Shin Megami Tensei V : Vengeance – Recensione

PC PS4 PS5 Switch Xbox One Xbox Series X

Shin Megami Tensei V: Vengeance migliora uno dei JRPG più affascinanti degli ultimi anni, aggiungendo importanti elementi e offrendo una magniloquenza visiva finalmente degna del leggendario retaggio della saga Atlus.

Sviluppatore / Publisher: Atlus / SEGA Prezzo: € 59,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile su: Switch, Steam, PlayStation 4/5, Xbox One, Xbox Series X/S

Dopo molte (parecchie, troppe!) ore passate in compagnia di Shin Megami Tensei V: Vengeance su PC ho lanciato per un rapido raffronto quella versione Switch che tanto mi aveva catturato tre anni or sono in occasione della mia recensione, e ho faticato anche solo a muovere qualche passo, devo ammetterlo. Diciamo la verità: già allora facevo buon viso a cattivo gioco, chiudendo un occhio o due su un motore grafico platealmente inadeguato solo grazie all’eccezionale valore dell’esperienza ludica, stringendo i denti per accettare una risoluzione infima accoppiata a una fluidità che si aggirava sui 30fps solo nelle giornate migliori.

Ecco, Shin Megami Tensei V: Vengeance giocato finalmente su un sistema più muscolare è stato una rivelazione, con i suoi 120fps puntualissimi anche su Steam Deck e una resa visiva limpida e ispiratissima, finalmente libera dalle catene imposte da un hardware attempato già nel 2021. Se non avete ancora giocato uno dei migliori JRPG degli ultimi anni, allora questo è il momento perfetto, giacché la quinta resurrezione della dea non è mai stata tanto ammaliante. Se invece avete già immolato sull’altare della versione base un significativo quantitativo di ore rubate al sonno, potreste comunque farvi tentare dalle novità introdotte: senza mezzi termini, Vengenace è l’incarnazione definitiva di Shin Megami Tensei V, espansa e migliorata un po’ come le edizioni Golden e Royal degli ultimi Persona.

L’ENIGMATICA AMBIVALENZA DI SHIN MEGAMI TENSEI V: VENGEANCE

Mettiamo da parte l’apoteosi grafica che permette finalmente alla direzione artistica e all’eccentrico character deisgn del veterano Masayuki Doi di brillare come mai prima e concentriamoci sulle aggiunte che rendono l’esperienza più appetibile per il nostro Nahobino, carismatico incrocio tra uomo e demone in un’onirica Tokyo post apocalisse contesa da angeli e demoni. La novità più immediata è il sistema di salvataggio, ora accessibile in qualunque momento con la pressione della croce direzionale, così come un’inedita visuale dall’alto da richiamare in ogni momento, ingrandibile e con tanto di indicatori per capire celermente cosa si nasconde nei paraggi e tracciare la strada migliore da percorrere.

Vengenace è l’incarnazione definitiva di Shin Megami Tensei V, espansa e migliorata un po’ come le edizioni Golden e Royal degli ultimi Persona

Il bestiario ha subito una rivisitazione importante, con circa quaranta demoni aggiuntivi tra nuovi e vecchi, grotteschi volti pescati dagli scorsi capitoli, caratterizzati da bonus passivi e inediti assalti di gruppo. Questi sono ottenibili riempiendo la barra del Magatsuhi (l’equivalente delle Limit Break di Final Fantasy) e schierando nel party particolari elementi, toccando nuove vette di coreografica cattiveria. Con questi nuovi fattori in ballo è dunque facilissimo investire nuovamente ore nella ricerca delle combinazioni più efficaci, rinvigorendo gli equilibri finora conosciuti alla luce di un roster mai tanto grande e versatile, con quasi trecento creature da reclutare, fondere e scatenare in battaglia.

Il Nahobino può schizzare rapidamente per la mappa su queste rotaie cremisi, spesso puntando verso aree inizialmente inaccessibili.

