Vi avevamo promesso regolarità, ed eccoci qua! Come? Un’uscita ogni tot mesi inframezzata da uno speciale non è regolarità? Accuse infondate, e in ogni caso la nostra era una promessa elettorale, cosa vi aspettavate? È già tanto se nel frattempo la rubrica non è stata cancellata… come accaduto ai giochi di cui parlano i libri protagonisti di questo terzo appuntamento con l’Antica Libreria di TGM. Dopo questo gancio da navigato conduttore radiofonico, possiamo cominciare.
File 003.1 – The Games That Weren’t
Dove trovarlo: Bitmap Books
The Games That Weren’t è un archivio internet fondato nel 1999 che raccoglie varia documentazione relativa a giochi cancellati, mai rilasciati e a prototipi di vario tipo. Lo scorso anno il creatore del sito, Frank Gasking, in collaborazione con i britannici di Bitmap Books, ha celebrato (un filo in ritardo) il ventennale dell’iniziativa con un bellissimo volume cartaceo che raccoglie e attraversa i destini di oltre 80 titoli, concepiti e mai pubblicati. Al di là della curiosità per i singoli giochi, il senso dell’iniziativa è ben sintetizzato dall’introduzione di David Crane, veterano dell’industria in circolazione dai tempi dell’Atari 2600, che ricollega la funzione del libro a un tema di cui abbiamo scritto di recente anche su queste pagine: la conservazione e la trasmissione del videogioco.
RICORDARE ANCHE QUEI GIOCHI CHE NON SONO ANDATI IN PORTO è FONDAMENTALE PER CREARE E ALIMENTARE UNA CULTURA DEL VIDEOGIOCO
Il primo dettaglio a saltare all’occhio di The Games That Weren’t è che è molto diverso da come ce lo si potrebbe aspettare. A differenza dei classici coffee table book che abbondano nel catalogo dell’editore, come il visual compendium sull’Atari 2600 di cui abbiamo parlato nell’ultima occasione, nel volume scritto da Frank Gasking predomina il testo. Anche in questo caso però Bitmap Books riesce a trasmettere una sensazione di altissima qualità: pagine patinatissime, su cui si può sentire la sensazione tattile dell’inchiostro, impaginazione che non affatica la lettura e inserti verdi fluorescenti che attraversano e caratterizzano il testo. Certo le immagini non mancano, ma la sensazione questa volta è che sia il racconto la portata principale. Ciascun titolo è accompagnato da una scheda introduttiva che schematicamente illustra il motivo della cancellazione, spesso non senza ironia, anno, sviluppatore e piattaforma, oltre all’esistenza o meno di un prototipo giocabile. Il lavoro di ricostruzione di Gasking è invece meticoloso e a tratti impressionante, frutto di anni di lavoro in cui è facile perdersi. Spiccano, su tutti, il capitolo dedicato a Waterworld, quello iniziale focalizzato su una rudimentale versione elettronica del Blackjack destinata ai casinò e il tentativo di conversione di Half-Life su Dreamcast.
Continua nella prossima pagina…
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