Dopo avervi proposto l’anteprima di Skylanders Battlecast, un paio di settimane fa, è arrivato il momento di approfondire il discorso ed analizzare il prodotto finito. L’ultimo spin-off della serie Skylanders, disponibile per iOS, Android e Fire come app free to play, si rivela un CCG che parte dai meccanismi base del genere ma, al tempo stesso, regala alcune caratteristiche che lo differenziano dalle alternative sul mercato.
TRADIZIONE E INNOVAZIONE
In Skylanders Battlecast sono presenti otto “classi” diverse rappresentate ciascuna da un elemento che rispecchia filosofie distinte, per esempio il fuoco ha molti attacchi diretti mentre la roccia ha carattere difensivo. La struttura base è la solita: si parte da un set di carte iniziale che viene arricchito mano a mano che si vincono nuovi scontri. La creazione del mazzo inizia con la scelta dei tre Skylander che controlleremo durante i combattimenti; a seconda della scelta avremo a disposizione magie diverse (con incantesimi dai vari effetti), equipaggiamenti che modificano le caratteristiche dei nostri eroi, e reliquie che alterano le condizioni generali di ogni partita. In base all’elemento di appartenenza potremo optare per determinate carte, altre dipenderanno dal singolo personaggio, molte invece saranno “generiche” e potranno essere scelte in qualsiasi situazione. Questa ramificazione di alternative rende la costruzione di nuovi mazzi piacevole e mai banale: le combinazioni presenti permettono una serie di soluzioni strategiche che hanno un impatto diretto e profondo sullo svolgimento di ogni sfida. I combattimenti presentano alcuni elementi RPG con gli eroi che partono dal livello uno e guadagnano esperienza, compiendo attacchi o lanciando incantesimi, fino a raggiungere il livello tre, con un considerevole incremento di potenza. I due gruppi di avversari si fronteggiano a turni, con le magie più potenti che potranno essere lanciate nelle fasi più avanzate. Durante lo svolgimento della partita, occorrerà tenere conto del potere speciale di ciascun Skylander potenziando il più adeguato a seconda della situazione e, nel contempo, proteggendolo dagli attacchi nemici con una repentina ritirata nelle retrovie dove potrà recuperare preziosi punti ferita.
La composizione del mazzo unita alla dinamica dei combattimenti garantisce una ricca varietà di soluzioni tattico/strategiche
TUTTO IL RESTO È NOIA
Le partite online sono limitate a un semplice quick match uno contro uno; il sistema di matchmaking è abbastanza equilibrato ed evita lunghe serie di sconfitte (o vittorie) consecutive, è tuttavia un peccato che non siano state implementate altre modalità di gioco. Nel single player è presente solo lo story mode, costituito da una serie di scontri lineari su 8 isole con 8 missioni ciascuna; le missioni sono vagamente legate da una trama che, francamente, risulta debole anche come pretesto narrativo. Fortunatamente ciascuna missione offre bonus o condizioni speciali tali da renderla diversa dalle altre, d’altra parte la ripetitività dei nemici e la facilità degli scontri vanificano gli aspetti innovativi della campagna. Si salvano anche alcune boss fight, durante le quali risulta necessario fermarsi a riflettere sulla strategia da adottare. Questi scontri sono tuttavia delle eccezioni e, nell’insieme, la modalità si traduce in un lungo e noioso purgatorio di cui non si vede ragione. Solo i più tenaci arriveranno allo scontro finale con Kaos, eterno e acerrimo nemico degli Skylander.
DAL VIRTUALE AL REALE
Dal punto di vista tecnico, la grafica di Battlecast si fa apprezzare per il dettaglio delle otto ambientazioni presenti e per le animazioni che caratterizzano ogni magia giocata, mentre l’aspetto sonoro lascia ampiamente a desiderare: l’accompagnamento musicale si colloca nella mediocrità assoluta e le frasi degli Skylander, per quanto simpatiche, si dimostrano ripetitive e giungono presto a noia.
Il sistema di matchmaking è abbastanza equilibrato ed evita lunghe serie di sconfitte (o vittorie) consecutive
Chiunque temesse un prodotto mirato ad accalappiare il giovane pubblico, che da anni apprezza il franchise, può tirare un sospiro di sollievo: alla base di Skylanders Battlecast c’è un CCG solido e di notevole profondità. Activision non ha saputo tuttavia rendere giustizia fino in fondo agli spunti piacevoli e interessanti trovati qua e là e che si perdono nel contesto di un prodotto troppo semplificato che finisce per annoiare in fretta.