Il rapporto con i mefistofelici alleati è stato inoltre esaltato da una nuova zona raggiungibile presso le leyline (i vecchi punti di salvataggio) dove approfondire i legami tramite dialoghi o elargendo doni per ottenere premi e potenziamenti. Infine, nonostante sia stata introdotta una manciata di nuovi DLC, quelli dedicati al gioco originale sono ora inclusi in Vengeance, quindi non dovrete più sborsare soldi per il piacere perverso di morire al primo turno contro Matador. Shin Megami Tensei V: Vengeance è davvero il pacchetto completo e dovrebbe svettare sulla vostra lista della spesa se amate i JRPG: oggi come nel 2021 resta un’avventura appassionate e ben scritta, dove il piacere di esplorare un mondo di gioco affascinante e libero dagli angusti dedali che hanno costretto i precedenti episodi regala soddisfazioni continue sotto forma di potenziamenti e ricompense con cui personalizzare e riconfigurare costantemente il party, offrendo nelle mani dei giocatori più intraprendenti un efficace strumento con cui sopraffare nemici inizialmente formidabili.

ARALDO DELLA VENDETTA

Atlus ha però pensato anche a chi ha giocato abbondantemente il vanilla, presentando all’inizio di ogni nuova partita una scelta fondamentale, destinata a plasmare in maniera decisa la narrazione. Volendo potete decidere di giocare Shin Megami Tensei V come lo avete conosciuto finora, ignorando la misteriosa figura femminile che incontrerete nell’introduzione; non c’è nulla di male nel rivivere una storia familiare godendo delle golose aggiunte finora elencate, tuttavia, se anelate un pizzico di novità, basta accettare il suo tocco e vi troverete catapultati nel cosiddetto Canone della Vendetta. Qui la storia prende una svolta inaspettata dopo le prime ore presentando Yoko Hiromine, una ragazza che si unirà al gruppo mettendo a disposizione le sue spiccate abilità magiche e partecipando attivamente a dialoghi e intermezzi.

La profondità di campo è finalmente garantita, e gli onirici scenari guadagnano davvero una marcia in più.

È solo l’inizio poiché, andando avanti, farà la comparsa un gruppo composto da potenti entità chiamato Qadištu, inizialmente incuriosito dalla duplice natura del Nahobino e destinato a giocare un ruolo importante nel conflitto tra inferno e paradiso, tanto da modificare il finale canonico del gioco. A scanso di equivoci, però, va detto che il Canone della Vendetta non offre un’avventura totalmente nuova, quanto una versione alternativa del racconto originale

.Nel Canone della Vendetta la storia prende una svolta inaspettata dopo le prime ore

I due archi narrativi condividono infatti il medesimo inizio e dovrete attendere qualche ora per conoscere Yoko, mentre i nuovi antagonisti inizieranno a manifestarsi appena prima del duello con Nuwa (tanto per dare una piccola indicazione priva di spoiler), reclamando da lì a poco maggiore importanza e presenza nell’economia della vicenda.

In Breve: Shin Megami Tensei V: Vengeance spezza le catene che lo legavano inizialmente a un hardware fin troppo modesto per brillare finalmente su una gamma di sistemi capaci di esaltare la sua visionaria bellezza. Oltre a questo, una serie clamorosa di aggiunte rende ancora più profonda la gestione dei demoni, mentre una linea narrativa alternativa saprà fare felici anche chi ha perso il sonno sulla versione Switch.

Piattaforma di Prova: Ryzen 7 5800X, RTX 4070 12Gb, RAM 32Gb 3600Mhz, SSD, Steam Deck
Com’è, Come Gira: Shin Megami Tensei V a 120fps su Steam deck è un libidine portatile impossibile da resistere, e la cosa diventa ancora meglio sul vostro PC, con risoluzione sparata a  2560×1440 e framerate illimitato. Se possedete solo Switch e desiderate comunque questa nuova versione segnalo che è possibile importare il vecchio salvataggio. Non avete idea di cosa vi state perdendo, però!

 

Condividi con gli amici










Inviare

Pro

  • Mai così bello / Finalmente disponibile su tante piattaforme / Parecchi, interessanti contenuti aggiuntivi.

Contro

  • Il Canone della Vendetta non è una storia completamente nuova / Resta pur sempre la conversione di un gioco per Switch di tre anni fa, anche se la conta poligonale modesta viene messa in secondo piano dalla direzione artistica.
9.5

Ottimo

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

Password dimenticata