AOC AGON AG352QCX – Recensione

AOC AG352QCXNel panorama dei monitor gaming stanno prendendo sempre più piede i pannelli curvi con rapporto 21:9, veri e propri “abbracci visivi” quando si tratta di immergersi nei mondi virtuali dei videogiochi (a patto che questi ne supportino la risoluzione, ovviamente). In redazione, per dire, usiamo da mesi con estrema soddisfazione un BenQ XR3501, cui si è affiancato da un paio di settimane un AGON AG352QCX di AOC, ovvero l’oggetto di questa recensione.

DOTAZIONE COMPLETA

La prima cosa da dire è che, proprio come nel caso del monitor di BenQ, anche l’AGON AG352QCX vanta una risoluzione di 2560×1080 pixel e un fattore curvatura elevatissimo (1800R), con tutti i vantaggi del caso al momento di giocare e gli uguali svantaggi quando invece è il momento di fare altro, a causa dell’eccessiva deformazione visiva, soprattutto se la distanza di fruizione non è elevata. Già appena tolto dalla scatola il monitor di AOC restituisce una rara sensazione di solidità, tanto che il peso complessivo è di quasi 12 Kg, in parte dovuti proprio alla base e alla staffa che sorregge schermo ed elettronica (e lungo la quale si può regolare il pannello in altezza, oltre a inclinarlo e ruotarlo): l’ingombro sulla scrivania è d’altronde importante non solo per il fatto che stiamo pur parlando di un 35”, ma anche perché il piedistallo non si vergogna di arrogarsi il giusto spazio per garantire la necessaria stabilità.

AOC AG352QCXAnche osservando il retro dell’AGON AG352QCX è facile realizzare come AOC non abbia voluto lasciare nulla al caso, dotando il suo monitor di una quantità di ingressi e uscite capace di coprire un po’ tutte le esigenze. Tra gli ingressi video, difatti, troviamo un HDMI 2.0, una DisplayPort 1.2, una DVI e perfino una vetusta VGA analogica; in aggiunta, il parco dotazioni offre anche 2 USB 3.0 e gli in/out audio analogici da 3,5 mm per eventuali diffusori esterni e microfoni. Insomma… da questo punto di vista davvero non c’è di che lamentarsi.

E LUCE FU

Una volta connesso a una sorgente video ci si accorge subito come le impostazioni di default debbano essere ritoccate massicciamente per ottenere un’immagine di buona qualità, anche parlando di solo desktop. I preset sono tutti eccessivamente carichi in alcuni parametri, che vanno quindi regolati agendo sul completissimo OSD, gestibile attraverso un jog dial posizionato nella parte inferiore del pannello o per mezzo del remote control che da qualche tempo accompagna i monitor di un certo livello di casa AOC. Una volta sistemato il tutto a nostro gusto le cose migliorano nettamente, in particolare in ambito desktop, dove l’AGON AG352QCX fa bene il suo lavoro, nonostante la questione curvatura eccessiva di cui vi ho già parlato a inizio articolo (e che comunque è più una questione di abitudine che di altro); il tutto a patto di essere seduti nella posizione corretta, visto che la resa del monitor di AOC peggiora sensibilmente aumentando l’angolo di visuale.

AOC AG352QCXAlcuni problemi, invece, emergono al momento di fruire di materiali multimediali e, in particolare, di videogiochi. L’uniformità è buona ma non perfetta, tanto che nelle scene scure (la scoperta della caverna sotto villa Wayne in Batman Begins, per dire) è percepibile anche all’occhio profano la maggior luminosità vicino ai bordi lunghi della cornice; soprattutto, però, a 60 Hz si palesa del motion blur, evidente in particolare nei videogiochi che fanno un grande uso del contrasto, come il recente Ghost Recon Wildlands. Le cose migliorano sensibilmente alzando l’asticella e sfruttando le caratteristiche peculiari dell’AGON AG352QCX, ovvero il supporto ai 200 Hz e al FreeSync: in questa situazione il pannello di AOC mostra i muscoli, tanto da sembrare addirittura di un’altra categoria e da regalare momenti di elevata spettacolarità in titoli come The Division e The Witcher 3, ma anche in videogiochi meno appariscenti come DiRT Rally.

Insomma, se avete un hardware in grado di reggere comodamente i 200 Hz (o, in alternativa, i 144 Hz), allora l’AGON AG352QCX potrebbe diventare il vostro miglior compagno di giochi, grazie anche a un input lag che stanzia ben al di sotto della media, a patto di disattivare le elaborazioni video; in caso contrario, visto anche il prezzo consigliato di vendita al pubblico fissato in 799 euro (ma in alcuni negozi online si trova già attorno ai 670 euro), il nostro consiglio è di guardare altrove: se volete un monitor curvo che faccia egregiamente il suo lavoro, il BenQ linkato a inizio recensione è una validissima alternativa ancora oggi; tra i pannelli piatti un po’ più piccolini, per restare invece in casa AOC, c’è pur sempre un certo AG271QX capace di fare la voce grossa.

VOTO: 7.5

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