Sifu – Recensione

PC PS4 PS5

Concepire il combattimento attraverso una formula di gioco roguelike, raffinatissima, mai banale e a tratti entusiasmante. Sifu, il nuovo gioco dei ragazzi di Sloclap, si è rivelato una sorpresa esplosiva.

Sviluppatore / Publisher: Sloclap / Sloclap Prezzo: 39,99€ Localizzazione: Testi PEGI: 16 Disponibile Su: PC (Epic), PlayStation 4/5 Data di Lancio: 08/02/2022

Dopo l’esperienza – del tutto sottovalutata a mio avviso – di Absolver, gli sviluppatori sono ripartiti da ciò che conoscono e sanno fare benissimo: le arti marziali. Lontani da server perennemente online, Sifu ci trasporta in Oriente, mettendoci nei passi di un lottatore senza nome del quale ci basta sapere che il suo cuore arde di vendetta verso i cinque criminali che hanno ucciso suo padre, e loro maestro.

Il giovane ragazzo (o ragazza, a seconda della scelta che effettueremo a inizio gioco) addestrerà duramente il suo corpo per essere pronto alla sfida mortale. Dalla sua una motivazione indomita, pari solo alla sete di vendetta alimentata con i fantasmi del passato.

SIFU: L’ARTE DEL COMBATTIMENTO

Recuperando la mia precedente prova di Sifu, emergeva un dubbio riguardo a come la meccanica più all’occhio di questo titolo, ovvero la progressione dell’età del protagonista al sopraggiungere della sconfitta, potesse amalgamarsi con la stessa struttura del gioco. Alla fine, quei pochi indizi raccolti hanno avuto conferma durante la prova finale: Sifu è un roguelike ferocissimo, che non applica nemmeno una virgola di pietà nelle sue mappe ed e pronto a punire ogni tipo di giocatore che si appresta a menare le mani senza un minimo di tattica.

INTERESSANTE LA MECCANICA DELL’INVECCHIAMENTO, CHE SI AMALGAMA BENE CON LA NATURA ROGUELIKE DEL GIOCO

Dimenticate i picchiaduro a scorrimento nei quali spegnere il cervello, giacché il combattimento presentato qui è assai tecnico e più profondo di quanto mi potessi immaginare, e tutto ruota proprio attorno all’età anagrafica del protagonista. Una roba del genere si era già vista recentemente con Chronos – Before the Ashes, ma qui l’invecchiamento è implementato in modo diverso: ci saranno due contatori da tenere in considerazione, quello dell’età e delle morti. Ogni volta che verremo sconfitti, il contatore di morti aggiungerà un +1 e al rientro in partita, i due contatori si sommeranno per sancire la nuova età del nostro protagonista. Esempio pratico, con un contatore morti a 4 e sconfitta sopraggiunta a 24 anni, al rientro in partita il nostro eroe passerà direttamente ad avere 28 anni. Capite dunque che per quanto possa sembrare lontana la vecchiaia, se giocheremo male, con superficialità o distrattamente, in un battito di ciglia il brizzolato farà spazio al bianco limpido per divenire degli ultrasettantenni non più in grado di deambulare autonomamente.

A questo aggiungete la natura roguelike del gioco: al sopraggiungere della morte la partita finirà lì e dovremo riprendere dal primo livello. Non ci sarà data la possibilità di ringiovanire e le mappe di gioco da affrontare saranno ben cinque con rispettivi boss finali, e come il genere vuole, alla sconfitta perderemo le abilità e le tecniche di combattimento apprese. Conserveremo qualche oggetto relativo alla trama e nulla più, tutto il resto andrà perduto. Capirete ben presto che finire il primo livello a circa sessant’anni che equivale a una tacita sconfitta, giacché lo scopo del gioco è quello di arrivare ai preziosi checkpoint, ottenibili solo dopo aver sconfitto il boss di zona, così da “salvare” la partita alla più giovane età possibile.

