Per motivi di bilancio, diventerà ben presto necessario cercare di spillare sino all’ultimo centesimo dagli utenti di passaggio nella nostra stazione
Distributori automatici, WC a pagamento, punti ristoro o negozi di souvenir, insomma la nostra piccola stazione dovrà cercare ogni possibile mezzo per spillare ogni singolo centesimo dagli utenti di passaggio, aspirando a diventare in poco tempo un piccolo centro commerciale sotterraneo, sulla scia delle stazioni di metropoli come Tokyo e Berlino. Purtroppo la gestione di queste attività secondarie sarà solamente indiretta: una volta posizionate nella location per noi più consona, perderemo ogni controllo sulla struttura appena inaugurata, non potendo neppure controllarne l’effettivo costo-beneficio giornaliero in termini di bilancio.
Anche in questo caso, tutti i problemi dell’AI vengono al pettine, con clienti insoddisfatti che si lamentano dell’assenza di un bagno, pur essendoci praticamente davanti. Non certo un bug di poco conto, visto che le lamentele dei passeggeri influiscono attivamente sul grado di soddisfazione presente sullo scarno report giornaliero, composto appunto da voci quali l’indice di gradimento, la qualità media delle strutture e il bilancio delle nostre entrate.
Il report giornaliero risulta molto semplificato nella sua struttura, non permettendo di scendere nel dettaglio delle varie operazioni finanziarie
Mettendo direttamente STATIONflow a confronto con altri titoli più blasonati, questa mancanza di approfondimento risulta ancor più evidente vista la possibilità di interagire con ogni struttura o passeggero attualmente nella nostra stazione, aprendo un comodo menu a tendina ricco di informazioni dalla scarsa utilità pratica. Vista la difficoltà di filtrare i dati realmente utili per la gestione, risulta più appagante lasciarsi trascinare dallo stile estetico accattivante e dal gradevole sound lo-fi, dedicandosi alla creazione di improbabili percorsi sotterranei in grado di portare i nostri utenti a destinazione.
In Breve: STATIONflow ha dalla sua un concept sicuramente interessante e all’atto pratico più che godibile. Il costruire le aberrazioni architettoniche in cui si tramuteranno quasi sempre i nostri progetti, risulta stranamente appagante e divertente. Tuttavia, appare molto carente e solo abbozzata tutta la parte di gestione economico-finanziaria, mentre l’intelligenza artificiale dei passeggeri non sembra certo allo stato dell’arte. Nonostante questo, nulla ci impedisce di passare lunghe e spensierate ore a dar vita alle nostre personalissime stazioni della metro.
Configurazione di Prova: PC Intel Core i5 3GHz, 4GB RAM, Nvidia GeForce 9600.
Com’è, Come Gira: la veste grafica minimale, peraltro esteticamente gradevole, permette al titolo di girare fluido su ogni tipologia di configurazione.
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