Antica Libreria TGM #27: Tomorrow, and Tomorrow, and Tomorrow di Gabrielle Zevin

Amiche ad amici di TGM, ma soprattutto lettrici e lettori di TGM, l’edizione di questo mese dell’Antica Libreria si avventura in territori poco usuali per questa rubrica. Di solito infatti su queste pagine ci occupiamo di volumi esplicitamente dedicati ai videogiochi, che raccontano un genere, un’epoca o personaggi che hanno lasciato il segno nell’industria, con qualche sporadica eccezione, perché di rado la letteratura, ma anche la semplice narrativa di varia, si avventura nel nostro modo. Ci sono però eccezioni, e alcune anche di grosso successo, come Tomorrow, and Tomorrow, and Tomorrow di Gabrielle Zevin.

FILE 02 – Tomorrow, and Tomorrow, and Tomorrow di Gabrielle Zevin

Dove trovarlo: Editrice Nord

“Questa non è una storia d’amore, ma parla d’amore” recita la copertina del romanzo, giusto sotto il titolo (che cita un celebre verso del Macbeth di Shakespear), e se percepite del maniavantismo, siete nella ragione: Tomorrow, and Tomorrow, and Tomorrow è una storia d’amore, o meglio, è ANCHE una storia d’amore, ma considerando l’età media di chi TGM la legge e la scrive (giovani lettori e lettrici, vi vogliamo un sacco bene, non sentitevi esclus*!) direi che siamo abbastanza adulti da accettare che un romanzo parli anche di una storia d’amore senza vedere minate tutte le nostre certezze sulla nostra sessualità faticosamente accumulate nel corso degli anni. 

La storia è quella di Sadie Green e Sam Masur, amici d’infanzia e sviluppatori di videogiochi. Sam ha un piede messo molto male per colpa di un incidente avvenuto da ragazzino, lei inizia a frequentarlo in ospedale per le ore di volontariato per la sinagoga all’insaputa di lui: le oltre novecento ore accumulate sono la prova della buona fede di Sadie, eppure questo sarà il motivo del loro primo, grande litigio. Ne seguiranno altri, anche più forti, insieme a un paio di titoli seminali per la storia (fittizia, ovviamente) del videogioco, una software house di successo, eventi tragici e almeno un paio di storie d’amore. 

Il rapido sunto della trama che avete appena letto conferma quanto anticipato in apertura: questo non è il classico oggetto d’indagine della rubrica. E allora perché parlarne? Perché durante la lettura mi sono reso conto che Tomorrow, and Tomorrow, and Tomorrow è un libro che parla (anche) di videogiochi e nel farlo si sforza di trovare un approccio, un linguaggio e un contesto capaci di rendere comprensibile cosa succede nelle vite professionali di Sam e Sadie anche al pubblico generalista.

Non nascondo di aver assunto dopo la prima centinaia abbondante di pagine l’atteggiamento da videogiocatore prevenuto e scottato dalle troppe volte in cui il medium è stato trattato con superficialità in altre forme di intrattenimento: insomma Ichigo, il gioco d’esordio di Sam & Sadie divenuto in brevissimo un cult, viene descritto come un titolo innovativo, quasi rivoluzionario, un istant classic, senza tuttavia che venga mai spiegato il perché, se non con formule generiche riferite alle atmosfere o a non meglio descritte meccaniche. Durante la lettura, io me lo immaginavo un po’ come Limbo o Inside, e forse questo non ha aiutato: sarei curioso di chiedere all’autrice Gabrielle Zevin cosa avesse in mente, perché dalle numerose citazioni (non sempre mainstream, come ad esempio Braid) si capisce che la cultura videoludica non le manca. 

La copertina del libro Tomorrow, and Tomorrow, and Tomorrow

La copertina di Tomorrow, and Tomorrow, and Tomorrow, pubblicato da Editrice Nord: grafica e colori sono riconoscibilissimi, le probabilità che l’abbiate già incrociato in libreria sono altissime.

Poi, però, mentre Ichigo finiva sullo sfondo per lasciare spazio ad altre pagine della storia, ho iniziato ad avvertire il sospetto che Gabrielle Zevin non fosse interessata a raccontare un videogioco, o i videogiochi, ma piuttosto le persone che i videogiochi li fanno e le loro vite. È chiaro che l’autrice conosca e ami il mondo dei videogiochi, lo sbaglio (mio!) è stato aspettarmi una narrazione sul videogioco simile o quanto meno vicina a quella a cui siamo abituati nel settore. Gabrielle Zevin invece sposta la prospettiva all’esterno: il videogioco in Tomorrow, and Tomorrow, and Tomorrow è un contesto lavorativo tra le cui pieghe si sviluppa la relazione tra Sadie e Sam, e che ovviamente condiziona e modella il loro rapporto. 

Ed è strano, ma anche estremamente interessante, osservare la percezione del mondo del videogioco dall’esterno. Gabrielle Zevin è molto brava nel tratteggiarne sia gli aspetti più comuni e positivi, come l’eccentricità artistica degli sviluppatori sotto le luci della ribalta, ma anche a non nasconderne lati più problematici, come l’impatto di una vita professionale che divora tutto, rapporti umani inclusi, il sessismo diffuso e interiorizzato del settore, ma anche l’influenza dei videogiochi sulle vite delle persone che per quanto positiva può diventare così totalizzante da scatenare odio e violenza molto, molto poco virtuali. 

Nonostante l’abbia approcciato con un atteggiamento un po’ snob, Tomorrow, and Tomorrow, and Tomorrow si è rivelato una lettura piacevole e interessante, molto utile per cogliere la percezione che il mondo esterno ha del videogioco e delle dinamiche che governano la sua industria. Ah, tra parentesi è anche un perfetto page-turner, ovvero uno di quei libri di cui si divorano le pagine quasi contro la propria volontà, ma questo sono tra gli ultimi a scoprirlo (io l’ho divorato durante i recenti voli di un press tour), visto che là fuori è un fenomeno editoriale da milioni di copie. Se non l’avete ancora incrociato durante le vostre ricerche in libreria, può rivelarsi un’ottima lettura estiva capace di offrire una prospettiva diversa e non banale rispetto a quelle in cui quotidianamente ci imbattiamo nel racconto intorno ai videogiochi. 

 

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