Tails of Iron 2: Whiskers of Winter – Recensione

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Non fate caso al topolino triste di Happiness, cortometraggio del 2017 di Steve Cutts. Anche la vita di un ratto può essere epica. Parola di Arlo, protagonista di Tails of Iron 2: Whiskers of Winter.

Sviluppatore / Publisher: Odd Bug Studio / United Label Prezzo: 24,99 Localizzazione: interfaccia e testi Multiplayer: Non disponibile PEGI: Non disponibile Disponibile su: PC (Steam, Epic), Xbox, Switch, PS5 Data d’uscita: già disponibile

Topi e pipistrelli non sono mai andati d’accordo. Sempre intenti a punzecchiarsi. “Sembrate dei sacchi di spazzatura volanti”, ironizzano i primi. “Noi almeno siamo una specie protetta, voi venite usati per testare cosmetici e farmaci”, ribattono i chirotteri. “Avete diffuso il Covid!” – “E voi la peste!”. Offese e accuse da lavare con il sangue. Inizia una cruenta guerra tra le due specie immonde, che vede gli alati principi delle tenebre uscirne nettamente vincitori, devastando il villaggio dei ratti e mietendo migliaia di vittime. Uno sterminio passato alla storia come la Topocalisse.

Non è esattamente questa la trama alla base di Tails of Iron 2: Whiskers of Winter, ma ho skippato l’introduzione dunque non saprei raccontarvela. È comunque certo che in questo sequel, sempre per mano di Odd Bug Studio, i roditori sono sull’orlo dell’estinzione e solo Arlo, giovane “erede” – capirete il perché delle virgolette solo giocando – del Guardiano delle Terre Desolate, può capovolgere la situazione ricostruendo quanto distrutto, unendo clan da sempre divisi, e soprattutto battendosi con ferocia. Da bravo sorcio, è pieno di rabbia: non nella saliva, questa volta, ma nello spirito, e pronto a partire per la riscossa. I fan del primo Tails of Iron saranno contenti di ritrovare la direzione artistica stellare e il gameplay pieno di combattimenti impegnativi che richiamano la filosofia soulslite, mentre chi si avvicina per la prima volta alle gesta del ratto vichingo – avrebbero potuto chiamarlo Ratthor, dunque! – non ha bisogno di alcun recap per godere appieno dell’esperienza, narrata nientepopodimeno che da Doug Cockle, voce ufficiale di Geralt di Rivia.

TAILS OF IRON 2: WHISKERS OF WINTER, IL WUXIA CON GLI ANIMALETTI

Non fatevi ingannare dalla presenza di topi, gufi e tassi antropomorfi: Tails of Iron 2: Whiskers of Winter non è una favola e non c’è nessuna morale educativa. È una storia di cappa e spada molto vicina al wuxia con drammi shakespeariani, cavalieri erranti, guerre tra dinastie e molti, moltissimi combattimenti, tutti estremamente impegnativi sin dalle prime battute.

La grafica eccellente si sposa con l’inconfondibile voce narrante di Doug Cockle

Vi basti sapere che al livello di difficoltà proposto dagli sviluppatori, il secondo su tre disponibili, sono morto più di dieci volte prima di riuscire ad aver ragione del boss che chiude il prologo. Avete letto bene: il prologo; arrivato alla schermata che mostra il titolo del gioco, avevo già bisogno di una pausa. Merito e colpa del sistema di combattimento, ereditato dal primo capitolo e ispirato ai soulslike, basato su tattica, precisione e attento studio dei pattern di attacco dei nemici.

Tails of Iron 2: Whiskers of Winter

Questa boss battle è ripetibile. No, grazie, una basta e avanza.

La struttura 2D non permette particolari giochi di gambe e l’intero scontro si svolge sempre faccia a faccia con i mostri; parata, schivata e contrattacco diventano così fondamentali. Fortunatamente il gioco ci invia dei segnali visivi pochi – pochissimi – istanti prima che gli avversari prendano l’iniziativa. Una piccola icona gialla segnala che è in arrivo un attacco parabile dal nostro scudo, con il quale dobbiamo immediatamente ripararci. L’icona rossa ci avvisa che la tecnica nemica romperà la nostra guardia obbligandoci a schivare se non vogliamo lasciare al suolo una bella fetta di hit point; infine l’icona bianca indica la possibilità di effettuare un contrattacco. Facilissimo sul tutorial, decisamente impegnativo da mettere in pratica quando siamo in inferiorità numerica o al cospetto di boss con la barra dei punti vita lunga quanto l’equatore. Perlomeno la morte comporta solo il respawn dall’ultimo checkpoint senza penalità di sorta.

