 1050, SSD
Com’è, Come Gira: Caricamenti molto veloci e impostazioni grafiche al massimo senza notare alcun rallentamento hanno reso l’esperienza molto fluida. Forse troverete un po’ scomode alcune shortcut da tastiera, ma possono essere ridefinite.

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Pro

  • Un solido RPG a turni, come non se ne vedono da un po’ / Ci sono i campioni di LoL / Sistema di combattimento interessante / Doppiaggio in italiano.

Contro

  • Si grinda abbastanza, soprattutto per alcuni achievement / Interfaccia un po’ legnosa.
8.8

Più che buono

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