V Rising

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V Rising: un buon gioco, ma da approcciare con cautela

Che succede quando mischi visuale isometrica, combattimento dove l’abilità personale la fa da padrone, meccaniche da survival game e un’atmosfera gotico-sovrannaturale? Succede V Rising, la nuova creazione di Stunlock Studios. Andiamo a vedere assieme il suo Accesso Anticipato.

Sviluppatore / Publisher: Stunlock Studios / Stunlock Studios Prezzo: 19,99€ Localizzazione: Assente Multiplayer: Online Cooperativo e Competitivo PEGI: ND Disponibile Su: PC (Steam; Accesso Anticipato) Data di Lancio: Già disponibile (Accesso Anticipato), 2023 (versione finale)

Nel corso della quinta stagione di MasterChef Italia, il concorrente Lorenzo, macellaio proveniente dai dintorni di Asiago, presenta allo chef Antonino Cannavacciuolo un piatto a base di carne. A un giovane ansiosamente in attesa di giudizio, lo chef napoletano risponde con le seguenti parole: “Questo è un piatto corretto”, lasciando leggermente confuso il buon Lorenzo.

Che c’entrano le sfide culinarie all’italiana con i vampiri di Stunlock Studios, vi chiederete voi lettori? Presto detto: nel valutare la versione in Accesso Anticipato approdata su Steam pochi giorni fa, io mi sento di esprimere esattamente lo stesso giudizio: V Rising è un gioco corretto.

SURVIVAL GOTICO

Ma che accidenti vuol dire che un gioco è corretto? Beh, in questo specifico caso, che dal lato dei contenuti, delle meccaniche, della presentazione mi viene davvero difficile trovare qualcosa da criticare. Partiamo dalla prima cosa con cui uno si trova ad avere a che fare, e cioè l’aspetto visivo. Qui V Rising è davvero ben riuscito. A livello di stile artistico ci siamo: l’atmosfera gotica che si viene a creare mano a mano che il nostro maniero passa da una serie di palizzate messe giù in fretta a un vero e proprio castello c’è tutto, gli equipaggiamenti conferiscono ben presto al nostro vampiro un aspetto al contempo elegante e minaccioso, c’è una bella varietà di ambienti e la mappa – creata a mano e non generata casualmente, e si vede – è affascinante da girare e scoprire, le varie abilità hanno effetti grafici che le rendono sempre soddisfacenti da tirare ma senza diventare troppo intrusivi, e in generale tutto il comparto grafico dà un’impressione di pulizia, di cura e di abilità. Certo, quando iniziano ad esserci troppi nemici a schermo mi sono trovato davanti a dei rallentamenti, ma siamo pur sempre in Accesso Anticipato e non mi è sembrato un problema così grave.

v rising

Visivamente nulla da dire: V Rising è proprio bello.

Anche dal lato del gameplay il gioco si difende bene. I creatori di Battlerite hanno evidentemente profuso la loro esperienza nel combattimento isometrico basato sulle abilità del personaggi anche in V Rising, e i risultati si vedono. Inizialmente il nostro vampiro avrà poca varietà per quando riguarda il suo moveset, ma mano a mano che affronteremo i vari boss sparsi per la mappa e otterremo equipaggiamenti migliori il conteggio delle abilità a nostra disposizione aumenterà, rendendo anche molto più entusiasmanti i combattimenti. Questi richiedono una buona dose di tattica: i cosidetti V Blood Carrier, i bersagli più ambiti, non si faranno eliminare senza una sfida ed è importante arrivare preparati al confronto, sia in termini di equipaggiamento che di scelta delle abilità che per quanto riguarda loro utilizzo nel corso dello scontro; usate il vostro scatto al momento sbagliato e potreste ritrovarvi un colosso armato di scudo decisamente troppo, troppo vicino al vostro pallido volto. E il discorso vale doppiamente quando entrerà in gioco il fattore PvP, cioè gli scontri contro altri vampiri (ma ci torniamo dopo).

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Vedere il proprio maniero prendere forma è sempre fonte di soddisfazione!

Oltre che della qualità vogliamo parlare della quantità? Pure qui ci sono poche critiche da muovere a Stunlocks Studios. Pur trovandoci di fronte alla versione in Accesso Anticipato di V Rising, e cioè a circa un anno dall’uscita della versione finale (per quanto possa aver senso usare questo termine per un gioco simile, ma avete capito che intendo), di teneri colli per i vostri vampireschi denti ce n’è in abbondanza. Il mondo di Vardoran è già ora bello grande, i nemici da affrontare sono tanti, gli equipaggiamenti da creare pure, e di chincaglierie con cui addobbare il nostro castello ce n’è finché si vuole. Nota finale sulla musica, che offre un accompagnamento atmosferico niente male alle nostre mefistofeliche scorribande alla ricerca di vittime innocenti (o non tanto innocenti, fra banditi e necromanti vari).

