Sand Land – Recensione

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Sand Land, la trasposizione videoludica del manga di Akira Toriyama pubblicato nel 2000 sulla rivista Weekly Shonen Jump, è quasi pronto a provare a rendere un po’ meno amara la recente dipartita del mitico autore giapponese. Ce la faranno i nostri eroi? Scopriamolo. 

Sviluppatore / Publisher: ILCA, Inc. / Banda Namco Prezzo: 59,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile su: PC (Steam), PS4, PS5, Xbox Series X|S Data d’uscita: 26 aprile

Beelzebub, il piccolo ma tremendo Principe dei Demoni che ben conoscono i fan dell’opera originale, si imbarca in un’avventura insieme al suo sgangherato gruppo. L’obiettivo? Trovare la Sorgente Leggendaria.

Ha così inizio un periglioso viaggio tra le dune e non solo, su e giù per un mondo in cui demoni ed esseri umani convivono poco pacificamente. Sand Land, una vasta terra in cui la scarsità d’acqua è solo in apparenza il problema più grave, è anche un Action RPG in cell shading gradevole e colorato, non molto profondo né coraggioso ma che può contare sul tocco unico di Toriyama.

SOLO UN DEMONE PUÒ SALVARE IL MONDO

Il protagonista del racconto – che ricalca le vicende narrate dal manga – naturalmente è Beelzebub, un demonietto che ama incutere timore negli uomini ma che, sotto quella sua simpatica scorza da mostro, nasconde un cuore d’oro. Insieme a Thief, un abile ladruncolo, lo sceriffo umano inizialmente noto come Rao e Ann, una biondina capace di rimettere in sesto qualsiasi veicolo, il figlio del Re dei Demoni è chiamato a compiere una missione il cui esito, addentrandosi in una storia dai contorni fanciulleschi, acquisisce sempre più importanza.

Beelzebub può scatenare la sua furia con le abilità speciali.

Per quanto concerne il gameplay, proprio come aveva svelato l’hands-on di Marco, Sand Land è un action RPG dallo stampo davvero semplice. La telecamera è posta alle spalle del protagonista, il quale può affidarsi alla forza demoniaca che lo contraddistingue, a un attacco leggero e uno caricato, alla schivata, al salto e a qualche abilità speciale. Il sistema di progressione permette di sbloccare nuove skill o bonus grazie a un talent tree assai basilare, meglio non aspettarsi chissà quali build o complessità; lo stesso vale per Rao e Thief, gli alleati che possono supportare Beelzebub in battaglia con le loro abilità attive e passive, anch’esse da sbloccare a ogni aumento di livello del party.

Il sistema di progressione permette di sbloccare nuove skill o miglioramenti grazie a un talent tree decisamente basic, è bene non aspettarsi chissà quali build o complessità

Il discorso semplicità si può estendere a ogni aspetto del gioco, ad esempio all’impostazione delle quest. In questo caso specifico, le missioni principali risultano più ispirate rispetto a quelle secondarie (ci sono anche le Taglie, ndr), per tacere delle scialbe fasi stealth, un dazio da pagare più che una riuscita digressione di gameplay. Essenziale è anche il base building riguardante Spino, un paese che cade letteralmente a pezzi ma che, completando degli incarichi secondari, possiamo tramutare nel nostro campo base espandendolo con nuovi negozi o nuovi articoli in quelli già esistenti e, nel frattempo, aiutare a prosperare convincendo alcuni NPC nelle lande selvagge a stabilirvisi.

L’ASSO NELLA MANICA DI SAND LAND

Se il gioco non offrisse altro per tentare a distinguersi dalla massa sarebbe un problema, diciamocelo. Fortunatamente, la peculiarità in grado di dargli una parvenza di novità c’è: i veicoli. Subito dopo la fase introduttiva, Sand Land mette a disposizione un tank richiamabile a piacere, il quale rende più agevole l’esplorazione e, soprattutto, più divertenti i combattimenti. I mezzi da assemblare, potenziare e personalizzare sono diversi, si possono usare carri armati, salta-bot con cui raggiungere zone altrimenti inaccessibili, hovercraft, moto e compagnia bella. Se ne possono portare con sé fino a cinque grazie alla Capsula Deposito (chi ha detto Capsule Corp?) e, durante i combattimenti, passare dall’uno all’altro in un attimo. Imparare a combinarne le abilità, le differenze di mobilità e gli strumenti con cui sono equipaggiati è imperativo quando il gioco inizia a farsi duro, ma non prendete quest’ultima affermazione alla lettera giacché è un modo di dire, la difficoltà non è mai eccessiva.

