Dieci domande su PlayStation Now – Speciale

Sono trascorsi una decina di giorni dal lancio di PlayStation Now in Italia. Un periodo di tempo sufficiente per esaminare con attenzione le caratteristiche del servizio di streaming targato Sony, e per annotarne pregi e difetti. Dopo averne testato a dovere tutte le caratteristiche e valutato aspetti quali la ricchezza del catalogo e la fluidità di gioco, la qualità dell’immagine abbiamo deciso di porci delle domande, e di dare al tempo stesso le relative risposte. È nato così un botta e risposta con tutte le informazioni necessarie a chiarire ogni componente di PS Now.

    • Cos’è PlayStation Now?
      PS Now è una piattaforma di streaming su abbonamento. Per iniziare a utilizzarlo su PS4 è sufficiente aprire la relativa applicazione, mentre su PC è necessario scaricare un apposito software. Una volta completata l’installazione (operazione piuttosto rapida, visto che stiamo parlando di una novantina di mega) tutto funziona in maniera semplice e intuitiva. Chi non dispone di un account Sony dovrà crearne uno per poter accedere al servizio. Il catalogo di PlayStation Now comprende oltre seicento titoli suddivisi tra PS2, PS3 e PS4.
    • Come sarà aggiornato PlayStation Now?
      La questione relativa alla tempistica e alla regolarità degli aggiornamenti non è ancora stata chiarita da Sony. Utilizzando come punto di partenza le versioni di PlayStation Now disponibili in altre nazioni, il flusso di titoli dovrebbe attestarsi intorno al centinaio di titoli all’anno.
    • Per chi è adatto PlayStation Now?
      Allo stato attuale, l’offerta di gioco di PlayStation Now è ampia in termini numerici, ma lacunosa per quanto riguarda la “modernità” dei titoli proposti. Il catalogo è costruito con una proposta variegata, che spazia in diversi generi ma che non dispone di alcuni “pesi massimi” delle varie categorie. Giusto per fare un esempio, escludendo NBA 2K18 mancano tutte le più importanti simulazioni sportive. Saghe action ormai entrate nella storia (Assassin’s Creed e Tomb Raider per citarne un paio) non sono presenti con nessun rappresentante. Anche per quanto concerne le esclusive Sony la situazione non è più rosea. La novità più recente è Bloodborne, disponibile sul mercato ormai da quattro anni. Senza pretendere una contemporaneità con l’uscita del gioco, in questo campo si potrebbe probabilmente fare qualcosa di più. Proporre al lancio del servizio una esclusiva di peso sarebbe stato un biglietto da visita di notevole impatto, che avrebbe sicuramente contribuito ad attirare l’attenzione del pubblico.
      Alla luce di quanto appena scritto, PlayStation Now non è un servizio adatto a chi vuole provare le ultime novità. I giocatori incalliti, e tutti coloro che hanno fatto tutta la trafila da PSOne fino a PS4, si troveranno con tutta probabilità di fronte a tanti giochi già provati e spolpati a dovere. La situazione è invece diametralmente opposta per chi ha invece una conoscenza meno approfondita del settore videoludico. Per chi si trova in questa situazione, PlayStation Now è un modo perfetto per recuperare tante produzioni del passato. Il catalogo offerto da Sony è infarcito di veri classici, di capolavori che divertono anche ad anni dalla loro uscita originale. Abbiamo tre capitoli della saga di Uncharted, sei God of War, due Yakuza (il 4 e il 5), una marea di titoli Lego (perfetti per chi ha figli/nipoti/fratelli minori), diverse avventure Telltale, i primi tre Batman di Rocksteady e l’intera epopea di Bioshock. L’elenco potrebbe andare avanti ancora a lungo, aggiungendo anche perle in parte dimenticate come il fantastico Puppeteer e l’eccellente Catherine.
    • Quanto è importante una buona connessione?