LE CROCI (E L’AGLIO, E L’ARGENTO) DI V RISING

E allora cosa c’è che non va con V Rising? Perché è un gioco solo “corretto”? Prima di addentrarci nei prossimi paragrafi ci tengo a sottolineare che quando segue rientra, per forza di cose, nel reame del personale. So che molte persone nel corso delle ultime ore si stanno divertendo molto a scorrazzare per le campagne di Vardoran, ma il punto di vista di chi scrive è un po’ diverso. Partiamo dalle basi: V Rising è un survival, il che significa che una parte importante del gameplay implica la raccolta delle risorse, fondamentale sia per la progressione che, in misura minore, per la manutenzione. E al gioco di Stunlock Studios piace farci passare tempo a svolgere questi compiti.

CON LE SUE IMPOSTAZIONI STANDARD, V RISING SI INFILA COMODAMENTE NELLA CATEGORIA DEI SIMULATORI DI TASSE

Un esempio semplice: una delle prime azioni che il sistema di quest del gioco (che è un modo di instradare la progressione e non ha velleità narrative) ci chiederà di fare è costruire un forziere, cioè una di quelle cose che nella nostra base saranno presenti in abbondanza. Un forziere, che ripeto è una delle cose più basilari che ci troveremo a costruire, richiede 100 unità di legname. Abbattere un albero ci darà un quantitativo variabile di legname, generalmente fra le 70 e le 100 unità. Ora, questo è solo un esempio, ma è indicativo del fatto che V Rising sia un gioco molto esoso di materiali, e anche di tempo. Già, perché se naturalmente raccogliere materiali richiede il suo tempo, anche raffinarli non è un gesto immediato. Prendete il ferro, per esempio. Per trasformare venti unità di minerale di ferro in un lingotto, cioè quello di cui avrete bisogno in abbondanti quantità per creare armi e strutture più avanzate, ci vogliono due minuti e mezzo. Anche avendo a disposizione più di una forgia – e in generale è un’ottima idea avere più di una struttura di raffinamento delle risorse – capite bene come l’attesa necessaria prima di poter sfruttare i materiali duramente sudati sia piuttosto significativa.

Andiam, andiam, andiamo a lavorar…

Naturalmente, ci sono dei modi di mitigare gli effetti del grinding. Una volta convertiti alcuni malcapitati in nostri servitori ed innalzato un imponente trono, potremo mandarli alla ricerca di materiali al posto nostro. Benissimo, ma resta il fatto che per arrivare a questo punto del gioco, specialmente se qualcuno gioca da solo, ci vuole un quantitativo di ore non indifferente. Ci sono poi rimedi per così dire esterni. In questo va dato merito a Stunlock Studios: al momento della creazione di una partita, un menù apposito ci offrirà un’ampia gamma di opzioni per la personalizzazione della partita, inclusa la possibiltà di rendere più fruttuosa la raccolta di materiali e più rapida la loro elaborazione; ed è assolutamente qualcosa che vi consiglio di fare. Certo, questo si applica solo alla vostra partita o al vostro server personale, perché se invece non volete perdervi la componente online (che sia PvE o PvP), vi toccherà cercare un server con impostazioni vicine ai vostri desideri o accettare i ritmi di gioco standard.

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Allora va bene che il livello non è l’unica cosa che conta, ma da questo è meglio se ci torniamo più avanti.

anche lato navigazione della mappa il gioco suscita qualche perplessità

Nemmeno la navigazione della mappa sfugge dalla sensazione di essere una idrovora temporale. Non mi riferisco agli effetti del ciclo giorno/notte: come ben saprà chiunque se ne intende un minimo di vampiri, il popolo della notte non ama particolarmente il sole, e in V Rising questo si traduce nel fatto che rimanere esposti per più di qualche secondo alla luce solare ci farà un quantitativo spropositato di danni. Ma il nostro girovagare per la mappa sarà lento sia di notte che di giorno. Certo, ci sono teletrasporti in giro per Vardoran; ma non può fare a meno di suscitare qualche perplessità il fatto che avere indosso qualunque materiale di crafting ci impedisca il loro utilizzo. Beh, allora ci sono i cavalli, no? Ed effettivamente con quelli spostarsi da un luogo all’altro diventa molto più rapido, ma attenzione: a parte che dovrete assicurarvi di tenerli abbeverati se non volete vederli perire, ma le borracce piene si ottengono facilmente dai briganti della zona iniziale, il problema vero è che se scendete da cavallo un qualunque altro giocatore potrà inforcare la sella e portarvelo via (anche nei server PvE, non solo in quelli PvP). Non proprio una bella sorpresa!

