Per circa 80 minuti, Sony ci ha distratto da tutti i mali del mondo con la presentazione di PlayStation 5. O quasi. Ci era stato detto che avremmo visto solo giochi, quel fantomatico assaggio di next-gen che tutti chiedevano a gran voce, e ci è stato dato. In più abbiamo visto, direi finalmente, la nuova console di casa Sony. Ma andiamo per gradi.
PLAYSTATION STUDIOS
Sony non è nuova a gestire comunicazioni dai risultati stordenti. Da un paio di anni a questa parte, proprio su quel palco fisico dell’E3 che il 2020 ci ha negato, la compagnia ha capito che il pubblico vuole vedere prima di tutto i giochi. Via dunque dal focus centrale, almeno inizialmente, le chiacchiere su hardware, potenza e altri feticci tecnologici, per lasciar spazio a una mitragliata quasi ossessiva di giochi tra annunci teaser e trailer molto più approfonditi. Quasi venticinque titoli presentati, tra videogame più piccoli, altri appena accennati e opere di gran richiamo intorno alle quali, nelle ultime ore, rumor e leak hanno riempito i forum.
Lo show di Sony ha obiettivamente accontentato tutti i palati, da chi macina ancora ore su GTA Online, annunciando il diretto supporto su PlayStation 5, fino alla presentazione di progetti nuovi, tripla A attesi o piccoli indie che con qualche colpo di palette cromatica azzeccata e un paio di creaturine pucciose, sono già nella wishlist di tanti giocatori. Yoshida, in qualche modo, ci mette ancora la faccia, in particolare per quello che è il settore indie, e proprio da lì si sono viste le cose migliori. Il vero e proprio assaggio di next-gen sotto il profilo strettamente grafico tarderà ad arrivare, tanto meno passerà per gli indie, ma a ogni cambio di generazione assistiamo ad un passaggio sempre lento e progressivo, che in questo caso partirà da fine 2020 sino ad abbracciare tutto il 2021 (e oltre, forse).
Possibili highlight tecnici potrebbero ricadere anche su titoli come Resident Evil 8 Village o il sequel di Horizon Zero Dawn, Forbidden West
Al solito ci vorrà del tempo, e gli stessi sviluppatori ne sono a conoscenza – al di là delle loro
migliori e più ottimistiche facce, puntualmente spese durante la presentazione. Spareremo le nostre ragnatele tra i grattacieli di New York, nuovamente, con
Spider-Man Miles Morales,
esclusiva PlayStation 5 in uscita a fine 2020, titolo che sembra assestarsi come progetto stand alone un pelo più piccolo del precedente
Marvel’s Spider-Man, ma sicuramente utile a testare la nuova macchina per poi raccordarci a quello che sarà il vero secondo capitolo. Saremo inoltre chiamati a lucidare la pistola – e la pelata – all’inizio del 2021 con
Hitman 3, terzo capitolo della rilettura dedicata all’intramontabile
Agente 47. La
formula del World of Assassination che gli ha donato nuova fortuna, tornerà un ultima volta.
Per vedere qualcosa di
vera next-gen è difficile adocchiare un progetto in particolare: forse
NBA 2K21, ancora oggi la simulazione di basket migliore su piazza, con la dipartita di NBA Live di EA, la cui esperienza visiva potrebbe essere notevolmente spinta in avanti dalle nuove macchine (e no, un fiume di sudore traslucido sugli atleti, come quello visto nel trailer, non è sufficiente).
Possibili highlight tecnici potrebbero ricadere anche su titoli come Resident Evil 8 Village o il sequel di Horizon Zero Dawn, Forbidden West, che già con il predecessore aveva dimostrato grandi capacità di resa grafica – a discapito di una storia narrata davvero male, a parere di chi scrive – e che potrebbe replicarne ulteriormente il successo.
In sintesi, questa conferenza è stata
come avere sotto il naso una portata dopo l’altra, quei pranzi delle grandi occasioni che devono accontentare una marea di invitati. Tanti titoli, tutti diversi, per ogni tipo di utenza, compresa la tendenza roguelite anche al di fuori degli indie, con
Deathloop, e un attesissimo ritorno come quello di
Demon’s Souls. Sono passate diverse ore, eppure siamo ancora totalmente rintronati dalla quantità impressionante di roba che è passata sotto i nostri occhi. Per un po’ non abbiamo pensato ai nostri problemi, e
l’aria che si è respirata è stata proprio quella di una vera conferenza E3.
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