      Una buona connessione non è importante. È vitale. Il requisito base di Sony per utilizzare in maniera fluida i titoli in streaming è di 5mbps, ma ovviamente questo è un valore calcolato in condizioni ideali. Utilizzando più periferiche e “succhiando” parte della banda con altre applicazioni il rischio di essere soggetti a fastidiosi problemi di lag diventa reale. Giocare in questo caso si trasforma da un divertimento a un supplizio. Chi non possiede una connessione adeguata (opinione personale, almeno 10mbps) può comunque prendere in considerazione PlayStation Now se è intenzionato a giocare solo su console e accetta di scaricare tutti i titolo (PS2 e PS4) che intende utilizzare rinunciando alla parte dedicata a PS3. Meno importante è invece disporre di un PC super performante. I requisiti di sistema sono abbordabili sia per quelli minimi (Intel Core i3 2.0GHz, 2GB di Ram, 300MB su disco rigido) che per quelli consigliati (Intel Core i3 3.5GHz/AMD A10, 2GB di Ram, 300MB su disco rigido). Infine, per concludere le questioni “tecniche”, Sony consiglia di utilizzare anche su PC un controller DualShock3 o DualShock4. Alcuni controller che utilizzano Xinput potrebbero funzionare, ma non è garantita la totale compatibilità.
    • Cosa devo fare se decido di iniziare un gioco su PS4 e voglio proseguire su PC?
      Nulla. Giocando in streaming si può passare da PS4 a PC (e viceversa) senza alcun tipo di problema o perdita di dati. I salvataggi sono immagazzinati sul Cloud, quindi potete iniziare una partita su un dispositivo e continuarla in un secondo momento su un qualunque altro dispositivo (ovviamente associato al vostro account) su cui sia installata l’applicazione di PlayStation Now. Nel caso in cui disponiate di vecchi file di salvataggio relativi a un titolo presente in catalogo (ad esempio un vecchio gioco PS3), potete trasferirli sul Cloud. Per fare questo dovrete fare un “trasloco” dalla console a una chiavetta USB quindi al PC. Non è un’operazione complessa o macchinosa, ma può diventare lunga e noiosa se i file da trasportare sono numerosi. Infine, qualunque sia la piattaforma utilizzata (PC o PS4) è importante sottolineare come sia possibile godere delle funzioni online dei giochi presenti in catalogo senza la necessità di sottoscrivere un abbonamento PlayStation Plus.
    • Quali sono i pregi di PlayStation Now?
      Il principale punto di forza di PlayStation Now può essere riassunto con una sola parola: immediatezza. Il gioco in streaming permette di entrare in azione subito, senza necessità di perdere tempo per scaricare il software, installare eventuali aggiornamenti, cercare dove è finito il blu-ray e cose simili. Nel breve volgere di pochi minuti si possono provare letteralmente decine di titoli, passando da uno all’altro in maniera immediata. Al netto di quanto scritto in precedenza per quanto riguarda la selezione dei giochi presenti, è interessante anche il rapporto qualità/prezzo soprattutto in riferimento all’abbonamento annuale.
    • Quali problemi ci sono?
      Per quanto riguarda la fluidità dell’immagine, disponendo di un’adeguata connessione si può godere di un’esperienza di gioco di livello più che discreto. Più complesso invece il discorso in termini qualitativi soprattutto per i possessori di PC più “smanettoni”, che si divertono a calibrare ogni opzione per ottenere il top a livello grafico. Lo streaming a 720p non sarà mai il massimo per gli occhi di chi dispone di un PC iperpompato ed è abituato a vedere il mondo in 4K. Tanti titoli in catalogo risultano gradevoli anche con un impatto visivo che non strabilia, ma in questo campo molto dipende dalle proprie esigenze e dalle proprie aspettative. Si potrebbe fare senza dubbio qualcosa di più per quanto riguarda l’applicazione (sia PC che PS4), piuttosto spartana in ogni sua componente. Pochi menù, un sistema di ricerca ridotto all’osso e una totale assenza di opzioni di personalizzazione sono un biglietto da visita che rende l’ingresso nel mondo di PlayStation Now meno accattivante di quanto potrebbe essere. Ben più rilevante il problema che ha colpito anche il nostro Mario, impossibilitato a recuperare un salvataggio passato di un gioco (Bloodborne) perché la versione da lui giocata comprendeva un DLC (The Old Hunters) non presente su PS Now. Per quanto si tratti di un caso limite, che con tutta probabilità toccherà una percentualmente infinitesimale dell’utenza, resta un fastidio non da poco per i “giocatori di ritorno” che vogliono riprendere un vecchio titolo abbandonato a suo tempo.