GAMEPLAY RAFFINATO, PERÒ…

Ma ciò che davvero distingue V Rising dal resto del mercato survival è il suo sistema di combattimento. In questo genere è tutt’altro che raro ritrovarsi a dover menare le mani, ma allo stesso tempo in linea di massima questo aspetto non è particolarmente approfondito. Così non è in V Rising. L’arsenale potenzialmente a disposizione dei nostri vampiri include un’ampia quantità di abilità, fra incantesimi ottenibili sconfiggendo i già citati V Blood Carrier e skill legate alle armi che abbiamo equipaggiato (e che possiamo cambiare al volo); inoltre, nessuna di queste abilità è a target. In questo, il combattimento mutua in larga parte le meccaniche di Battlerite, il gioco precedente di Stunlock Studios, offrendo cioè un ambiente in cui è l’abilità del singolo, e della squadra, a fare la differenza, e non necessariamente l’equipaggiamento (anche se ovviamente affrontare qualcuno 20 livelli sopra di voi non è una buona idea). Anche il comparto PvE è ben elaborato: lungi dall’essere semplici ostacoli a cui potete passare sopra a cervello spento, molti nemici richiederanno un uso intelligente di abilità di movimento, di counter, di abilità ad area e difensive, e questo vale doppiamente per i boss.

Gli scontri PvP hanno un ritmo serrato, ma soprattutto non sono mai troppo lontani. Occhio a girare da soli…

Il succo vero di V Rising, però, sembra non essere tanto il PvE (che in ogni caso ha il suo bel ruolo) ma il PvP, per il quale sono disponibili tre diverse categorie di server: tradizionale, con clan da 1 a 4 giocatori; Duo PvP, con clan massimo da due giocatori; e Full Loot PvP, cioè se vi ammazzano vi rubano tutto, armi e armature incluse. La componente PvP ha anche il suo perché visto quello che è l’aspetto “endgame” della versione in Accesso Anticipato di V Rising: nel mondo di gioco sono presenti tre artefatti particolarmente potenti, e possederli tutti e tre garantirà notevoli buff al clan che li possiede.

IL COMBATTIMENTO FRA GIOCATORI È ESALTANTE, ESATTAMENTE COME LO ERA QUELLO DI BATTLERITE

Va da sé che una volta giunti a un certo livello i clan più potenti si scanneranno un sacco per cercare di ottenere il controllo di questi artefatti, assediando i castelli di chi li possiede nel tentativo di sgraffignare l’ambito tesoro. Ed è quando ci si trova a combattere fra vampiri, con altri giocatori, che il sistema di combattimento davvero brilla e offre momenti esaltanti (un po’ meno il fatto che morire uccisi da un altro giocatore danneggi del 15% tutto il nostro equipaggiamento, e torniamo al simulatore di tasse a cui accennavo più sopra: ricordatevi che riparare gli oggetti costa risorse). Però, da persona che ha passato trecentosettanta ore su Battlerite, non posso fare a meno di farmi una domanda, e cioè: ma perché dovrei giocare a un gioco che è sostanzialmente Battlerite, ma che per arrivare al punto in cui quest’ultimo era divertente fin da subito mi richiede di passare ore a spaccare pietre e tagliare alberi?

TIRARE LE SOMME

V Rising è un gioco corretto. Già nella sua versione in Accesso Anticipato, non ha difetti significativi, anzi, è effettivamente un gioco ben fatto, e che in alcuni aspetti eccelle decisamente. Secondo chi scrive, ha qualche problema; molti di questi sono risolvibili già allo stato attuale delle cose tramite le impostazioni personalizzate, sempre che naturalmente il gioco non faccia anche a voi lo stesso scherzo che ha fatto a me, decidendo di non permettermi più l’accesso a due mie partite separate a causa di un fantomatico “server error” (ma se sono io il server? Boh). Ma il sottoscritto non è depositario della verità assoluta: alcuni miei amici, per esempio, sono rimasti ammaliati da V Rising, e memori dei tempi in cui andavano a “pikappare” su Ultima Online ci si stanno divertendo un sacco. In soldoni, chiudiamo questo non-recensione con una mezza banalità: è questione di diverse sensibilità e interessi, e di cosa volete da un gioco di questo genere. Cercate un’esperienza PvP con un combattimento ben strutturato e soddisfacente, non vi dispiace un po’ di grinding, e siete disposti ad accettare che così come voi potete rovinare la giornata a qualcuno che sta solo cercando di fare un boss in pace lo stesso possa succedere anche a voi? Allora V Rising è assolutamente un gioco che fa per voi. Non vi interessa il PvP, e cercate qualcosa che vi immerga in un mondo affascinante in cui partite deboli e spauriti per poi diventare temibili guerrieri? Allora forse vi conviene puntare su Valheim.

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