UN TOPO CHE PADRONEGGIA LA MAGIA? PANTENGANDALF!

Tails of Iron 2: Whiskers of Winter ci mette a disposizione un nutrito arsenale upgradabile che comprende armi a distanza dalle munizioni limitate, spade, lance, asce, elmi, scudi, spallacci, armature e una comoda pietra per affilare le armi.

Un soulslite 2D spietato, nel quale ogni errore può costare la vita

Questo powerup usa e getta aumenta temporaneamente l’efficacia dei nostri colpi, scemando con il tempo e necessitando una visita ai vendor per rimpinguare il nostro zainetto, che può contenere anche trappole di vario tipo da piazzare sul terreno per ferire seriamente i nemici. Una novità rispetto al primo capitolo è l’utilizzo della magia per lanciare incantesimi di fuoco, ghiaccio, elettricità e veleno per causare danni elementali, applicabili anche alle armi da mischia. Occhio però a punti deboli e resistenze dei vari mostri, da imparare leggendo il dettagliato bestiario.

Tails of Iron 2: Whiskers of Winter

Bizzarri personaggi e scenografici paesaggi ci accompagnano lungo l’intera avventura.

Gli amanti degli RPG potrebbero rimanere un po’ delusi, poiché non c’è un sistema di crescita del personaggio e non si livella mai, dunque le nostre statistiche dipendono unicamente dalla panoplia indossata. Un buon motivo per cimentarsi in side quest per ottenere equipaggiamento leggendario e metalli rari con i quali potenziarlo. Immancabile la fiaschetta per recuperare punti vita, con un funzionamento particolare: non basta un tap al tasto assegnato per trangugiarla in un istante, ma bisogna tenerlo premuto affinché il roditore la sorseggi a poco a poco, bellamente esposto al pericolo. Un consiglio per uscirne vivi? Cercate di star più vicino possibile ai nemici per colpirli prima che attacchino, e bevete a piccoli sorsi in seguito a una schivata invece di cedere all’impulso di reagire quando la barra dei vostri HP non arriva a tre pixel.

UN MORE OF THE SAME CON UN CUORE GRANDE

Ho scoperto il primo Tails of Iron per caso, navigando tra i giochi inclusi nel PS Plus, rimanendone piacevolmente sorpreso. Avevo dunque alte aspettative riguardo Whiskers of Winter, che invece aggiunge solo dettagli marginali alla formula originale. Comprensibile: sono passati appena tre anni e qualche mese dall’uscita del capostipite e non ci sarà stato il tempo di arricchire enormemente il gameplay.

Tails of Iron 2: Whiskers of Winter

La rivalità con le rane, nata nel primo Tails of Iron, ancora non si è sopita.

Pur offrendo più o meno la stessa trama, più o meno lo stesso sistema di combattimento e più o meno lo stesso level design dal continuo backtracking, conferma l’estrema cura artistica con la quale Odd Bug Studio è solito permeare le proprie produzioni, e soprattutto garantisce nuove ore di combattimenti all’ultimo sangue nei quali ogni errore può costare la vita.

In Breve: Tails of Iron 2: Whiskers of Winter ripropone il combat system tattico e impegnativo del primo capitolo, con meccaniche soulslite e un focus su tempismo e gestione delle risorse. La narrazione, cupa e ispirata al wuxia, è supportata da direzione artistica curata e voce narrante di Doug Cockle. Pur senza rivoluzionare la formula, il gioco offre un’esperienza solida e intensa, con combattimenti punitivi e un level design basato sul backtracking. Sarebbe stato interessante aggiungere un sistema di crescita del personaggio, ma rimane un ottimo gioco di cappa e spada in grado di entusiasmare gli amanti del genere.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: AMD Ryzen 9 6900HS, 16GB RAM, GeForce RTX 3080, SSD
Com’è, Come Gira: Nulla da segnalare sul piano tecnico. Caldamente consigliato, sia dagli sviluppatori che da noi, l’utilizzo di un gamepad. Con tastiera ci sono veramente troppe combinazioni da eseguire.

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Pro

  • Cupo e violento / Combattimenti impegnativi / Artisticamente impeccabile

Contro

  • Innovazioni inserite col contagocce / Nessuna crescita del personaggio
8.2

Più che buono

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