  • Quanto costa PlayStation Now?
    PlayStation Now, come tutti i maggiori servizi di streaming, offre una settimana di prova gratuita. Si tratta di un periodo di tempo più che sufficiente per rendersi conto di come funziona il servizio e per valutare la qualità di gioco in base alla connessione di cui si dispone. Una volta trascorsi sette giorni sono presenti due differenti opzioni, mensile (14,99 euro) e annuale (99,99 euro).
  • Cosa succede quando scade l’abbonamento?
    Proprio come accade su PlayStation Plus, nel caso in cui decidiate di non rinnovare l’abbonamento una volta giunto alla sua scadenza naturale, tutti i contenuti che avete scaricato sulla vostra console saranno temporaneamente “congelati”. Nel momento in cui deciderete di acquistare un nuovo abbonamento torneranno nuovamente disponibili nelle medesime condizioni in cui li avete lasciati. Anche i salvataggi presenti su Cloud non saranno cancellati, ma resteranno disponibili per utilizzi futuri.
  • Quali sono le prospettive per il futuro?
    Lanciarsi in previsioni sul futuro è già un esercizio difficile in condizioni di “stabilità”, lo è ancora di più nel caso in cui (come sta accadendo in questi giorni) entri in azione un elemento in grado di stravolgere la situazione. L’elemento in questione è ovviamente Google Stadia, presentato nel corso della GDC di San Francisco. Cosa cambierà ora che Google ha, almeno sulla carta, messo in campo un servizio decisamente superiore in termini qualitativi? Per rispondere a questa domanda sarà necessario attendere di poter provare Stadia e verificarne le effettive caratteristiche. Allo stato attuale infatti, stando semplicemente a quanto dichiarato, la superiorità del comparto grafico (streaming dai 720p ai 4K) è evidente e palese, ma altrettanto evidenti e palesi sono i diversi requisiti necessari per ottenere tali risultati. Una connessione a 25mbps sarà necessaria per lo streaming Full HD a 60fps, mentre per il 4K si salirà a 30mbps. Non certo alla portata di tutti o, perlomeno per quanto riguarda l’Italia, non certo alla portata della maggior parte della popolazione.

Pur considerando le evidenti differenze (allo stato attuale PS Now è solo uno degli elementi che compongono l’offerta PlayStation, mentre Stadia sarà un sistema a sé stante funzionante a tutto tondo) è palese che Sony dovrà tenere in considerazione un concorrente potenzialmente così forte e agire sia in termini quantitativi che qualitativi. Oltre a una crescita della proposta in termini contenutistici, con un ampliamento costante del catalogo, sono quindi immaginabili anche passi in avanti per quanto riguarda la componente visiva. L’inserimento di nuove opzioni che permettano di impostare parametri grafici (proponendo almeno inizialmente il Full HD, per poi passare anche al 4K) sarebbe un passo importante ed eliminerebbe uno dei limiti di Now. Perché diciamoci la verità. Se è vero come è vero che l’importante è divertirsi, giocare a 720p quando la propria connessione permetterebbe di gestire agevolmente un flusso di dati superiore non è comunque il massimo.

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