Star Wars è sulla cresta dell’onda in tutte le salse da lustri, mentre i giochi di combattimento spaziali non lo sono da un ventennio. Sarà sufficiente Star Wars: Squadrons per risollevare il genere?
Sviluppatore / Publisher: Motive Studios / Electronic Arts Prezzo: €39,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Online PEGI: 12 Disponibile Su: PC (Steam, Origin, Epic Games Store), PlayStation 4, Xbox One
Il potere di Star Wars nell’immaginario pop collettivo è davvero straordinario, e anche piccole parti della sua prima, indimenticabile trilogia ci hanno lasciato una tradizione degna di nota. Basti pensare a cosa si sia lasciato dietro un personaggio dal minutaggio davvero risicato come Boba Fett, oppure alla fonte d’ispirazione per il droide K-2SO di Star Wars: Rogue One, nato da una semplice linea di dialogo di C-3PO.
Figuriamoci quindi se una parte importante come i caccia stellari e le loro battaglie potesse essere dimenticata. Eppure eravamo qua che aspettavamo da quando uscì Star Wars: Rogue Squadron nel 1998 (lasciamo stare i due Starfighter).
LUI UN CAVALIERE JEDI?
Difficile credere che ci siano voluti più di vent’anni, ma finalmente Motive Studios è riuscita a sviluppare un gioco stand-alone del tutto incentrato sui combattimenti spaziali. Alla buon’ora! Nato come progetto di un team tanto limitato in numero quanto accomunato da una passione sfrenata per qualsiasi tipo di velivolo di Guerre Stellari, Star Wars: Squadron ha visto la luce pochi giorni fa, e noi non ce lo siamo di certo lasciato scappare. Il titolo pubblicato da EA arriva sugli scaffali digitali e non di tutto il mondo con una forte propensione al multiplayer, ma non manca una modalità storia in solitaria, che ci fa vivere l’adrenalina del volo spaziale sia nei panni dei ribelli che di un pilota imperiale.
Si nota l’attenzione maniacale al dettaglio e il gusto per le citazioni
In termini di longevità, il tempo di volo netto non è moltissimo, visto che la quindicina di missioni tendono a rimanere sotto i venti minuti, ma ogni istante è denso d’azione, per cui penso che tempi più lunghi avrebbero in realtà rischiato di allungare il brodo diluendo le scariche di adrenalina rilasciate ad ogni sessione di dogfight. Altri fattori aumentano poi la rigiocabilità: ogni livello assegna medaglie specifiche se raggiungete obiettivi secondari, e i quattro livelli di difficoltà danno filo da torcere anche a chi ha una certa confidenza con questo genere di giochi.
Continua nella prossima pagina…