In un giusto mezzo tra Metropolis e Blade Runner, la seconda avventura di Revolution software si rivelò quella giusta, aprendo la strada per il successo di Broken Sword e seguiti. Charles Cecil entrò nel mito, mentre Dave Gibbons c’era già.
L’Italia ha la sua dose di guai, ma anche l’Inghilterra ha attraversato dei periodi mica da ridere. La metà degli anni Ottanta fu segnata dal famigerato sciopero dei minatori, quando i conservatori guidati dalla Thatcher chiusero la miniera di carbone di Cortonwood come primo passo nello smantellamento di venti impianti estrattivi simili, sfociando in una rappresaglia da parte dell’Unione Nazionale Minatori destinata a entrare nella storia. Si tratta di un avvenimento fondamentale, che segnò negativamente il regno per oltre cinquanta settimane, arrivando a ispirare il personaggio di Monty Mole, working class hero che si avventura tra i pericoli delle miniere alla ricerca di pezzi di carbone per riscaldare la sua famiglia, creato da Gremlin Graphics proprio in risposta ai fatti di quegli anni. Per quanto riguarda Charles Cecil di Revolution Software, la severa recessione che seguì accese la sua voglia di rivalsa, inquadrata in una scintilla di speranza capace di fare la differenza in una civiltà futuristica distopica e opprimente, ispirata in parte alla Los Angeles di Blade Runner, in parte a Metropolis di Fritz Lang, con la sua marcata stratificazione sociale.
Quella scintilla si chiama Robert Foster, un uomo allevato dagli indigeni australiani in seguito a un incidente aereo che lo ha reso orfano. Robert cresce puro e abile nella meccanica, tanto da creare da zero il suo compagno robot Joey, ma, diventato adulto, viene rapito da agenti provenienti dalla vicina Union City per essere portato al cospetto del tirannico LINC, l’intelligenza artificiale che governa la città con pugno d’acciaio.
Dave Gibbons venne reclutato da Charles per donare a Beneath a Steel Sky un incipit esplosivo
Rispetto al precedente prodotto, Beneath a steel sky è un gioco quattro volte più grande, complesso e ambizioso, tanto da giustificare la presenza del leggendario Dave Gibbons nel team. Il disegnatore di Watchmen venne reclutato da Charles per donare al gioco un incipit esplosivo, incarnato in un fumetto che narra i fatti precedenti all’arrivo di Robert a Union City, oltre a disegnare la totalità degli splendidi fondali.
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