Sand Land

Quel Raptor alfa ha i minuti contati.

I veicoli e la loro personalizzazione sono la parte migliore dell’intera esperienza, come dimostrano le boss fight. La facilità d’utilizzo dei mezzi permette di esibirsi in manovre difensive e offensive efficaci senza grossi patemi, inoltre, pur essendo presente il viaggio rapido, le grandi distanze che siamo obbligati a percorrere presto o tardi risulterebbero frustranti a piedi.

La facilità d’utilizzo dei mezzi permette di esibirsi in manovre difensive e offensive efficaci senza grossi patemi

Sulla mappa open world purtroppo c’è da dire che, sia nello scenario desertico noto come Sand Land, sia nella lussureggiante ambientazione chiamata Forest Land, si avverte una costante e anacronistica sensazione di vacuità. Ci sono risorse da raccogliere, gruppi di nemici da sconfiggere e NPC con cui interagire, tuttavia in termini di world building, esplorazione e coinvolgimento, è perenne la sensazione di essere distanti dagli open world densi di vita virtuale ammirati altrove. Il colpo d’occhio talvolta sa essere incantevole, i panorami e gli sforzi per cercare di evitare la monotonia ambientale sono apprezzabili, peccato che non ci si senta mai addentro un mondo vivo.

UN TARGET BEN PRECISO

Chi cerca un ARPG dal gameplay profondo e sorretto da un’impalcatura ben sviluppata, dalle meccaniche articolate o magari anche solo in grado di garantire un approccio originale al genere, probabilmente rimarrà deluso da Sand Land. Stiamo parlando di un GDR d’azione che non mira a riscrivere le regole della categoria o ad apportarvi innovazioni, ILCA ha puntato su una struttura tradizionale con tutti i pro e i contro del caso. Se è giusto tenerne conto in sede di valutazione, è giusto anche ricordarsi qual è la fonte da cui il gioco di Bandai trae ispirazione e, soprattutto, qual è il suo target di riferimento, ragion per cui è verosimile immaginare che i fan del manga (o dell’anime, chiaramente) sapranno apprezzarne con entusiasmo i contenuti, le caratteristiche e il fan service, al contrario di chi è “solamente” in cerca di una gaming experience da ricordare.

Beelzebub approfitta delle tenebre per ricaricarsi.

Per concludere è doveroso un cenno all’inconfondibile mano di Akira Toriyama, il cui nostalgico tocco è evidente sia nell’estetica, come dimostrano i personaggi e gli oggetti, sia per quel che concerne l’umorismo tipico.

Lo stile del mitico autore nipponico è da considerarsi un plus non indifferente

Lo stile del mangaka nipponico è da considerarsi un plus e, forse, lo è più che mai da quando, un giorno di marzo, la comunità di appassionati di manga e anime si è risvegliata con il cuore un po’ più arido, proprio come quello dei loschi individui che rischiano di devastare irreparabilmente l’esotica Sand Land. Grazie al cielo c’è Beelzebub a ricordarci che la speranza è l’ultima a morire e che, grazie alle sue opere, qualcuno vivrà in eterno.

In Breve: Un ARPG leggero e scanzonato ma non per questo poco interessante, Sand Land. Non possiede un gameplay profondo né la benché minima velleità rivoluzionaria, diversi elementi di gioco sono talmente canonici da farlo apparire piatto ai meglio abituati, eppure si lascia comunque giocare con un certo gusto. I veicoli danno un quid in più al viaggio di Beelzebub e compagni, non solo da un punto di vista degli spostamenti in un open world ahimè poco appassionante. Al resto ci pensa il piacevole tocco del compianto artista che tanti di noi, fin dalla più tenera età, hanno imparato a considerare alla stregua di una persona cara.

Piattaforma di Prova: PlayStation 5
Com’è, Come Gira: Qualche animazione convince meno specie quando i colpi corpo a corpo vanno a segno. I modelli dei personaggi e dei veicoli sono ben caratterizzati, il cell shading è sfruttato con attenzione al dettaglio e la soundtrack si dimostra il degno accompagnamento sonoro delle gesta del Principe dei Demoni. Frame rate stabile salvo sporadiche eccezioni.

 

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Pro

  • I veicoli e la loro personalizzazione convincono / Lo stile Toriyama è inconfondibile / Perfetto per i fan dell’opera originale

Contro

  • Open World poco stimolante / Gameplay e impostazione generale fin troppo canonici / Fasi stealth con poco mordente
7.5

Buono

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