Recentemente abbiamo avuto occasione di confrontarci con lo staff di InnoGames su una questione complessa nonché interessante, relativa al modo con cui realtà produttive come la stessa compagnia tedesca – specializzata in videogiochi browser-based e mobile – si relazionano al burrascoso mare dei social network. In particolare, le informazioni e i dettagli analitici dei prossimi paragrafi costituiscono una sorta di anticipazione su ciò che Felix Janzen – Performance Marketing Director di InnoGames – esporrà il prossimo 27 di ottobre alla Game Connection Europe 2016, nell’ambito della Paris Games Week.
Soggetti produttivi o editoriali si confrontano con modelli di analisi e relazione che dieci anni fa nemmeno esistevano
CAVALCARE IL FLUSSO DI DATI
Normalmente, l’iter delle aziende medio-piccole che si avvicinano a Facebook è sempre lo stesso: vengono raccolte le informazioni più generali che lo stesso social mette a disposizione, ad esempio sull’età, il sesso, gli interessi ed eventualmente il lavoro dei propri utenti medi; successivamente viene lanciata la campagna vera e propria su una gamma di persone che, tuttavia, risulta ancora indistinta sotto troppi punti di vista.
Frequenze di login, churn-rate, previsioni di acquisto e altri dettagli aiutano a segmentare accuratamente il target
Ancora più importante è la ricerca di nuove fasce di giocatori, magari già individuate ma non ancora del tutto coinvolte. Un esempio eclatante è quello dall’utenza femminile, oggi corteggiatissima dal mondo dei videogame “tradizionali” e, con forza ancora maggiore, dai titoli per dispositivi mobili: in questo caso, all’inizio dell’anno InnoGames ha utilizzato i dati anagrafici di Facebook e, incrociandoli con le informazioni sopra menzionate, è riuscita con le giuste mosse a ottenere un incremento del 136% per la fruizione dei propri prodotti da parte dell’audience femminile, dal primo al secondo trimestre del 2016.
Ovviamente, i dati non servono a nulla se il soggetto non sa come vanno trattati. Nel mobile gaming, ad esempio, è necessario servirsi di un sistema capace di gestire ogni giorno eventi in-game multipli, e di evidenziare quali di questi hanno un particolare valore per i giocatori. L’identificazione di tali eventi e il relativo monitoraggio delle performance costituiscono il primo passo per un utilizzo intelligente dei dati; lo studio della demografia, degli interessi e della gestione del tempo libero rilevati da Facebook vengono poi utilizzati per segmentare ulteriormente la fascia dei consumatori, fino a ottenere uno spaccato estremamente particolareggiato di gusti e abitudini. Ed è ormai una pratica diffusa – almeno, fra le compagnie che possono permetterselo – la costruzione di team dedicati solo e unicamente alle campagne Facebook, capaci di mettere in relazione i momenti di analisi appena descritti e, allo stesso tempo, arricchire la conoscenza degli utenti in un ciclo continuo e quotidiano.
BATTAGLIA CON I GATTINI
La rete di Facebook, com’è noto, è totalmente costruita sui contenuti degli utenti, e ciò non può che avere un impatto molto forte sulle sfide di marketing.
Competere con contenuti personali, news e quant’altro richiede un continuo impegno creativo
L’impegno dei creativi è direttamente proporzionale al numero di fasce di giocatori con cui relazionarsi