Solium Infernum – Recensione

PC

Oggi è stata una giornata infernale. Ho dovuto accogliere migliaia di peccatori e assegnar loro creative pene del contrappasso, altrimenti poi Dante di che scrive? Non è per niente facile essere il reggente degli inferi di Solium Infernum.

Sviluppatore / Publisher: League of Geeks / League of Geeks Prezzo: ND Localizzazione: Testi Multiplayer: Online PvP PEGI: 18 Disponibile su: PC (Steam)

Era un giorno idilliaco all’Inferno, quel dì. I dannati venivano meravigliosamente percossi, torturati e menomati, mentre si inducevano in tentazione futuri peccatori. Nella grande cucina degli inferi, a Hell’s Kitchen, la Capra Infernale stava preparando un delizioso spezzatino di invidiosi e lussuriosi, ignara di ciò che sarebbe accaduto di lì a poco. La ricetta prevedeva di tappare la pentola a pressione per rendere più morbide le carni, ma non si trovava il coperchio. E così quel pranzo luculliano si trasformò in una schifezza immangiabile. “Non è colpa nostra, noi abbiam portato gli ingredienti”, tuonarono gli Arcidemoni. “Io ho messo la pentola”, disse Satana, “che avete da guardare? Lo sanno tutti che i coperchi io non li faccio”. Accecati dalla collera, gli abitanti degli inferi cacciano l’incompetente, lasciando vacante il trono.




Si scatena così una guerra fratricida per la successione tra gli otto Arcidemoni più malvagi, senza esclusione di colpi. Inganni e tradimenti si sprecano, tanto che hanno mai da perdere? Finiranno all’Inferno? Ci sono già! Solium Infernum, strategico a turni sviluppato e distribuito da League of Geeks, software house australiana già amata dal pubblico per l’ottimo Armello, narra proprio la battaglia per diventare il nuovo re del Luogo di Sotto. Abbiamo già avuto modo di spendere qualche ora comandando orde demoniache il mese scorso, ricavandone impressioni molto positive, e ora abbiamo per le mani il prodotto finale. Sarà in grado di soddisfare tutte le aspettative? Scendiamo giù, lungo un’infinita scalinata, a scoprirlo.

SOLIUM INFERNUM, ALL’INFERNO LE MAIL

Solium Infernum non è un concept nuovo dato che le sue radici affondano nel lontano 2009, anno in cui il gioco originale creato da Cryptic Comet garantiva feroci scontri in multiplayer con il sistema play-by-email. Scopo del gioco era, ed è tutt’ora, diventare l’Arcidemone più meritevole di poggiare il maligno sederone sul trono. Questo obiettivo può essere conseguito in quattro modi: tramite regolare elezione, una volta dimostrato all’Assemblea del Conclave di avere il prestigio più alto di tutti. O magari manipolando i giurati tramite apposite reliquie. Anche eliminare tutti i contendenti garantisce il successo, è una pratica utilizzata sovente pure nel regno dei vivi. Infine, per i demoni che non devono chiedere mai, l’ingresso diretto e trionfale nella città di Pandemonium, da difendere con gli artigli e con le zanne, per poi autoeleggersi.

Quel manipolo di figli di Belial sta per conquistare l’albero del patimento. Prestigio in arrivo.

Quest’ultimo è sicuramente il metodo più divertente, ma anche il più difficile, quindi è sempre meglio tenere l’ultraviolenza come carta di riserva da giocare qualora se ne presentasse l’occasione, puntando invece ad accumulare quanto più prestigio possibile. Vera e propria valuta di Solium Infernum, da guadagnare conquistando luoghi particolari della mappa e spendere per crescere di rango, il prestigio è determinante alla vittoria, qualunque sia la strada che decideremo di intraprendere. Ma prima di iniziare la scalata al potere, è necessario scegliere il proprio alter ego.