CONOSCO IL KUNG-FU. DIMOSTRAMELO

Nonostante la difficoltà, che comprensibilmente potrà allontanare una buona fetta di giocatori dall’avvicinarsi al titolo, non appena ci si ferma a tirare un sospiro e ad adeguare il nostro approccio alle regole di gioco, scopriamo ben presto che Sifu è un titolo mostruosamente ricco, appagante e – sottolineo già ora – bellissimo. Molte meccaniche sono viste e già conosciute: quando spezzeremo la guardia di un nemico, questo sarà vulnerabile a un’esecuzione finale che ci donerà un parziale recupero di punti vita e ogni colpo messo a segno riempirà una barra focus con cui sferrare colpi destabilizzanti e volgere a nostro favore una situazione di estrema difficoltà.

Sifu recensione

Quello che si intende con “spazzare via i nemici”. Letteralmente.

Sifu è un titolo che richiede massima concentrazione, dedizione e impegno per essere portato a termine

Preparatevi a perdere tante, tantissime volte, anche con la complicità di una telecamera non sempre reattiva, ma la ripetitività porta conoscenza e guardare le cose da una diversa prospettiva sarà necessario: Sifu vi richiederà un’esecuzione perfetta. Il certosino level design ci verrà in soccorso se sapremo come sfruttarlo. Sarà necessario guardarsi attorno per trovare oggetti che nelle nostre mani possono divenire armi micidiali. Anche la presenza di scorciatoie, attivabili solo a una seconda run, possono aiutare l’esecuzione a discapito delle decine di nemici che lasceremo dietro e con loro i preziosi punti esperienza con cui apprendere abilità e tecniche di combattimento. La scelta è nostra, arrivare al boss giovanissimi, ma senza molte tecniche o abilità oppure tentare la strada tortuosa del massacro e sperare di uscirne indenni, pieni di punti esperienza e (possibilmente) ancora giovani.

Sifu recensione

Il museo sarà un vero e proprio labirinto, quindi guardatevi sempre attorno con attenzione.

Al pacchetto si aggiunge una regia ispiratissima, che attinge a piene mani da capolavori del genere, dal western al pulp, passando da Kill Bill di Tarantino a Oldboy di Park Chan-wook, i ragazzi di Sloclap dimostrano ancora una nuova di sapere come trattare un genere e modellarlo al loro volere, per regalarci un’esperienza sì difficile e non priva di difetti, ma appagante quando si tratta di mostrare la sostanza e di questa, in Sifu, ne troverete in ogni pugno o calcio scagliato contro l’avversario.

In Breve: Sifu si è rivelato il classico fulmine a ciel sereno: nonostante le aspettative, i ragazzi di Sloclap sono riusciti a superarsi con un titolo di una maturità e consapevolezza mostruosa. Non manca qualche difetto, quale una gestione della telecamera non ottimale e qualche piccola compenetrazione sporadica che può dar fastidio durante l’esecuzione di arti marziali finissime, ma l’offerta ludica si attesta su livelli impressionanti, divertendo e invogliando a fare sempre di più e sempre meglio.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Intel Core i7, 16GB RAM, GeForce GTX1650 Ti, HDD
Com’è, Come Gira: Nessun rallentamento sulla configurazione di prova. Input dei tasti reattivo, stile grafico accattivante che si mostra senza mai rallentare o appesantire il sistema.

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Pro

  • Regia e direzione estetica ispiratissime / Roguelike appagante e mai frustrante / Fasi di combattimento tecniche e assai profonde.

Contro

  • La difficoltà elevata potrebbe allontanare una parte del pubblico / La telecamera si posiziona sempre nei punti sbagliati.
8.3

Più che buono

Tra un tunnel carpale e l'altro, amo Dwayne "The Rock" Johnson, Independence Day, Destiny e il DC Extended Universe, tutti buoni motivi per farmi odiare.

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