TI FACEVO PIÙ TERRIFICANTE, LILITH

Belial, Astaroth, Mammon, Murmur, quale Arcidemone portare alla vittoria? Ciascuno ha le proprie caratteristiche esclusive che garantiscono approcci strategici diversi, ma sfortunatamente solo Beelzebub ha un aspetto sufficientemente inquietante, mentre gli altri soffrono di un look plasticoso con proporzioni e pose al limite dell’imbarazzante. Peccato, perché il tema si Solium Infernum è molto cupo e serio, e i suoi protagonisti avrebbero meritato maggior attenzione al design. I tre possibili scenari di gioco, ognuno con diversi tipi di insidie, sono anch’essi un po’ piatti e graficamente si assomigliano tutti.

Contrariamente agli Arcidemoni, i Pretoriani sono degnamente raffigurati, così come tutti gli altri elementi del gioco.

Un piccolo passo indietro rispetto a quanto visto con Armello, uscito ben nove anni fa. È importante comunque sottolineare come questi siano gli unici aspetti artistici che paiono trascurati, poiché miniature delle truppe, interfaccia utente, animazioni e illustrazioni sono di ottima qualità. In ogni caso, quando si scende in campo ogni dubbio svanisce, spazzato via da un gameplay estremamente profondo. Dopo il doveroso tutorial e magari un giretto nella modalità campagna, siamo pronti per il multiplayer, online oppure soli soletti sul nostro PC in schermaglia, soluzione classica che però alla fine non regala le stesse soddisfazioni degli scontri contro avversari in carne e ossa.

UN 4X IMPREVEDIBILE

La struttura base del gameplay di Solium Infernum è il 4X, in cui esplorare, espandersi, sfruttare e sterminare. A differenza di molte altre produzioni simili, in questo caso però non esiste un percorso certo verso la vittoria, e nemmeno una particolare sequenza di azioni da inanellare una dopo l’altra per garantirsi il successo. Merito dell’introduzione dei rapporti diplomatici: nelle strette mappe siamo gomito a gomito con gli antagonisti, ma non possiamo attaccare chi ci pare. Siamo Arcidemoni o caporali? Prima di invadere chicchessia, vanno create le giuste premesse, inscenando incidenti ad hoc proprio come nel mondo reale.

Il delicato equilibrio diplomatico. Dare del mammone a Mammon lo farà arrabbiare?

L’Arcidemone, pardon Arciduca, Francesco Ferdinando era davvero così importante da valere un conflitto mondiale? No, ma il suo omicidio venne sfruttato a regola d’arte. Lo stesso dobbiamo fare noi, stringendo alleanze e incrinandone altre, fino a che lo scontro tanto agognato diventi inevitabile e soprattutto non voluto da noi. Lo spirito play-be-email è poi stato mantenuto sostituendo i turni canonici durante i quali i giocatori pianificano le proprie mosse uno dopo l’altro con una pausa durante la quale tutti i partecipanti impartiscono i propri ordini, che verranno poi eseguiti tutti assieme. Un grattacapo in più che ci obbliga a immaginare cosa staranno architettando i nostri concorrenti, e che porterà a inaspettati colpi di scena. L’esito delle battaglie invece sempre è prevedibile dato che poggia su regole matematiche senza ricorrere a lanci di dadi virtuali. All’inferno si perde per incompetenza, mai per sfortuna.

In Breve: Solium Infernum è uno strategico a turni dedicato agli amanti dei giochi da tavolo, con un’ambientazione molto evocativa che apre le porte a epiche battaglie tra orde di demoni. Nonostante gli scontri non manchino, la parte del leone spetta alla componente manageriale, con un’accuratissima gestione degli aspetti diplomatici. Difficoltà e durata delle partite sono ampiamente personalizzabili, sempre però tenendo in considerazione uno specifico target di giocatori, che non è certo il pubblico casual. Uno dei migliori rappresentanti del suo genere, il cui unico evidente difetto consiste nelle miniature degli Arcidemoni, davvero troppo amatoriali.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: AMD Ryzen 9 6900HS, 16GB RAM, GeForce RTX 3080, SSD
Com’è, Come Gira: Nei giochi a turni i frame al secondo contano relativamente, in ogni caso non ci sono stati tentennamenti di sorta, e tutto ha funzionato a dovere.

 

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Pro

  • Ambientazione carismatica / Componente strategica molto profonda / Campagna single player interessante

Contro

  • La modalità schermaglia dopo un po’ stanca / Alcuni aspetti grafici da rivedere
8.4

Più che buono

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